Di Redazione.
Il 27 febbraio 1988 era in programma anche la finale del Festival di Sanremo, condotto quell’anno da Miguel Bosé e Gabriella Carlucci. In gara per la vittoria del Festival ci sono ventisei campioni e i nomi dei partecipanti sono di qualità: da Massimo Ranieri a Luca Barbarossa da Toto Cotugno ai Ricchi e Poveri passando per Alan Sorrenti, i Matia Bazar, Tullio De Piscopo e Franco Califano. La Rai che trasmette entrambi gli eventi decide, con coraggio, di interrompere la diretta della finalissima del Festival per trasmettere la seconda manche dello Slalom Speciale. Quella decisione si rivela azzeccata e subito conquista un pezzo di storia dello sport, della tv e del Festival di Sanremo. La prima manche si disputa quando in Italia è pomeriggio, la seconda interrompe il Festival. Tomba deve recuperare, riparte dal terzo posto. Ha bisogno di una prestazione sontuosa. C'è da battere il campione del mondo 1987 Frank-Christian Worndl, il più veloce nella prima manche. Tomba è perfetto, Worndl no, ma perde di un soffio. Marco Franzelli, con il suo stile annuncia il secondo oro olimpico di Tomba. É l’apoteosi. Mentre lo sciatore festeggia il successo ai Giochi, le telecamere si riaccendono sull’Ariston di Sanremo, dove chi è in sala festeggia. Si applaude Tomba e ci si esalta per un giovane. Addirittura c’è una standing ovation. Un momento memorabile. La finale di Sanremo riprende e vince Massimo Ranieri, che il giorno seguente si divide le prime pagine con Tomba la ‘Bomba’ il giovane eroe sportivo italiano.
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