mercoledì 24 aprile 2024

NAPOLI FUTURO IN BILICO PER DI LORENZO ED ANGUISSA (24/04/2024)

Di Redazione.


La situazione è incandescente ed il futuro più incerto che mai. E non è tanto la delusione dello scudetto scucito dal petto dopo neanche dodici mesi dall’incredibile trionfo di Spalletti il centro del problema. La questione vera è non averlo difeso. Non aver onorato quel lavoro straordinario che aveva portare il Napoli nuovamente sul tetto d’Italia dopo trentatré anni di attesa. Il popolo napoletano è ferito, la società arrabbiata e delusa, la squadra confusa e incapace di uscire da una situazione paradossale: un anno fa, Giovanni Di Lorenzo (NELLA FOTO IN ALTO) e compagni venivano accolti da eroi a Capodichino, dopo la vittoria in casa della Juventus che aveva di fatto sigillato lo scudetto. Sabato a Empoli, invece, lo stesso Di Lorenzo è stato costretto a un confronto con gli ultrà dopo l’ennesima pessima figura stagionale del Napoli. Un’immagine talmente forte da costringere il suo agente, Mario Giuffredi, a intervenire ieri: "I giocatori sono responsabili ma non mi piace questo scaricabarile sui ragazzi, la società ha le sue colpe e sotto la curva avrei voluto vedere anche qualcun altro".

Insomma, l’aria è pesantissima e il rischio che la rivoluzione estiva investa tutti è concreto. Anche alcuni pilastri dello scudetto come appunto Giovanni Di Lorenzo e Frank Zambo Anguissa, il dominatore di centrocampo che quest’anno sembra la controfigura del perno insostituibile che fu. Mancano cinque giornate e Napoli si aspetta una reazione d’orgoglio dalla squadra. Ed è su questo punto che Francesco Calzona ha spinto tanto lunedì, durante un durissimo faccia a faccia con tutto il mondo Napoli: giocatori e dirigenti, tutti riuniti ma senza il presidente De Laurentiis. Calzona non è disposto ad alzare bandiera bianca, lavorerà e lotterà fino all’ultimo minuto della stagione per dimostrare il suo valore, per difendere l’onore della città e del club. Senza più guardare in faccia a nessuno: chi non darà l’anima, sarà fatto fuori. A partire da domenica, tutti sotto esame. E in caso di risultato negativo, si procederà con un ritiro a oltranza. Ritiro che comincerà venerdì, a due giorni dal match, per provare quantomeno a sintonizzarsi tutti sulle stesse frequenze.

E da qui a fine stagione De Laurentiis valuterà ogni aspetto dei suoi giocatori, che dovranno dimostrare di essere ancora da Napoli. Folle pensare che un gruppo capace di dominare un torneo, l’anno dopo non sappia più come comportarsi in campo. Ma nel Napoli del post scudetto troppe cose non hanno funzionato, a partire dai mal di pancia di alcuni giocatori, che hanno finito per condizionare tutti. Di Lorenzo è il simbolo di questa squadra, quello che ci mette sempre la faccia. Sul campo sta vivendo un periodo complicato, tanto da finire pure lui nel vortice della critica più feroce. Situazione ingenerosa, che ovviamente spingerà anche il capitano a fare delle riflessioni sul suo futuro, nonostante il recente rinnovo.

Se Di Lorenzo fatica a tornare quello di un tempo, Anguissa è totalmente scomparso: ventinove presenze e zero gol in A, cinque e sessanta di media voto ed un serbatoio perennemente svuotato, di energia e anche di fame. Frank è irriconoscibile e senza la sua carica la squadra si è sgonfiata. Lobotka non dirige più con precisione e personalità, Kvara non trova le ripartenze e gli strappi sulla trequarti dopo il recupero alto. Tutti gli eroi dello scudetto sono finiti in disgrazia e di riflesso sul mercato: ora hanno cinque gare per dimostrare di poter essere i perni del futuro.

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