lunedì 25 febbraio 2019

LE ELEZIONI REGIONALI IN SARDEGNA (24/02/2019)

Di Giampaolo Carboni.

Erano 1.470.463 I sardi chiamati al voto per il rinnovo del Consiglio Regionale:750.081 le donne pari al cinquantuno per cento 720.382 gli uomini per una percentuale del quarantanove per cento degli aventi diritto. Le operazioni di spoglio son cominciate alle sette del mattino di quest'oggi e devono essere concluse entro le ore diciannove.
È eletto presidente della Regione il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti validi sommando tutti quelli ottenuti nelle otto circoscrizioni. Si proclama eletto consigliere regionale il candidato presidente che ha ottenuto il numero di voti validi immediatamente inferiore al presidente eletto. Si assegna alla coalizione collegata al presidente eletto: il sessanta per cento dei seggi del consiglio regionale se il presidente ha ottenuto più del quaranta per cento dei voti; il cinquantacinque per cento di seggi se il presidente ha ottenuto tra il venticinque ed il quaranta per cento. Sono escluse dall'attribuzione dei seggi le liste di una coalizione che ottengono meno del dieci per cento di voti validi a livello regionale e le liste non coalizzate che ottengono meno del cinque per cento di voti validi a livello regionale.
Alle ore dodici ha votato il 16,7 % degli aventi diritto contro il 14,5 % di cinque anni fa. Alle diciannove l'affluenza è stata del 43,78 % contro il 41 % del 2014. Infine alla chiusura dei seggi fissata per le ventidue l'affluenza totale è stata pari al 53,75 % rispetto al 52,28 % dato conclusivo della tornata elettorale del 2014.

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I CANDIDATI PRESIDENTE

FRANCESCO DESOGUS (VEDI QUI LA CARRIERA POLITICA DI FRANCESCO DESOGUS)


Sostenuto dal Movimento 5 Stelle. Il 18/02/2019 ha ricevuto la visita del Ministro della Cultura Alberto Bonisoli che attaccò la Giunta regionale uscente presieduta da Francesco Pigliaru sulla gestione dei beni culturali:in tale occasione Desogus ha accusato il leader della Lega Matteo Salvini di troppa superficialità sulla tematica dei pastori sardi. "La Lega è dalla parte degli industriali e a loro non chiederà nessun sacrificio per portare il prezzo del latte ad un euro. Ora emerge con chiarezza la superficialità con la quale Salvini ha affrontato la vertenza".

"Il credito sardo sta morendo con la complicità della politica e nel silenzio dell’opinione pubblica. L’operazione Bper-Banco di Sardegna è orchestrata dal Partito Democratico ed impoverirà ulteriormente l’isola" (21/02/2019)

VINDICE MARIO LECIS (VEDI QUI LA CARRIERA POLITICA DI VINDICE MARIO LECIS)


Sostenuto da Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano e Sinistra Italiana.

“Noi non siamo il centrosinistra, ci opporremo a qualsiasi politica che tenti di copiare il liberismo europeo. Ho paragonato spesso il professor Francesco Pigliaru a un Monti al ‘pane carasau’ (pane tipico della Sardegna, ndr): i cinque anni di questa giunta sono stati negativi non solo per le scelte fatte, ma anche per il metodo di governo utilizzato. La stessa Cgil ha posto piu’ volte il problema urgente della mancanza totale di concertazione: non hanno discusso su nulla, a parte sul piano LavoRas, comunque insufficiente” (01/02/2019)

Il 18/02/2019 incassò il sostegno della federazione corsa del Partito comunista francese e della segretaria Anissa Flore Amziane che reputò Sinistra Sarda come "un'alternativa anti liberista che soddisferà le esigenze sociali ed ecologiste espresse dalla popolazione sarda".

"Ripartiamo dal piano per il lavoro" (22/02/2019)

PAOLO MANINCHEDDA (VEDI QUI LA CARRIERA POLITICA DI PAOLO MANINCHEDDA)

Sostenuto dal Partito dei Sardi.


