martedì 19 febbraio 2019

CIGARINI IL PROFESSORE E' TORNATO CON LE CHIAVI DEL CENTROCAMPO (19/02/2019)

Da "L'Unione Sarda".

Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. E Luca Cigarini, a dispetto del fisico minuto e del soprannome - il Professore - un duro lo è. Ferito nell'orgoglio, con la panchina di San Siro, sabato sera si è ripreso il Cagliari e ha trascinato i rossoblù verso il ritorno al successo. E se Leonardo Pavoletti è il braccio, la mente è ancora una volta lui.

Dove eravamo rimasti

C'era una volta il "No Ciga, no party". Lo scorso anno era signore e padrone del centrocampo rossoblù. Un metronomo perfetto e quasi un talismano. Perché una volta uscito lui, a causa di una frattura al piede in avvio della gara col Sassuolo, il Cagliari si era spento. A Reggio uno 0-0 da sbadigli, ma anche la salvezza messa in cassaforte. O forse no: perché in quel mese e mezzo senza Cigarini, i rossoblù conquistarono appena 4 punti in sette gare, precipitando. Il ritorno con l'Udinese e subito la vittoria. Ma il peggio doveva ancora venire, perché anche con Cigarini in campo il Cagliari continuava a brancolare nel buio, fino a quel maledetto 29 aprile. A Marassi, contro la sua ex Samp: sconfitta pesante, cartellino rosso per un'ingenuità che un ragazzo di 31 anni non avrebbe mai dovuto commettere.
Game over , l'avventura rossoblù del Ciga, nonostante la salvezza ottenuta, sembrava essersi chiusa proprio a Genova.

Ricominciamo

E invece domenica, ancora a Marassi e ancora contro la sua ex Samp, Cigarini e il suo numero 8 saranno sempre in campo a difesa dei colori rossoblù. Perché le valigie praticamente pronte sono state disfatte, prima in estate e poi ancora a gennaio, quando il giocatore, che fino alla pausa aveva messo insieme dieci presenze, con sole cinque gare da titolare, ha messo la freccia. Un sorpasso in curva sul fantasma di Bradaric, chiamato ad agosto per diventare il signore e padrone del centrocampo del Cagliari. Fisico e tecnica davanti alla difesa, col Ciga a fargli da guardaspalle nei momenti in cui il croato avrebbe dovuto rifiatare. Ma quando il numero 6 di Spalato è entrato in crisi, Maran non ha avuto dubbi e ha rispolverato il docente di centrocampo. Che si è tolto la polvere dal registro e si è ripreso il posto.
Dall'inizio del 2019 titolare indiscusso prima in coppa con l'Atalanta e poi contro Empoli, Sassuolo e ancora i bergamaschi. A San Siro, il tecnico lo ha lasciato fuori, puntando su una mediana da corsa. Ma nella gara della vita contro il Parma, Ciga non poteva restar fuori. E non ha fallito.

Grazie D'Aversa

Ancora al numero 8 di Montecchio il bastone del comando. Qualche metro davanti alla difesa a recuperar palloni, sfruttando l'asse con Barella. E anche la libertà concessa dal Parma: Stulac impegnato a rincorrere Barella, Inglese e Gervinho poco propensi a pressare sul regista. E così il Ciga ha potuto giostrare ai suoi ritmi, senza pressioni inopportune. Con la chicca della punizione con cui ha dato il "la" al pareggio di Pavoletti. Domenica il posto sarà ancora suo. Ancora a Marassi e contro la Samp. Perché certe storie devono avere sempre un lieto fine.

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