domenica 19 febbraio 2017

ASSEMBLEA DEL PARTITO DEMOCRATICO A ROMA (19/02/2017)

Di Giampaolo Carboni.


Si è presentato dimissionario ma non rassegnato Matteo Renzi all'assemblea nazionale del Partito Democratico di quest'oggi all'hotel Parco dei Principi di Roma. Nell'aprire i lavori l'ex premier è stato chiaro in particolare su un punto: "Non si può chiedere a una persona di non candidarsi perché solo questo evita scissione. Avete il diritto di sconfiggerci, non di eliminarci". E aggiunge: "Scissione è una delle parole peggiori, peggio c'è solo la parola ricatto". Frasi che non sono piaciute alla minoranza: "Sentite le conclusioni, i tre che hanno presentato altre proposte (Emiliano, Rossi e Speranza ndr) si vedranno e decideranno che fare", dice Pierluigi Bersani. "Sono arrivate le dimissioni formali del segretario e quindi per statuto si prevede la convocazione dell'assemblea", dice il presidente del Pd Matteo Orfini in apertura dei lavori. Sul palco il segretario Matteo Renzi, accanto al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, il presidente Matteo Orfini, i vicesegretari Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani. L'assise ha preso il via poco prima delle undici, con circa un'ora di ritardo rispetto al previsto per il grande afflusso di delegati. Prima dell'inizio è stato suonato l'inno nazionale. Orfini ha dato per due ore la possibilità, prevista dallo statuto, di candidarsi alla segreteria. Ma nessuno ha raccolto l'invito: "Sono scaduti i termini - ha spiegato Orfini nel corso dei lavori - e non sono state presentate candidature a segretario. Quindi non eleggeremo un nuovo segretario, al termine dell'assemblea sarà automaticamente indetto il congresso. Nei prossimi giorni convocherò la CONTINUA A LEGGERE QUI

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