“Il 23 gennaio si è svolto in Sardegna un sondaggio taroccato. Ai proprietari di telefoni fissi, di cui almeno due disposti a testimoniare, veniva posta la domanda sulle intenzioni di voto per la presidenza della Regione in vista del voto del 24 febbraio. L’elenco dei nomi proposto non era di sette concorrenti ma di quattro. Poiché siamo stanchi di sondaggi realizzati per manipolare l’opinione pubblica, segnaleremo questo in particolare a tutte le autorità competenti, in primo luogo all’Autorità delle comunicazioni” (28/01/2019)

Il 17/02/2019 attaccò l'ospedale Brotzu di Cagliari sulla selezione per un primario. Il 18/02/2019 è stato l'ultimo a firmare a Pabillonis il protocollo/manifesto proposto da Confartigianato "Misurare per crescere" ai sette candidati alla presidenza della Regione.

"Il voto utile è per la Sardegna" (22/02/2019)

ANDREA MURGIA (VEDI QUI LA CARRIERA POLITICA DI ANDREA MURGIA)

Sostenuto da Autodeterminazione.


"Vota utile, vota sardo. Questo sarà il tema dominante di questi ultimi cinque giorni di campagna elettorale". L'esponente indipendentista elencò una serie di criticità legate al voto utile citando "quel partito che, da mesi, cerca di nascondersi dietro una nuova veste elettorale, ma nata vecchia in partenza". "Oppure il voto sarà utile a quelle persone che, negli ultimi dieci anni, hanno occupato tutte le poltrone possibili ed immaginabili in posizioni di governo e sottogoverno regionale". Murgia citò anche chi parlava del voto utile per battere le destre. Premesse per arrivare alla conclusione che "l'unico voto utile è quello contro i partiti italiani, lo diciamo da mesi. L'unico voto utile è per Autodeterminatzione". In questi ultimi giorni di campagna elettorale, Murgia parlò anche di legalità, sottolineando la volontà di "riportare questa tematica all'interno del dibattito politico". Se l'obiettivo è riuscire a "costruire un percorso di legalità forte allora è necessario cambiare la classe dirigente in Sardegna e portare una ventata di legalità all'interno della politica". Murgia non ha risparmiato attacchi agli avversari soprattutto a chi ha costruito "elefantiache coalizioni che non riusciranno più a tutelare interessi di tipo collettivo perché il loro istinto di conservazione è funzionale a riportare in Consiglio sempre le stesse persone. I candidati di Autodeterminatzione, difenderanno sempre e soltanto gli interessi dei cittadini sardi". (18/02/2019)

"Non potete utilizzare l’antifascismo per portare in Consiglio regionale sempre le stesse persone. Ciò che serve sono volti nuovi che non hanno ancora governato, che non hanno portato alla rovina la nostra isola. Il programma degli altri è un programma italiano e non scritto sul territorio e specificatamente per la nostra terra. Non siamo più disponibili a sostenere progetti italiani o costruiti attorno a un leader. Siamo orgogliosi del nostro progetto che sta diventando sempre più quello di tutti i sardi". (21/02/2019) 

"Il progetto continuerà dopo le elezioni" (22/02/2019)

MAURO PILI (VEDI QUI LA CARRIERA POLITICA DI MAURO PILI

Sostenuto da Sardi Liberi.


"Non dobbiamo più essere una colonia dello stato italiano" (17/01/2019)

Quando era presidente della Regione, Mauro Pili chiese a Paolo Savona,l'economista oggi ministro degli Affari europei, di scrivere un nuovo Piano di rinascita per l'Isola. Il progetto rimase sulla carta, ma è ancora valido. "Il punto chiave è l'insularità. Il riequilibrio non può essere fatto né con slogan né con modifiche costituzionali: esiste una legge nazionale che stabilisce che bisogna misurare e compensare il divario, basta un decreto attuativo, di competenza del governo. Quindi, se Salvini e Di Maio anziché venire qui a fare passerelle studiassero le norme e avessero la volontà di farlo, potrebbero risolvere la questione e dare alla Sardegna i 2 miliardi all'anno che le spettano per il gap economico, infrastrutturale e fiscale". Mauro Pili, 52 anni, già sindaco di Iglesias, governatore e deputato, ci riprova. Alle Regionali del 2014 prese oltre 42mila voti (il 5,72%), questa volta corre sotto l'insegna di "Sardi liberi", con il suo Unidos, ProgRes (guidato da Gianluca Collu, che cinque anni fa ottenne 19mila consensi), ex appartenenti al Psd'Az (come Angelo Carta e Giovanni Colombu) e il segretario politico del Movimento Zona Franca Francesco Scifo. 

In cosa consiste il vostro progetto? 

