A Peyragudes sono state girate scene di uno dei tanti 007, ‘Il domani non muore mai’’. Stavolta però l’agente della regina non è all’altezza della situazione: sulle pendenze più cattive, quando il traguardo è lontano poco più di trecento metri, Chris Froome si ingobbisce, sembra chiudersi su se stesso, improvvisamente abbandonato dall’ultimo dei suoi scudieri. Fabio Aru lo attacca, e lui non riesce a rispondere. Il sardo sfodera il ghigno dei giorni migliori nella sua progressione: non vince, perché la brillantezza di Romain Bardet fa la differenza. Tappa al francese, ma quel che più importa, maglia gialla a CONTINUA A LEGGERE QUI
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