lunedì 12 dicembre 2011

"SIAMO PRONTI A BLOCCARE LA 131" (09/12/2011)

Di Nadia Cossu.

«Poteva essere una strage, in quel momento erano scese dall'autobus almeno dieci persone». Gli abitanti di Ottava raccontano tra rabbia e dolore quanto è successo giovedì sera alle 20.25. Parla per tutti Alessandro Scanu, il proprietario del bar che si affaccia sulla strada, il primo a soccorrere la ragazza. Anche il primo a capire che purtroppo non c'era nulla da fare per lei. Dicono di essere stanchi di chiedere sicurezza e di ricevere in cambio belle parole. «Poi muore qualcuno e si rifanno vivi». Come se a risvegliare l'attenzione delle istitizioni sulla pericolosità di una strada dovesse servire per forza il sangue di una diciassettenne sull'asfalto. Non ci sono strisce pedonali a Ottava, in quell'arteria che fino a qualche anno fa si chiamava «statale 131» e la cui competenza è invece poi passata alla Provincia. Non ci sono sottopassaggi, dissuasori di velocità, pattuglie di polizia municipale, polizia, carabinieri. Niente di niente. Una strada dove «d'estate assistiamo anche alle gare di moto. Diverse volte ho chiamato il 113 - racconta il titolare del bar - rispondevano dicendo che erano impegnati in altro». Hanno rabbia da vendere i residenti della zona, giustamente. «Le buche? Le tappiamo noi con il cemento. Tanto è inutile aspettarsi qualcosa, qui siamo abbandonati». Le richieste che fanno oggi, all'indomani del terribile incidente, sono le stesse che hanno fatto decine di altre volte in passato. «Sono nato a Ottava - dice Gavino Coniferi - ci vivo da 60 anni e ho visto morire almeno quaranta persone travolte da auto che andavano a tutta velocità». Gavino è un caro amico di Angelo, il padre di Gabriella, e giovedì ha passato con lui tutta la notte: «Non possono più lasciare la strada in questo stato, devono trovare il sistema per rallentare il traffico, per rendere più sicure le fermate degli autobus con attraversamenti pedonali. Potrebbero sistemare dei pannelli per segnare il limite di velocità e scoraggiare gli automobilisti. E poi come mai da queste parti non si vedono più passare pattuglie di carabinieri e polizia né posti di blocco?». Richieste urgenti che hanno bisogno di risposte. L'assessore provinciale alla Viabilità Antonio Nieddu ha fatto sapere che per lunedì prossimo è in programma un incontro con l'assessore comunale omologo Michele Azara e con i dirigenti del settore per cercare insieme la soluzione più immediata. Essendoci un centro urbano non è nemmeno da escludere che alla fine la competenza possa passare al Comune. Tra le opzioni esaminate c'è quella di un semaforo, di una rotatoria, dell'installazione di pannelli dissuasori. Al momento si tratta solo di progetti, iniziative in cantiere che richiedono però studi, riflessioni, pareri. Una cosa è certa: bisogna darsi una mossa. Gli abitanti di Ottava stavolta non vogliono più aspettare e hanno già annunciato che se qualcosa non cambierà quanto prima sono pronti a organizzare una mobilitazione di massa e anche a bloccare la 131 in corteo. Un'azione eclatante, insomma, per far sentire la propria voce e ottenere finalmente ciò che chiedono da troppi anni.

(Da "La nuova Sardegna")

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