mercoledì 12 febbraio 2014

IL PROCESSO PER LA COMPRAVENDITA DI SENATORI A NAPOLI CONTRO BERLUSCONI:LAVITOLA IN AULA (12/02/2014)

Di Giampaolo Carboni.

C'è anche il faccendiere ed ex direttore di "Avanti!" Valter Lavitola alla seconda udienza del processo per la compravendita di parlamentari in corso a Napoli, in cui è imputato Silvio Berlusconi. Tra i banchi come avvocato di parte civile di Italia dei valori, è tornato anche Antonio Di Pietro, già protagonista dell'udienza di ieri. Il processo è ripartito dopo il cambio del collegio giudicante, per l'astenzione del presidente del collegio A della quarta sezione penale, Loredana Acierno. Lavitola, ex direttore de l'Avanti!, è seduto accanto al suo difensore Maurizio Paniz. Insieme a Berlusconi, Lavitola risponde del reato di corruzione nell'inchiesta sulla presunta compravendita di senatori per far cadere il governo Prodi fra il 2006 e il 2008. Lavitola è detenuto perchè coinvolto in altre due indagini.'udienza di stamane è molto tecnica. Dopo l'astensione del giudice Acierno, il dibattimento è passato al collegio C, per ora presieduto da Nicola Russo, che vedrà poi l'inserimento di un nuovo giudice, più anziana di Russo, che quindi ne subentra alla funzione di presidente. Qualche schermaglia in aula tra il presidente Russo e i legali di Berlusconi, Michele Cerabona e Niccolò Ghedini. Russo li ha invitati a non proporre alla presidenza "né esortazioni né ringraziamenti", dopo un intervento polemico degli avvocati. Schermaglie anche tra R usso e Di Pietro. "Stiamo davvero discutendo - ha detto Di Pietro - del fatto che Berlusconi passeggi nei giardini di Arcore senza sapere, per il difetto di notifica invocato dai suoi avvocati, che a Napoli è in corso contro di lui un processo per corruzione parlamentare?". Ha replicato il presidente del collegio: "La invito a utilizzare solo termini tecnici e non immagini suggestive". Controreplica di Di Pietro: "Presidente, io la invito a non avere pregiudizi verso nessuno". Silvio Berlusconi non è più processato a Napoli in contumacia. Il nuovo collegio ha accolto la richiesta dei suoi avvocati di annullare la declaratoria di contumacia pronunciata nell'udienza di ieri, dove il presidente del vecchio collegio si è poi astenuto. Tuttavia, il tribunale ha respinto la richiesta di nullità del decreto che dispone il giudizio dell'ex premier, avanzata sempre da Niccolò Ghedini e Michele Cerabona. A leggere l'ordinanza il presidente Russo, che alla prossima udienza lascerà la presidenza a Teresa Caroleo. "Ieri il collegio doveva comunicare la fissazione dell'udienza di oggi e dare notifica per avvisare l'imputato non presente e quindi non poteva emettere il provvedimento", ha spiegato Ghedini. Antonio Di Pietro, avvocato di parte civile per L'Italia dei Valori, stigmatizza da parte della difesa "lungaggini che vogliono arrivare giorno dopo giorno alla prescrizione. Ci si appiglia a cavillo di ogni genere invece di arrivare alla verità e sapere se l'allora capo dell'opposizione ha pagato a un Giuda trenta denari per far cadere un Governo che era stato legittimato dai cittadini". Sul processo, i cui reati si prescrivono nell'autunno 2015, pesa ora anche l'apertura di un secondo filone di indagine, che vedrebbe una decina di parlamentari oggetto di approfondimenti per presunte dazioni di denaro in cambio di voti in Aula favorevoli all'ex premier. Un'inchiesta, che se consolidata con l'iscrizione di nomi nel registro degli indagati, potrebbe generare uno scenario di "continuità" che eventualmente farebbe slittare i tempi della prescrizione.

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