Di Redazione.
Rosario Cusumano (NELLA FOTO IN ALTO), sedici anni, fu giustiziato in questo giorno per qualcosa che non avrebbe mai dovuto sapere. Un testimone da eliminare, che era venuto a conoscenza e forse aveva anche svelato un terribile segreto. E tanto più pericoloso perché era un ragazzo pulito, del tutto estraneo agli affari più cupi e sotterranei del suo paese. Faceva il garzone in un panificio a Paceco, alle porte di Trapani, zona ad alta intensità di mafia. Lo eliminarono con una tempesta di colpi sparati con fucile e pistole, con quella pallottola esplosa dritta in gola, proprio mentre si stava recando a lavoro: alle cinque del mattino, in una viuzza a quell’ora deserta ma nel cuore del paese. Nessuno ha visto e sentito niente, anche se i colpi esplosi nel silenzio hanno avuto l’effetto di CONTINUA A LEGGERE QUI
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