La domanda più difficile alla quale rispondere sul Tour de France numero centoquattro, appena concluso con la vittoria in volata dell'olandese Groenewegen, è sulla spettacolarità. E' stato un Tour bello o noioso? Risposta pilatesca. Bello, perché quando per giorni e giorni si naviga con quattro-cinque elementi sul filo dei secondi, con escursioni su Galibier e Izoard, già il fremito dell'attesa già di per sé è uno spettacolo. Noioso, anzi modesto. Quando manca l'uomo da CONTINUA A LEGGERE QUI
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