lunedì 15 maggio 2017

IL TRAGHETTO FINISCE SUGLI SCOGLI VICINO ALL'ISOLA DI SERPENTARA (14/03/1996)

Di Giampaolo Carboni.

"No, non c' è alcun pericolo: la situazione è sotto controllo". Così dice, sforzandosi di dare alle sue parole un tono rassicurante, Antonello Migliaccio il comandante della "Caralis", il traghetto della Tirrenia in servizio tra Cagliari e Civitavecchia che alle venti e quarantacinque si è incagliato su uno scoglio, vicino all' isola di Serpentara, a ventitré miglia dal porto cagliaritano probabilmente causato da un anticipo sull'abituale manovra di correzione di rotta per seguire la linea della costa. La posizione della nave rese particolarmente complicate le operazioni di soccorso che si conclusero solo il giorno dopo con il trasbordo su altri mezzi di tutti i passeggeri e degli uomini dell'equipaggio.  "A bordo - prosegue il comandante - non si contano vittime nè ci sono feriti". Già, ma la paura è stata tanta per i trecentosettantuno passeggeri e i sessantanove membri dell' equipaggio che avevano lasciato il capoluogo sardo alle diciotto e trenta diretti allo scalo marittimo laziale. L' urto è stato terribile, si è udito un fortissimo boato a prua e i passeggeri (molti dei quali erano già a letto) non sapevano spiegarsene la ragione. Il bollettino meteo del resto riportava calma di vento, mare poco mosso e buona visibilità. Si è pensato al peggio, ad una collisione. E sulla nave il caos era totale, urla, bimbi che piangevano, inviti alla calma non ascoltati. "Correvamo da una parte all' altra della nave - ha raccontato un passeggero sardo raggiunto col telefonino - non capivamo più nulla. Solo dopo un' ora è arrivata la calma. Ci hanno fatto indossare i giubbotti salvagente e poi abbiamo finalmente verificato che non ci sono state vittime". Le operazioni di soccorso sono scattate immediatamente: la Capitaneria di porto di Cagliari ha inviato sul posto tutte le motovedette disponibili, quattro rimorchiatori e la nave militare "San Giusto". Dal porto di Cagliari poi, attorno alle ventitré, è salpata anche un' altra nave della Tirrenia, il traghetto "Sicilia" che dopo la mezzanotte ha raggiunto l' isola di Serpentara. In questa unità navale sono stati imbarcati i trecentosettantuno passeggeri impauriti che nella mattinata di oggi hanno finalmente raggiunto Cagliari. La Caralis, adagiata su un fianco in una secca, non ha mai imbarcato acqua e il comandante ha confermato che non c' è mai stato pericolo che il mezzo navale potesse affondare. Sulle cause dell' incidente oggi la Capitaneria di porto cagliaritana aprirà ufficialmente un' inchiesta per accertare le responsabilità dell' accaduto. E' probabile che l' incagliamento del traghetto sia stato originato da un errore umano o dal difettoso funzionamento del radar che non avrebbe segnalato la presenza dell' isolotto sulla rotta Cagliari-Civitavecchia.

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