mercoledì 24 aprile 2024

LA ZANZARA (24/04/2024)

Di Redazione.

RICCARDO COTUMACCIO LEGGE GIACOMO MATTEOTTI ED ANTONIO SCURATI AL TEATRO FLAVIO DI ROMA (24/04/2024)

Di Redazione.


SPEZIA:L'INFORTUNIO DI CASSATA E' UNA TEGOLA CHE RISCHIA DI PESARE FORTEMENTE SUL FINALE DI STAGIONE (24/04/2024)

Di Redazione.


Brutta tegola in casa Spezia in vista del finale di stagione con una salvezza da conquistare. Il tecnico Luca D'Angelo infatti dovrà fare a meno del centrocampista Francesco Cassata (NELLA FOTO IN ALTO) per diverse settimane a causa dell'infortunio muscolare subito nel corso della sfida contro la Sampdoria. Un infortunio simile a quello subito da Giuseppe Di Serio, che è rimasto fermo per circa un mese, che dunque potrebbe tenere fuori il centrocampista per il finale di campionato con il rientro che sarebbe fissato per gli eventuali play out qualora lo Spezia dovesse centrarli. "Spezia Calcio comunica che gli esami diagnostici ai quali è stato sottoposto il calciatore Francesco Cassata, uscito anzitempo dalla gara disputata contro la Sampdoria, hanno evidenziato una lesione di medio grado del muscolo flessore della gamba sinistra.- si legge nel comunicato del club ligure - Il calciatore ha già intrapreso il percorso di recupero dedicato". Un'assenza molto pesante sia per la duttilità del centrocampista, che in questa stagione ha fatto anche l'esterno difensivo, sia per quel quid in più che Cassata può dare a livello di motivazioni e legame con la piazza essendo lui uno dei due spezzini, l'altro è il terzino Luca Vignali, della rosa a disposizione del tecnico D'Angelo.

SASSUOLO IL VALORE DI PRODUZIONE RAGGIUNGE I CENTO QUARANTA MILIONI DI EURO (24/04/2024)

Di Redazione.


Le pieghe del bilancio del Sassuolo raccontano anche del fatturato annuale dei neroverdi: la cifra del 2023 si attesta sui cento quaranta milioni di euro. Questo deriva da ricavi da gare per quattro milioni, contributi in conto esercizio per quattro milioni e seicentomila euro, sponsorizzazioni per diciannove milioni e centomila (che arrivano da Mapei), proventi pubblicitari per otto milioni e seicentomila euro, quasi trentotto milioni di diritti televisivi, e cinquantasei per quanto riguarda le plusvalenze delle cessione dei diritti dei calciatori, sei milioni e mezzo da proventi di gestione e tre milioni e seicento mila euro da proventi diversi. I costi delle materie prime invece sono intorno ai due milioni, ventidue milioni e mezzo per i servizi, quattro milioni e seicentomila euro per godimento beni di terzi, più altri quindici per oneri diversi di gestione. Sono invece sessantasei i milioni del costo del lavoro, che contengono anche gli stipendi dei calciatori oltre a quelli del corpo tecnico: nello specifico sono cinquantacinque milioni per i tesserati. Praticamente stabile la voce degli ammortamenti, quella riferita al calciomercato, con circa trentatré milioni annui (cioè il ventitré per cento) delle spese totali. Il negativo è pari a sette milioni, dopo le imposte, che incidono per quattrocento mila euro, anche in virtù di un Costo Ammortizzato di cinque milioni e mezzo. "Il risultato d’esercizio, fortemente negativo, è da attribuirsi sostanzialmente all’applicazione del criterio del “Costo Ammortizzato” (come previsto dall’OI C 15, 19 e 24) che ha determinato un impatto negativo complessivo, al lordo delle imposte, sul Conto Economico per circa cinque milioni e mezzo di Euro".

