giovedì 7 marzo 2013

CICLISMO TIRRENO-ADRIATICO:1°TAPPA CRONOSQUADRE SAN VINCENZO-DONORATICO 16,9 KM (06/03/2013)

Di Giampaolo Carboni.

Fermo restando che Mark Cavendish di vincere non ha mai smesso, il passaggio all'Omega Quick Step dopo il divorzio dalla Sky, sembra aver fatto bene all'ex campione del mondo. A parte infatti le numerose vittorie individuali (5, ma la stagione è all'alba), arriva anche la maglia di leader della Tirreno-Adriatico dopo la cronometro collettiva di 17 km scarsi da San Vincenzo a Donoratico. Un attestato di stima da parte della squadra, in particolare di Toni Martin: da campione del mondo contro il tempo è stata la vera locomotiva del drappello, ma negli ultimi metri ha fatto strada al britannico. "E' una grandissima vittoria, volevamo assolutamente farcela. Tutti sono stati grandi, ma penso che Toni Martin sia stato decisivo - commenta Cavendish -. Conoscevo bene queste strade, c'ero venuto in vacanza in estate ma il clima era un po' diverso ...". L'ultimo appunto è per il clima, protagonista negativo della stagione d'apertura. Pioggia in 'par condicio', che ha dato fastidio a tutte le squadre. Non sono mancati i rischi: ad esempio Nibali per un soffio ha evitato un compagno di squadra scivolato sull'asfalto. Per il resto, il solito giochino che si fa in questi casi. Oltre alla classifica assoluta, quella relativa tra i pretendenti alla vittoria finale. Due tra i più attesi, Cadel Evans e Vicenzo Nibali, se la sono giocata praticamente alla pari: appena 4'' di margine per l'australiano. In mezzo a loro la Cannondale degli 'spettacolari' Sagan e Moreno Moser. Un po' più dietro la Sky di Froome (a 9'' da Evans), mentre il ritardo di Alberto Contador inizia già ad esserci per una corsa sette tappe: la Saxo-Tinkoff è andata piuttosto piano, tanto che il ritardo da Evans e Nibali per il fuoriclasse spagnolo è rispettovamente di 16'' e 12''. Un caso a parte per Andy Schleck, maliconicamente staccatosi dalle ruote dei compagni di squadra della Radioshack, peraltro piazzata con un deludente decimo posto. Un'altra battuta a vuoto dopo i ritiri a Tour Down Under, Giro del Mediterraneo e Strade Bianche. Troppi indizi, fanno ben più di una prova per una crisi che, oltre che tecnica, potrebbe essere anche psicologica, legata alla squalifica del fratello Frank che terminerà a luglio.

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