Di Redazione.
Così Guido Santevecchi su Il Corriere della Sera "Tunisi, la settimana scorsa al quartier generale dell' Olp: durante una infuocata riunione del Consiglio militare palestinese un ufficiale si alza e rivolto a Yasser Arafat, chiamandolo con il suo nome di battaglia, gli dice: "Abu Ammar, che cosa accadrebbe alla nostra organizzazione se, Allah non voglia, tu dovessi morire? Abu Ammar, dicci, da dove prenderemmo i soldi?". L' episodio, raccontato da una anonima fonte araba al corrispondente della Associated Press, fa parte di un feroce scontro politico economico in corso all' interno del campo palestinese. Molti dirigenti rinfacciano ad Arafat l' appoggio incondizionato dato a Saddam Hussein durante la crisi del Golfo, una posizione che ha tolto credibilità all' Olp e ha raggelato i rapporti con i "fratelli arabi moderati", Arabia Saudita e Kuwait in testa. E qui si inserisce l' aspetto finanziario della battaglia. I governi arabi, per punire Arafat, hanno tagliato i fondi all' Olp: così l' abbraccio a Saddam è costato ai palestinesi qualche cosa come quarantatré milioni di dollari al mese, vale a dire il contributo di sauditi e ricchi emirati petroliferi del Golfo. Nei diciotto mesi passati dall' invasione irachena del Kuwait, dunque, nelle casse del Fondo nazionale palestinese sono venuti a mancare almeno settecento milioni di dollari. Le accuse ad Arafat sono giunte anche dal cuore di al Fatah (la Tempesta), l' organizzazione fondata da Abu Ammar che è la componente maggioritaria (sessantacinque per cento) all' interno dell' Olp. Sempre la settimana scorsa, durante una seduta incandescente del Comitato centrale di al Fatah, sono stati i fratelli Khaled e Hani el Hassan a presentare il conto, è proprio il caso di dirlo, al Presidente. Gli Hassan hanno sparato a zero, presentando ai diciotto membri del Comitato centrale un dossier che definisce Arafat "un tiranno cieco" e chiedendo che gli venga sottratto "il controllo di tipo totalitario sulle questioni finanziarie e organizzative". La battaglia intestina all' Olp vale miliardi di dollari. Arafat, che vanta negli anni Cinquanta un passato di imprenditore milionario in Kuwait, ha fondato nel 1970 a Beirut la Societa' del Lavoro dei Martiri, nota anche come Samed, una finanziaria che controlla attività industriali in mezzo mondo: dalle fabbriche di scarpe in Libano agli impianti tessili in Romania, agli allevamenti di polli in Polonia, alle partecipazioni azionarie a Wall Street. Il portafoglio della Samed è valutato tra i due e i quattordici miliardi di dollari. Una fortuna che, secondo gli avversari, Arafat amministra al di fuori di ogni controllo. Gran parte dei fondi sarebbero stati investiti in banche e attività note solo al capo dell' Olp. Ed ecco che si spiega la domanda allarmata degli ufficiali: "Chi ci dirà dove sono i soldi se tu morirai?". L' Olp dunque è anche un business e proprio controllando l' impero finanziario Arafat ha mantenuto per anni la guida politica dell' organizzazione, dicono ancora i suoi nemici. Ma ora che anche gli affari vanno male, per Arafat sono tempi duri. Forse e' vicino il tempo della pensione. Dorata, naturalmente.
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