LECCE ORA LA DIFESA E' L'ARMA IN PIU' (24/04/2024)

Di Redazione.


Avanti tutta. Con la porta chiusa, con i terzini bomber, come è successo a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Con la linea gioventù e con la Curva che trascina. "Mi ritengo un uomo della Curva, da sempre, ovunque abbia giocato. Mi sento un ultras ribelle. Ho negli occhi i quattromila felicemente stipati al Mapei Stadium. Con i ragazzi arrivati dal Salento, dal Nord Italia. Per il Lecce è stato come giocare al Via del Mare. Quando hai quella gente in Curva puoi fare a meno di tutti perché senti la maglia come la tua pelle. I giocatori spero abbiano fatto una foto della Curva per portarsela a casa".. Parole e musica di un leccese doc, di San Donato, come Pasquale Bruno il temperamento prima di tutto, l’impagabile “‘o animale”, cento ventotto partite con il Lecce, fra l’inizio e la fine della carriera, in Italia prima dello sbarco nel Regno Unito, in mezzo la Juventus, il Torino che gli resterà nel cuore, la Fiorentina, tante vittorie sullo scenario italiano, su quello europeo, tante squalifiche. «Spero di trovare il tempo, fra gli impegni inglesi e scozzesi di vivere questo finale di stagione al Via del Mare e far sentire il mio tifo e festeggiare la salvezza. Questo Lecce mi entusiasma, da difensore, sono particolarmente felice per l’esplosione dei nostri ragazzi della difesa grandi protagonisti della strepitosa vittoria sul Sassuolo che ha lanciato la squadra sulla via della permanenza in serie A». Il Lecce che non subisce più gol con un reparto di terzini giovanissimi lo spiega così, Bruno. «Gotti è un allenatore molto bravo, concreto, un pragmatico, che sa calarsi nelle dinamiche di una partita, ragionando sulle caratteristiche dei giocatori, ai quali è riuscito ad assicurare tranquillità. Non a caso la squadra ha fatto quattro reti inviolate nelle ultime cinque partite. In difesa ha ragazzi d’oro, la squadra giallorossa, come Gendrey, Gallo, Dorgu. Ragazzi che fanno cose straordinarie sugli esterni, hanno tutti e tre grandi mezzi tecnici e intelligenza tattica, ma possono anche contare sulla grande esperienza di due uomini come il nostro Baschirotto, che a Lecce arrivò l’anno scorso dalla serie B e si impose subito, e come il nazionale croato Pongracic, che già pensa agli Europei. Quest’ultimo è grandissimo. Ha avuto la fortuna di avere accanto l’anno scorso uno come Umtiti, che è stato per lui un grande maestro. E quest’anno sta mettendo in atto le sue lezioni. Lui e Baschirotto stanno peraltro favorendo la crescita dei giovani. Ho visto Pongracic che si voltava verso Gallo su un colpo di testa di Pinamonti per fargli capire che era necessaria, in quell’occasione, una maggiore attenzione. I ragazzi, comunque, sono semplicemente straordinari. Difendono, attaccano, si trovano fra di loro a vista d’occhio, basti pensare all’assist di Gallo per Dorgu, un vero talento, destinato ad un futuro importante. Gendrey e Gallo che sono già in squadra da più anni, sono due splendide certezze. Va sottolineato che questo reparto ha saputo ammortizzare la partenza di uno straordinario uomo come l’asso del Barcellona, Samuel Umtiti. Mi ha deluso fortemente il reparto difensivo del Sassuolo, una squadra che viene da anni importanti, e che nessuno avrebbe immaginato in difficoltà per la salvezza. Ed il Lecce adesso vive un momento magico che si alimenta da solo. Vittoria porta vittoria. Il successo sull’Empoli, al di là dei tre punti, ha regalato fiducia e serenità. Ed una squadra con questo stato d’animo affronterà certamente nelle condizioni migliori anche una formazione di valore come il Monza, in una partita che potrebbe già decisiva, magari con una singolare coincidenza con la scorsa stagione quando proprio la gara col Monza in Lombardia siglò la meritata permanenza in serie A».

