Di Giampaolo Carboni.
Si inizia da Treviso dapprima un botta e risposta con gli studenti. Poi l'incontro con gli amministratori locali, mentre fuori dal Comune la tensione sale con leghisti più 'forconi' che urlano "buffone" e "assassino". Contestazioni, sì, ma anche tanti applausi che si mescolano alla protesta. Assalto di telecamere e cronisti stamani per l'arrivo del presidente del consiglio Matteo Renzi a Treviso. "Andrò a Berlino" a marzo, "dalla cancelliera tedesca Angela Merkel con il Jobs act già pronto", avrebbe detto il premier nel colloquio con chi governa il territorio. Lavoro e taglio del cuneo fiscale per 10 miliardi di euro, dunque, ma anche patto di stabilità - promette un censimento entro il 10 marzo per capire di quanto sia possibilie sforare - e società municipalizzate che vanno diminuite al centro della riunione in Veneto. Ed è sulla riduzione delle tasse sul lavoro che nel pomeriggio si registra l'apertura di Confindustria al governo.Qualche ora dopo il suo arrivo, però, doccia fredda sul caso Electrolux: infatti, nonostante fossero stati convocati a palazzo Rinaldi a Treviso, le rappresentanze sindacali di base dell'Electrolux non sono state ricevute dal premier Renzi. A seguire, però, l'annuncio: i delegati dell'azienda saranno ricevuti la prossima settimana a Roma in un incontro dedicato a fare il punto della situazione.
Quindi il primo appuntamento della mattinata, tuttavia, è stato alla scuola media Coletti di Treviso. Il premier che ieri ha incassato la fiducia alla Camera dopo il sì del Senato, è arrivato puntuale e di fretta, ha colto di sorpresa anche la scorta ed è andato a salutare la gente che lo applaudiva fuori dell'istituto. Poi a passo svelto è entrato nella scuola salutando e senza parlare con la stampa. Esposti anche alcuni striscioni dei sindacati, in particolare quelli degli addetti alla pulizia delle scuole. Una volta uscito, ha twittato per ribadire il concetto già espresso in parlamento."Torno a Roma con i compiti per casa" avrebbe detto Renzi ai ragazzi della Coletti che gli avevano presentato le loro richieste. "Bisogna seguire lo spread e i conti, ma un paese si salva solo se la scuola funziona". Poi l'invito ai giovanissimi: "Se c'è qualcosa che non va, poi me lo segnalate a matteo@governo.it". Intervistati a caldo, gli studenti hanno commentato: "Renzi è stato fortissimo". Prima che il premier arrivasse,ad ogni modo,fuori dalla scuola media una decina di militanti di Forza Nuova hanno organizzato una piccola protesta e mostrato uno striscione con su scritto "Dopo Monti e Letta, ecco Renzi la terza marionetta".Intanto, il sindaco di Treviso, Giovanni Manildo (Pd), ospite questa mattina di 'Agorà' su Rai3, ha commentato: "Essere scelti come 'prima uscita' del presidente del Consiglio è veramente una gran bella cosa per la nostra città". Renzi ha poi incontrato gli amministratori del territorio: ma proprio al suo arrivo in piazza Rinaldi, sede del Comune di Treviso, è partito un lancio di arance (che non lo hanno raggiunto) contro il premier. Ad accoglierlo, un gruppo eterogeneo di persone che ha iniziato a gridare "buffone buffone". Del gruppo fanno parte anche alcuni esponenti del movimento dei 'forconi'. A seguire, tensione tra chi ha contestato il premier e i curiosi, che sono alcune decine.
Parlando con i sindaci (ma è presente anche il governatore leghista Luca Zaia), Renzi non ha risparmiato un passaggio sul federalismo fiscale: finora "è stato - ha detto - poco più di una barzelletta: va invece fatto seriamente riuscendo a superare la logica dello scontro ideologico per trovare la soluzione più corretta". E sul patto di stabilità: "Noi rispetteremo i vincoli modificando il patto di stabilità interno". Dopo gli amministratori, è la volta degli imprenditori. Riuniti con loro, Renzi ha ribadito che taglierà 10 miliardi di euro di tasse e assicurato che provvederà a ridurre l'Irap del 30 per cento: "Abbiamo fatto una discussione - ha spiegato Renzi - che parte da quanto detto in parlamento e che stiamo tuttora facendo. Se tu riduci l'irap - ha poi spiegato - le aziende hanno immediatamente un elemento di concretezza economica. L'Irap vale oltre 30 miliardi: se metti 10 miliardi, riduci di un terzo l'imposta: è un'ipotesi. Viceversa - ha aggiunto - se metti 10 miliardi sullo sgravio Irpef, è evidente che i lavoratori dipendenti si trovano in tasca qualche decina di euro al mese in più, ovviamente a seconda di qual è il monte massimo che puoi utilizzare. Non lo dai al dirigente della pubblica amministrazione, lo dai al dipendente, all'operaio". E nel pomeriggio da Confindustria arriva una prima apertura: "Il sistema dele imprese - dice il presidente Giorgio Squinzi nel corso dell'audizione al Senato davanti alle commissioni Esteri e Politiche Ue di Camera e Senato - è pronto a rinunciare a tutti i trasferimenti, purché il ricavato vada ad incidere sul costo del lavoro e, in modo particolare, sul cuneo fiscale". Secondo Squinzi, la sforbiciata di 10 miliardi rappresenta la "misura minima, ci aspettavamo un intervento di 20 miliardi". Il numero uno di viale dell'Astronomia auspica al contempo che il governo Renzi intervenga sulla riforma Fornero. Intanto, si conclude con una visita alla H-Farm Roncade la visita di Renzi oggi a Treviso. Il presidente del Consiglio era già stato in visita a questo innovativo incubatore di start up - una sorta di fattoria della conoscenza - l'anno scorso durante la campagna elettorale per le primarie del Pd. "Il nostro obiettivo è creare opportunità per tanti giovani talenti, sviluppare attività economiche e fare in modo che i giovani che sono andati all'estero tornino in Italia", ha spiegato Riccardo Donadon dopo aver salutato il premier. Donadon ha anche sottolineato: " in questo momento ci sta dando una grossa mano il creatore della Diesel Renzo Rosso".
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