lunedì 12 dicembre 2011

BERLUSCONI "LE FOTO SONO STATE RUBATE" (09/12/2011)

Di Giampiero Cocco.

Lontano da Villa Certosa non si può stare. E Silvio Berlusconi, in aula per testimoniare contro l'ex direttore del settimanale "Oggi" Pino Belleri e mettere il sale sulla coda al fotografo sardo Antonello Zappadu, autore degli scatti proibiti dell'harem portorotondino (i quali avrebbero violato la sua privacy), ha descritto al giudice di Milano le meraviglie della sua tenuta in Sardegna. «Ville, piscine, piantagioni di cactus, ibiscus, un farfallario, un teatro, con annessa gelateria e pizzeria». Un parco dei divertimenti per grandi e piccini da un milione di metri quadrati (un centinaio di ettari), dove l'ex premier ha realizzato di tutto. Fontane, cascate, agrumeti, serre tropicali per farfalle che provengono da tutto il mondo, uno studio di registrazione da fare invidia a Mediaset, sale fitness e anche una "sala del trono" sotterranea dove riunirsi con amici e conoscenti. Sale da pranzo riccamente arredate, un anfiteatro all'aperto e un teatro ricavato da una vecchia serra che, all'occorrenza, può trasformarsi in una capiente sala cinema o per convegni, capace di ospitare oltre trecento persone. Il cavaliere, ieri mattina, poco dopo le 10 e 30, si è presentato in tribunale a Milano dove il giudice monocratico Maria Teresa Guadagnino sta processando - per ricettazione e interferenza illecita nella vita privata, ovvero violazione della privacy - l'ex direttore del settimanale "Oggi" Pino Belleri, il quale pubblicò 15 fotografie, nel maggio del 2007, in un servizio esclusivo intitolato «L'harem di Berlusconi». L'ex premier, che per la prima volta - dopo le deposizioni spontanee rese nel 2003 in relazione al caso Sme -, si è sottoposto ad un esame testimoniale (nella vicenda della foto della Certosa l'ex premier è parte civile) per spiegare per filo e per segno cos'era accaduto nel week end pasquale del 2007. «Quello ripreso era un evento privato, un incontro tra amici e conoscenti del tutto normale, presentato sulla stampa in un modo, "l'harem di Berlusconi", che contravveniva alla realtà. E' impossibile fare quelle foto se non si entra nella proprietà», ha aggiunto il cavaliere, rispondendo alle domande poste dal viceprocuratore onorario. «Sapevo - ha proseguito - che c'erano persone appartenenti al gruppo in visita che stavano facendo delle foto. Non sapevo però che dei fotografi non autorizzati fotografassero da lontano». E per spiegare al magistrato come è di fatto impossibile scattare quelle fotografie al di fuori dai confini della proprietà, Silvio Berlusconi ha anche mostrato una fotografia aerea dell'area della villa - effettuata dal suo tecnico di fiducia, Gianni Izzo, provetto pilota - chiarendo che lui e i suoi ospiti, una dozzina di persone in tutto, erano vicino ad un laghetto e che le foto erano senza dubbio state scattate da un costone roccioso che fa parte di Villa Certosa. Violata la proprietà, quindi, e in un'occasione privata. «Si trattava di un evento di natura privata - ha raccontato - c'era anche una nostra militante di Bari molto attiva pubblicamente». Con loro anche il personale di sicurezza, «una decina di persone solitamente armate e una trentina di giardinieri. Le foto riportavano solo presenze femminili per creare - questa la valutazione dell'ex premier - una situazione attraente a una eventuale vendita. C'erano cinque persone che mi stavano addosso in una foto di gruppo, foto che io faccio sempre per persone che chiedono di avere un ricordo. Sul fatto che io prendessi per mano i miei ospiti dico che è mia abitudine, è il mio modo di comportarmi, normalmente». Questo in risposta all'avvocato Caterina Malavenda, legale di Pino Belleri, che voleva chiarimenti sui rapporti tra Berlusconi e le giovani. Domanda ritenuta non attinente al processo dall'avvocato Niccolò Ghedini e quindi accolta dal giudice Maria Teresa Guadagnino «perchè non pertinente al capo d'imputazione». Di quelle ragazze immortalate con lui su una panchina Silvio Berlusconi conosceva soltanto la rossa Angela Sozio (ex concorrente del Grande Fratello). Le altre invece non le avevo mai viste prima». Poi il cavaliere si è lasciato andare nella descrizione della sua "Berluscolandia", che ha definito come un parco delle meraviglie. «La Certosa sorge su un milione di metri quadri, dove chi viene decide molto malvolentieri di andarsene. Ci sono la villa centrale e diverse altre ville per ospiti, un teatro, uno studio tv, un'area per eventi, musei botanici dei cactus, dei ficus, degli agrumi, quello degli ibiscus che è il più grande al mondo, un'area per le farfalle, una per l'insediamento dei pesci, una pizzeria, una gelateria e un luna park». Silvio Berlusconi però deve ritornare in aula, perchè il difensore di Pino Belleri intende risentirlo. «Nessuna obiezione - ha detto l'ex premier - visto che ho appena detto ai cronisti di avere un ufficio qui in Tribunale». Dopo l'esploit di ieri non è escluso che possa presentarsi anche in tribunale a Olbia, dove è sotto processo il fotografo Antonello Zappadu per la violazione della privacy. Lo stesso fotografo è stato invece prosciolto, in fase istruttoria, dal resto di violazione di domicilio. L'udienza è stata aggiornato al 14 febbraio 2012, giorno di San Valentino. A far slittare il processo la mancata notifica del decreto di citazione ad uno dei legali di Zappadu, il quale non vive in italia essendo confinato - come ha comunicato in una missiva al magistrato -, in Colombia. Il difensore del fotoreporter, l'avvocato ed europarlamentare dell'Idv Giommaria Uggias, ha chiesto l'interrogatorio del suo cliente, utilizzando i collegamenti internet quali Skipe. Per quella data potrebbe essere presente in aula anche l'ex premier, che si è costituito parte civile.

(Da "La nuova Sardegna")

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