"È la più grande scommessa politica degli ultimi anni, per la prima volta i sardi liberi si mettono insieme, con i movimenti identitari, indipendentisti, autonomisti. Vogliamo essere protagonisti e non schiavi, artefici del nostro futuro e non succubi di imposizioni, lottiamo per una Sardegna strategica nello scenario euromediterraneo e non colonia di Stato". 

A chi vi rivolgete? 

"A tutti i sardi, di destra, sinistra, pentastellati. La Sardegna ha il freno a mano tirato, le catene delle lobby, dei poteri forti e della malavita economica la tengono legata ai loro interessi, i partiti italiani sono tutti complici di questo sistema. La nostra sfida non è ideologica ma di concretezza". 

La povertà è in aumento e le famiglie sempre più in difficoltà: come aiutarle? 

"Liberandole dal bisogno che troppo spesso è strumento di clientela politica. Serve un piano straordinario per il lavoro, con incentivi diretti alle imprese, sgravi e contributi in conto occupazione, perché possano assumere subito uno, due, tre lavoratori. La povertà non si combatte con l'assistenzialismo ma creando opportunità vere di sviluppo". 

Puntando su cosa? 

"Faremo una rivoluzione economica e turistica, che porterà 10 milioni di turisti aggiuntivi spalmati in 365 giorni. Il progetto è fare un accordo con le compagnie low cost e dare un contributo di 10 euro per ogni passeggero che sbarca in terra sarda. Le statistiche dicono che ognuno spenderà circa 500 euro. Il risultato è chiaro: con una ricaduta fiscale minima del 10% la Regione incasserà 50 euro. Se spendiamo 100 milioni la regione incasserà 500 milioni di entrate fiscali. Avremo un incremento di 5 miliardi di euro nel nostro Pil". 

La continuità territoriale tutta in mano ad Alitalia: lei ha parlato di un sequestro con la complicità di Governo e Regione. 

"Certo, è un progetto scellerato, perché ha generato questo monopolio scandaloso. Inoltre non ci sarà la tariffa unica, per otto mesi all'anno i non residenti pagheranno il doppio, e per quattro mesi il triplo: è ovvio che molti sceglieranno di andare altrove. Ancora: lascia fuori Air Italy, che su Olbia aveva alcuni slot. Infine, la compensazione di 40/50 milioni all'anno è illegittima, perché i capitolati d'appalto sono stati sovradimensionati. La continuità dovrebbe costare 30 euro per andare a Roma e 35 per Milano". 

Capitolo Tirrenia

"I 73 milioni di euro che prende sono un regalo di Stato, Tirrenia ha coperture politiche a destra, a sinistra e anche Cinquestelle. Il blog di Beppe Grillo è finanziato da Onorato, nella home page c'è una pubblicità di Moby dalla quale si possono addirittura fare le prenotazioni. Il gruppo è protetto anche dall'attuale ministro dei Trasporti". 

Scusi, ma Toninelli ha detto proprio ieri che quando scadrà la convenzione i collegamenti marittimi saranno affidati con una gara pubblica. 

"Toninelli evidentemente vuol far passare ai sardi altri due anni con cappio al collo. Il ministro si rilegga la convenzione, ci sono già i presupposti per rescindere il contratto: ha negato il servizio pubblico agli autotrasportatori che usavano altre compagnie, e per questo è stata anche sanzionata. Noi proponiamo un contributo ad personam e a metro lineare trasportato. Ogni passeggero potrà scegliere la compagnia che desidera. Il gruppo Grimaldi ha detto che con la metà dei 73 milioni può far viaggiare gratis tutti i sardi, residenti e nativi". 

La viabilità interna è spesso disastrata e i cosiddetti treni veloci sono sempre lenti.

"Sulle infrastrutture siamo fermi. Sbloccheremo tutti i cantieri, con procedure commissariali. L'abbiamo già fatto per l'emergenza idrica del 2002, con cantieri aperti giorno e notte. Non ci saranno più contrapposizioni tra macchina amministrativa e gestione delle opere, ruoli e funzioni vanno riarticolati, per dire basta alle incompiute". 

E le ferrovie? 

"Oggi siamo alla farsa. Bisogna rimettere in campo il progetto del raddoppio della rete, e spiegare all'Italia che la Sardegna - che oggi ha un indice infrastrutturale di 15, fatta 100 la base nazionale - non vuole favori ma diritti". 

