Li hanno trovati dentro la Polo: Mario Canu, cinquant'anni, di Santa Maria Navarrese, seduto al posto di guida e Basilio Monni, di quarantasei anni, di Santa Maria Navarrese, con la testa che sporgeva dal finestrino. Centrati da cinque fucilate caricate a palla ed a pallettoni. Una pioggia di fuoco che non ha lasciato scampo ai due uomini. Un agguato preparato nei minimi dettagli da uno o due killer che conoscevano perfettamente le abitudini di Basilio Monni e Mario Canu. Un agguato scattato poco prima delle otto (poi i carabinieri accerteranno l'ora esatta alle sette e quarantacinque del mattino) mentre Basilio Monni e Mario Canu si stavano recando nell'azienda agricola di Mario Cabiddu, dove da tre settimane stavano lavorando alla ristrutturazione ed alla copertura di una porcilaia. Un'azienda agricola che sorge ad un paio di chilometri dall'abitato di Villanova, in località Funtana Is Murisinas, facile da raggiungere visto che la strada è asfaltata. Una zona anche molto frequentata a causa della presenza di numerose aziende agricole e servita da almeno un paio di strade di campagna e che le due vittime hanno percorso alcune volte nei giorni scorsi: a causa del tempo, infatti, Basilio Monni e Mario Canu hanno lavorato a singhiozzo. L'agguato è scattato subito dopo il bivio che porta alla sorgente, qualche di centinaio di metri dopo l'incrocio, al termine di un rettilineo in salita, all'altezza di una piazzola di sosta e qualche metro prima di un ponte, un punto nel quale la macchina condotta da Mario Canu doveva rallentare. Dalla boscaglia circostante sono spuntati probabilmente due killer che hanno esploso in rapida successione cinque colpi di fucile automatico calibro dodici. Secondo i primi rilievi, i killer avrebbero sparato da due posizioni diverse, dai lati della strada. Su questo particolare, però, gli investigatori non si sbilanciano: la traiettoria dei colpi (uno dei quali ha sfondato il parabrezza e il finestrino posteriore sinistro) potrebbe far pensare anche a un solo sicario. Poi l'assassino o gli assassini sono fuggiti quasi certamente a piedi, senza neppure prendersi la briga di raccogliere i bossoli, cinque, che sono stati rintracciati dai carabinieri: alcuni, a pochi metri dalla Polo, almeno uno distante una decina di metri. Le fucilate sono state sentite da Mario Cabiddu, la cui azienda sorge a duecento metri dal luogo dell'agguato. "Ho sentito le fucilate e mi sono incamminato verso il paese". Subito dopo la scoperta dei due corpi all'interno della Volkswagen Polo. L'uomo è tornato indietro, è salito sulla propria auto, ha raggiunto la stazione dei carabinieri sul Flumendosa (chiusa, ma collegata telefonicamente con Lanusei) e ha dato l'allarme. Sul posto dell'agguato sono arrivati i carabinieri, al comando del capitano Oreste Gargano, che hanno immediatamente isolato la zona, bloccando l'accesso a Is Murisinas. Da Nuoro, nel frattempo, erano arrivati il comandante provinciale, il colonnello Salvatore Favarolo ed il comandante del reparto operativo, il capitano Christian Demelis. Da Lanusei sono arrivati il procuratore della Repubblica, Bruno Alfonsi, una sua collaboratrice e il medico legale Roberto Marcialis. Magistrati e carabinieri hanno effettuato i primi rilievi coadiuvati dagli uomini della scientifica ed alla fine il procuratore capo ha autorizzato la rimozione dei due corpi che sono stati trasferiti all'ospedale civile di Lanusei dove in giornata dovrebbe essere eseguita l'autopsia. L'area è stata passata al setaccio dagli uomini della scientifica che hanno potuto contare sulla collaborazione di una pattuglia cinofila. Bossoli a parte, i sicari non avrebbero lasciato tracce. I carabinieri hanno controllato anche alcune stradine laterali in cerca di eventuali segni di pneumatici, ma i killer dovrebbero essere fuggiti a piedi. Mario Cabiddu, il datore di lavoro delle due vittime, ha infatti raccontato di aver atteso, dopo le fucilate, per sentire il rumore di un'auto allontanarsi. E invece, dopo le fucilate, non ha sentito altro. Nel frattempo la notizia si era sparsa in paese e da Villanova è iniziata la straziante processione dei parenti di Basilio Monni. Prima i fratelli e un cugino, poi le sorelle. Infine uno dei quattro figli, poco più che un ragazzo, sul cui volto di leggevano rabbia e dolore. E ancora alcuni nipoti. Sbigottiti, increduli davanti a tanta ferocia. Poi è arrivato il sindaco di Villagrande Strisaili (Villanova è una frazione di Villagrande) Piero Cannas in compagnia di altri due consiglieri comunali, infine i parroci dei due centri ogliastrini. Tutti bloccati davanti al nastrino di plastica bianca e rossa che delimitava la zona del duplice delitto, sbarramento sorvegliato da due carabinieri. Uno sbarramento che, in un primo momento, non hanno potuto superare neppure i due sacerdoti, giunti a Funtana Is Murisinas per benedire le salme di Basilio Monni e Mario Canu. Una lunga attesa, per i parenti delle due vittime, rimasta vana. Il magistrato inquirente ha infatti vietato l'accesso a tutti, anche ai familiari dei due assassinati che hanno potuto solo accompagnare il carro funebre che trasportava i corpi dei loro cari all'ospedale civile di Lanusei. Le indagini si presentano difficili: i carabinieri hanno già interrogato alcune persone, ma soprattutto stanno scavando nel passato delle vittime. Un delitto, secondo gli investigatori, maturato nel mondo degli abigeatari ma che poi si andò a legare ad altri di quelli anni come quello di Ferdinando Buttau o di Mario Buttau e della moglie.
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