È un Lecce completo in ogni reparto. "A Gotti bisogna fare un applauso per il modo nel quale domenica ha saputo ridisegnare la squadra nonostante le assenze importanti. Basti pensare alla coerenza tecnico tattica del centrocampo ed alla partecipazione al gioco delle due punte. Fa bene però il presidente Saverio Sticchi Damiani a predicare realismo ed a non farsi prendere da entusiasmi facili dopo questa bella serie-Gotti. Il Monza è squadra da uomo contro uomo, che ha investito per ambizioni importanti ed alla quale brucia l’ultima sconfitta. Sarà un’altra giornata di tifo eccezionale, speriamo vincente. Io tiferò da lontano. Ho chiesto che mi facciano una foto della Curva per incorniciarmela a casa come quella di domenica scorsa".

FABIO CANNAVARO SCOSSA AD UDINE "SERVONO PUNTI E NIENTE PAURA MI AIUTERA' PINZI" (24/04/2024)

Di Redazione.


Entra tra gli applausi della sala stampa, per l’occasione frequentata anche da molti tifosi, Fabio Cannavaro (NELLA FOTO IN ALTO). L’ultima volta che a Udine si verificò una situazione del genere, ricorda un collega esperto, fu per Serse Cosmi, nell’estate del 2005. Non il migliore dei precedenti considerando come finì l’avventura dell’allenatore umbro, esonerato ai primi di febbraio dopo una sconfitta casalinga con la Reggina. Quella dell’ex capitano della Nazionale, ricevuto con un rinfresco da Campione del Mondo, è però un’altra storia. Cannavaro non comincia una stagione col preliminare di Champions da vincere. Ne deve chiudere una, fatta di cinque partite e venti minuti da disputare domani contro la Roma nel recupero, provando a salvare la squadra che gli garantisce l’esordio in Serie A da allenatore. "Una condizione non semplice ma neppure insuperabile" spiega il direttore generale dei bianconeri Franco Collavino. L’ex difensore, come racconta Federico Balzaretti, "porta le idee ed il coraggio" di cui la squadra sembra avere estremo bisogno. 

"Quando ti chiama una società così è impossibile dire di no. Qui c’è serietà, è possibile lavorare" spiega Cannavaro, che come prima mossa ha chiamato il suo predecessore Gabriele Cioffi "Mi sono sentito con lui e l’ho ringraziato per lo sforzo. Quello che gli è toccato capita quando si fa questo mestiere". L’Udinese, come da tradizione, è una Babele, ma il nuovo mister non sembra preoccupato. "La comunicazione è fondamentale. La lingua però è una quando si gioca a pallone, si deve giocare senza paura. La squadra ha qualità tecniche e umane". L’obiettivo è alzare il baricentro della squadra. "Se aspettiamo di non subire non ce la facciamo". Come ridare vita a un gruppo che appare demotivato? "Se vai in un club devi capirne la storia, anche se sei straniero. L’ho provato anche io all’estero". Per sollecitare al meglio la testa dei suoi Cannavaro ha scelto, oltre al fratello Paolo ed a Troise, un uomo legato al territorio come Pinzi. "Ovunque sono andato ho cercato sempre dei collaboratori locali. Una scelta così permette di accorciare i tempi. L’Udinese ha avuto tanti napoletani che l’hanno portata in alto". Tra questi il migliore di sempre, Di Natale. "Totò mi ha scritto, così come lo hanno fatto anche Quagliarella e Floro Flores. Spero di imprimere qui lo stesso segno che hanno lasciato loro". Il mister è convinto che il gruppo abbia qualità. "Samardzic è quello che ne ha di più. Più che di singoli però voglio parlare di squadra, non dobbiamo pensare a livello individuale". Domani, come detto prima, c’è già la Roma del vecchio amico Daniele De Rossi. "Il calcio fa vivere queste emozioni. Nonostante il loro grande spessore dobbiamo fare punti, come con Bologna e Napoli. Non possiamo aspettare le ultime tre gare. Non credo che la Roma venga qui per risparmiarsi". Infine come gestire il gruppo con tante assenze? "Ci sono, è vero, però non sono abituato a dare alibi ma certezze".

