Ad un solo giorno dal cambio di timone in sede alla direzione (Carlo Verdelli sostituito da Maurizio Molinari come cadere dalla padella alla brace giornalisticamente parlando) "La Repubblica" oggi non era in edicola nel giorno in cui anche il suo sito internet è fermo sino a mezzanotte, a seguito dello sciopero deciso a larghissima maggioranza dai suoi giornalisti dopo la decisione del Consiglio D'Amministrazione del Gruppo Gedi di sostituire lo stesso Verdelli come primo atto della nuova compagine proprietaria nel giorno del suo insediamento. L’iniziativa dei giornalisti di Repubblica, parole della stessa redazione, non vuol essere un atto ostile nei confronti di Molinari (un gesto che sarebbe stato francamente comprensibile dato che le parole direttore e Molinari una a fianco all'altra fanno francamente rabbrividire soprattutto alla guida del secondo quotidiano nazionale che nei suoi primi quarant'anni d'esistenza ha avuto solo due direttori per poi diventare peggio di una squadra di Zamparini o Cellino con tre direttori in nemmeno quattro anni roba che il prossimo direttore del fu La Repubblica potrebbe tranquillamente essere Mario Giordano o Vittorio Feltri), garantendo la collaborazione con lo stesso impegno, la dedizione e lo spirito di sacrificio che hanno accompagnato tutte le precedenti direzioni di CONTINUA A LEGGERE QUI
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