Annoiata dalla vita di corte, la principessa Zoé Obolenskaja, moglie del governatore di Mosca, donna colta e di gran fascino, ricchissima ma di idee radicali, lascia San Pietroburgo alla volta dell'Italia. Viaggia con i cinque figli e un seguito regale di dame di compagnia, bambinaie, istitutori, valletti, segretario e medico personale. Nel 1866, arrivata a Napoli, conosce Michail Bakunin, il nobile ribelle, avventurosamente fuggito dall'esilio in Siberia e ricercato dalle polizie europee. Nell'ex capitale delle Due Sicilie, il rivoluzionario russo pensa di trovare l'humus adatto per far esplodere la rivolta tra garibaldini, mazziniani delusi dalle promesse risorgimentali e le masse contadine. Conquistata dalle idee di Bakunin, la principessa Zoé gli mette a disposizione il suo immenso patrimonio, e in cambio viene elevata al rango di autentica rivoluzionaria. Nel paio d'anni trascorsi tra Napoli e Ischia i due aristocratici russi alternano all'attività sovversiva gite, crociere nel CONTINUA A LEGGERE QUI
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