INTER ZHANG APRE AI SAUDITI ED ALLA LORO CORDATA PER NON DOVER RIPIANARE UN DEBITO ANCORA PIU' GRANDE TRA TRE ANNI? (24/04/2024)

Di Redazione.


Un piano in due mosse per il futuro azionario dell’Inter, fresca di scudetto. La prima mossa sembra a portata di mano. Nel giro di due settimane, probabilmente la prima settimana di maggio, il Presidente dell’Inter Steven Zhang (che stranamente è rimasto in Cina per festeggiare il tricolore alimentando voci su possibili problemi giudiziari in patria per la sua persona) potrebbe annunciare un nuovo accordo di rifinanziamento a monte della catena di controllo del club nerazzurro. A dover essere rifinanziati sono infatti i duecento settantacinque milioni di euro prestati dal gruppo finanziario californiano Oaktree tre anni fa, linea di credito di tipo Pik in scadenza il prossimo 20 maggio. Si tratta complessivamente di trecento ottanta milioni, se si aggiungono gli interessi. Le negoziazioni sono infatti in corso con il gruppo statunitense Pimco, un colosso dell’asset management. All’accordo di rifinanziamento manca soltanto la firma, ma le trattative sarebbero a buon punto. La base delle trattative con Pimco sarebbero focalizzate su un prestito da quattrocento milioni di euro con un tasso più o meno uguale a quello concesso da Oaktree negli ultimi tre anni, cioè il dodici per cento. 

Nel frattempo Oaktree, che non è ancora totalmente escluso dalla vicenda, avrebbe posto le sue condizioni: cioè un rifinanziamento con un orizzonte temporale di durata minore. In ogni caso, negli ambienti finanziari, più che al rifinanziamento si guarda alla tipologia di prestito. Sarebbe un finanziamento-ponte finalizzato alla cessione di una quota azionaria del club nerazzurro. Proprio su questo versante, la seconda mossa che potrebbe essere prevista, i rumors sono fitti. Circola ormai da qualche giorno, in modo insistente, l’indiscrezione che un consorzio saudita avrebbe avviato una due diligence sui conti dell’Inter, chiedendo documentazione apposita al club. Contattati, ambienti vicini alla società nerazzurra non commentano sul tema, ma questa volta pare più che una semplice suggestione. Altre fonti fanno notare che mai un gruppo come Pimco si sarebbe fatto coinvolgere in un’operazione di rifinanziamento, senza avere alle spalle qualcuno di concreto. Da parte sua, Steven Zhang (NELLA FOTO IN ALTO), che ha indicato la sua volontà di stare ai vertici della proprietà dell’Inter, appare però di fronte ad un bivio non più rinviabile: tenersi l’Inter per un altro triennio, ma ritrovandosi fra tre anni a dover ripagare un debito ancora maggiore (circa cinquecento milioni di euro) oppure aprire la porta almeno ad un nuovo azionista. Zhang, che da qualche mese presenzia alle riunioni del club soltanto dalla Cina, una volta chiuso il rifinanziamento, dovrà decidere anche su quest’ultimo fronte. Uno dei nodi, fino ad oggi, era stata la valutazione dell’Inter: un miliardo e duecento milioni di euro. Resta da capire se, per possibili compratori, sia una valutazione congrua, su una società che dovrà sviluppare nei prossimi anni il progetto stadio e che nel 2025 parteciperà al Mondiale per club.