Di Roberto Muretto.
La classifica sorride al Cagliari. E’ vero che la strada verso il traguardo è lunga (mancano sedici partite alla fine del campionato) ma avere dieci punti di vantaggio sulla terza è un “tesoretto” da custodire gelosamente. Visti i valori tecnici, solo in caso di un crollo verticale i rossoblù potrebbero rimettere tutto in discussione.
Certezze. Antonio Barreca ha cambiato marcia. Rastelli lo fa giocare con continuità e il difensore sta ricambiando con grandi prestazioni la fiducia del mister. A Latina gli è mancato solo il gol. Ha difeso senza fare sconti, percorrendo la corsia di sinistra decine e decine di volte. Una spina nel fianco per gli avversari, oltre ad essersi trasformato in assist-man nell’azione che ha sbloccato la partita. Un bel segnale da parte di un ragazzo che a gennaio era entrato nell’ordine di idee di cambiare aria.
Squilli di tromba. Qualche volta la panchina fa bene. E’ il caso di Joao Pedro che dopo non avre brillato ad Avellino, con l’Entella non è stato utilizzato. Sabato il brasiliano aveva il diavolo in corpo. Si è capito dai primissimi minuti che aveva tanta voglia. Ha giocato una partita eccellente, regalando due assist al bacio a Melchiorri, esibendosi in alcune giocate spettacolari e andando vicinissimo al gol personale. Uno Joao così è un’arma in più e l’assenza di Marco Sau (quando rientrerà l’attaccante?) gli dà la possibilità di essere titolare. Ora spetta a lui dimostrare che non gioca a singhiozzo. Dare continuità alle sue prestazioni è fondamentale.
Limiti. Il Cagliari deve evitare di rimette in vita avversari in agonia. Non è la prima volta che succede e a Latina il rischio c’è stato. Se Corvia avesse trasformato il rigore, il finale sarebbe diventato una corrida. E’ un problema di testa, che va superato. Rastelli punterà il dito su questo aspetto in settimana.
(Da "La Nuova Sardegna")
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