giovedì 13 luglio 2017

UDIENZA NEI CONFRONTI DI ALBERTO CUBEDDU ACCUSATO DELLA MORTE DI GIANLUCA MONNI E DELLA SCOMPARSA DI STEFANO MASALA (13/07/2017)

Di Giampaolo Carboni.

Che non sarebbe stata un udienza tranquilla lo si poteva facilmente immaginare ed ipotizzare alla vigilia ed infatti fin dalle prime battute gli animi in aula si sono scaldati ed i toni delle voci degli avvocati son saliti alle stelle con motivo dello scontro più acceso che è stato la lista dei testimoni presentata dalla difesa ben duecentosettanta. L'udienza era iniziata ad ogni modo con la lettura delle diverse decisioni della Corte d'Assise da parte del Presidente Giorgio Cannas,a latere Antonella Useli Bacchitta con la stessa che ha rigettato tutte le istanze presentate dagli avvocati difensori Mattia Doneddu e Patrizio Rovelli difensori del Cubeddu e anche quella presentata dall'avvocato Agostinangelo Marras difensore di Francesco Pinna zio di Paolo Pinna già condannato al massimo della pena (vent'anni) dal Tribunale dei minori per i due delitti in esame,accusato a sua volta di minacce.
A quel punto il processo è ripartito con diverse schermaglie procedurali e gli interventi del pubblico ministero Andrea Vacca seguito da quelli degli avvocati di parte civile (Rinaldo Lai,Antonello Cau,Angelo Magliocchetti,Caterina Zoroddu e Margherita Baragliu) prontamente ribattuti punto su punto dai difensori di Cubeddu. I toni son poi ulteriormente saliti quando c'è stata la richiesta del pubblico ministero di sfoltire la nutrita lista dei testimoni della difesa. Una richiesta sostenuta anche dalle parti civili che hanno ritenuto privi di importanza un nutrito numero di persone dell’elenco. Richiesta che i difensori hanno invece ritenuto infondata. Sia l’avvocato Mattia Doneddu, sia l’avvocato Patrizio Rovelli hanno ribadito l’importanza delle testimonianze e rafforzato le loro tesi spiegando dettagliatamente i motivi della citazione. Le continue interruzioni hanno però fatto innervosire i difensori che hanno replicato a muso duro: «Siamo qui per un processo a un giovane di ventidue anni accusato ingiustamente di un delitto che non ha commesso – hanno sostenuto Rovelli e Doneddu –. E le testimonianze serviranno proprio per dimostrare la sua innocenza».Una parola che ha provocato qualche mugugno tra il pubblico in aula. Subito stoppato dal presidente Giorgio Cannas che si è riservato la decisione sulla lista per la prossima udienza del 27 luglio quando in aula dovrà comparire anche il perito Salvatore Sanna al quale saranno affidati gli esami delle intercettazioni.

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