Se ieri il medagliere azzurro vedeva quattro medaglie in più oggi ne son arrivate altre sei,dieci in due giorni nell'arco di ventiquattro ore quindi in un Europeo veramente positivo per i nostri colori. I gemelli azzurri del mezzofondo si confermano d'oro e di bronzo negli 800 come nei 1500 sl: Gregorio Paltrinieri trionfa in 7'44"98 lasciando immacolato il record europeo di primavera realizzato da Gabriele Detti (NELLA FOTO IN ALTO ENTRAMBI SORRIDENTI DOPO LE LORO SECONDE MEDAGLIE IN QUESTO EUROPEO), che conquista il secondo bronzo in 7'49"35: l'argento e di Pal Joensen delle Isole Far Oer in 7'48''49. Un altro monologo in acqua con Paltrinieri a dettare il ritmo con forza e tenacia: al diciannovenne di Carpi manca solo l'ultimo per realizzare un crono ancora più eclatante. Una nuotata forsennata e premiata con l'oro, il primo oro nella specialità per un italiano. "Nell'ultimo cento ero morto, ma l'oro è oro. Sono felice che sia finita così", ha detto Paltrinieri a caldo, mentre il "gemello" un po' si rammarica: "Un altro bronzo, non ne avevo più, peccato per l'argento ma almeno ho salvato il record europeo". Luca Leonardi dietro la coppia francese. Ma l'Italia c'è ancora sul podio dei 100 stile libero agli Europei, conservando la continuità di Filippo Magnini, tricampione uscente: non è Luca Dotto l'eredeo di Filo, ma questo milanese di stanza a Bologna, che vira in 22"95 e regge nella vasca di ritorno sfruttando l'onda di Florent Manaudou, il potente fratello d'arte che trionfa sotto i 48" (47"98) e brucia il connazionale Fabien Gilot (48"36). "È fantastico, ho fatto il mio miglior tempo di sempre, oltretutto in una finale di questo livello - ha detto Leonardi -. Sono contentissimo. Abbiamo lavorato nel modo giusto, abbiamo capito quali erano le mie esigenze, soprattutto in avvicinamento di gara. Dopo la staffetta mi sentivo che potevo nuotare un tempo del genere ma finché non lo vedi...". Per Leonardi il bronzo matura in 48"38, venti centesimi meno del crono di Luca Dotto, finalista mondiale, che è solo quinto dietro il russo Sukhorukov (48"52).
Invece Ilaria Bianchi è tornata a splendere: la sua farfalla è tornata a volare e raccogliere un bronzo al tocco in 57"71, lei che è stata capace d scende a 57"27 e ha preso il quinto posto olimpico e poi la finale mondiale. Già, la bolognese di castel San Pietro è anche iridata di vasca corta ed è tornata ad azzeccare una gara sbloccandosi proprio nella rassegna che la vedeva incalzata da una compagna, Elena Di Liddo, quinta in 58"27 dietro l'olandese Inge Dekker, che la Bianchi ha buttato giù dal podio per l'inezia di un centesimo. "Lavoro un sacco", ha detto Ilaria. "Dedico questa medaglia a me e alla mia famiglia, soprattutto al mio ragazzo, che mi deve sopportare con i miei ritmi e orari". Un colpo clamoroso e il timore di una beffa, ma stavolta l'Italia riporta sul podio una delfinista dai tempi di Ilaria Tocchini e prima ancora di Cinzia Savi Scarponi. Allenata a Bologna da Fabrizio Bastelli, proprio come Luca Leonardi. Perde incredibilmente Sarah Sjoestroem, la svedesona che aveva fatto in stagioni cose mirabili nei 100 farfalla, per disputare i quali ha rinunciato anche ai 200 stile libero che ha nella braccia. Trionfa infatti la danese Jannette Ottesen in 56"51per un centesimo sulla svedese. E nella semifinale dei 50 rana che vede Andrea Toniato quinto in 27"60 e Mattia Pesce nono per otto centesimi in 27"78, si prende il record mondiale il britannico Adam Peaty in 26"62, cinque centesimi in meno del limite che apparteneva al sudafricano Cameron Van der Burgh dai Mondiali di Roma.
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