martedì 17 marzo 2020

L'ALLUVIONE DI MESSINA (01-02/10/2009)

Di Redazione.

L'alluvione di Messina fu una calamità naturale verificatasi in un'area ristretta della Sicilia nord-orientale causata da un violento nubifragio, iniziato nella serata del 1 ottobre e durato tutta la notte fino al mattino del giorno successivo. Il nubifragio provocò lo straripamento dei corsi d'acqua e diversi eventi franosi cui fece seguito lo scivolamento a valle di colate di fango e detriti. L'evento colpì la zona lungo la costa ionica, immediatamente a sud della città di Messina, fortemente antropizzata nonostante la difficile orografia dei terreni. I centri più colpiti furono Scaletta Marina, nel comune di Scaletta Zanclea e diverse località del comune di Messina: Giampilieri Superiore, Giampilieri Marina, Altolia, Molino, Santo Stefano di Briga, Briga Superiore e Pezzolo. Furono ingenti anche i danni nella frazione di Guidomandri e nelle altre località del comune di Scaletta Zanclea e nel comune di Itala. Il disastro avvene in una zona a elevato rischio idrogeologico, già colpita in precedenza da eventi franosi e alluvionali. In seguito all'evento franoso, che investì anche la Strada statale centoquattordici Orientale Sicula, l'autostrada A18 e la ferrovia Messina-Catania, numerosi paesi e frazioni rimasero totalmente isolati mentre si interrompevano anche le comunicazioni d'ogni tipo, con Messina e il resto del Paese, di tutta l'area orientale e ionica della Sicilia. Per qualche giorno si poterono utilizzare solo i collegamenti marittimi, il che ostacolava pesantemente il raggiungimento delle località colpite: la frazione di Altolia venne raggiunta dai soccorritori solo nella giornata del 3 ottobre. Secondo il Dipartimento della Protezione Civile, in alcune delle zone colpite caddero fino a duecentotrenta millimetri di CONTINUA A LEGGERE QUI


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