Pensa che l'autonomia dell'Isola sia in pericolo? 

"Sì, con questo Governo la Sardegna retrocederà in serie Z, quando Emilia Romagna, Lombardia e Veneto otterranno l'autonomia porteranno via 36 miliardi del Fondo di coesione, e allora noi potremo dimenticarci per sempre di quei 2 miliardi che ci spettano per l'insularità, che, vorrei ricordare, non sono un favore ma un diritto".

(Da "L'Unione Sarda" del 18/01/2019)

"Mettere in campo un piano d'azione e di proposte adattabile e implementabile con l'evolversi dei tempi e dello scenario storico». La scelta del nome non è stata casuale visto che Pili ha sempre ribadito la necessità di «rendersi liberi rispetto all'egemonia dei partiti italiani che hanno danneggiato la Sardegna" (17/02/2019)

"Sulle liste d'attesa la strategia «passa attraverso la cosiddetta sanità h24. Ci sono dei macchinari che costano milioni di euro e vengono utilizzati poche ore al giorno". Per quanto riguarda i cantieri, la formula è la stessa, ossia coprire con i turni 24 ore di lavoro, con un accordo "che coinvolgerà territori e sindacati". "In dieci giorni «verranno sbloccati anche i fondi che da anni non vengono erogati, come quelli dell'agricoltura che ha generato un vero e proprio strozzinaggio". Ultimo punto il piano delle low cost con cui Pili conta di portare in Sardegna "dieci milioni di passeggeri in più in due anni con il modello del co-marketing, approvato anche dalla Commissione europea". Provvedimenti sui quali Pili e Sardi Liberi sono pronti a scommettere: "Sfidiamo qualcuno a dirci che non è possibile farlo".  C'è la sfida all'assistenzialismo da affrontare con "un piano da un miliardo di euro in cinque anni". L'obiettivo non è "dare l'elemosina come si fa col reddito di cittadinanza, ma risorse da erogare alle strutture produttive per incrementare la forza lavoro". La seconda sfida è trasformare la Sardegna in un centro di snodo del low cost del Mediterraneo, "coinvolgendo anche gli aeroporti di Fenosu e Tortolì". Il terzo punto è la zona franca: "Da attuare subito", spiega Pili, che alla quarta sfida inserisce la riqualificazione della Sardegna, ossia "riportare gli edifici a classi energetiche migliori". La penultima sfida è la scuola sarda, in cui la didattica "consenta ai giovani di legarsi alla propria terra". Infine, lo Statuto: "Il conflitto con lo Stato deve essere duro. Noi impugneremo i provvedimenti per l'autonomia di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna" (18/02/2019) 

CHRISTIAN SOLINAS (VEDI QUI LA CARRIERA POLITICA DI CHRISTIAN SOLINAS)


Sostenuto da Partito Sardo D'Azione Christian Solinas Presidente,Lega Salvini Sardegna,Forza Italia Berlusconi per la Sardegna,Energie per l'Italia,Unione Di Centro Sardegna, Riformatori Sardi,Fratelli D'Italia con Giorgia Meloni, Unione Democratica Sarda,Fortza Paris, Sardegna 20Venti Tunis,Sardegna Civica.


"Zona franca e quattro Asl nei programmi per la Regione" (17/01/2019)

Più che le parole del candidato alla Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna Solinas in questa campagna elettorale si son sentite quelle dei big nazionali a cominciare dal leader della Lega Nord Matteo Salvini "Qui non c'è una sanità all'altezza" (17/02/2019). Il 18/02/2019 si è presentato in Sardegna anche il sottosgretario Giancarlo Giorgetti che ha promesso un suo personale impegno sulle questioni insularità ed accise.

"Non sono invisibile la gente vuole discontinuità" (22/02/2019)

MASSIMO ZEDDA (VEDI QUI LA CARRIERA POLITICA DI MASSIMO ZEDDA)


Sostenuto da Noi la Sardegna con Massimo Zedda, Campo Progressista Sardegna, Partito Democratico, Liberi e Uguali Sardigna, Sardegna in Comune, Futuro Comune con Massimo Zedda, Cristiano Popolari e Socialisti, Progetto comunista per la Sardegna.


Il segretario regionale del Partito Democratico Emanuele Cani "Noi siamo l'unica ed autentica alternativa all'alleanza tra il M5S e la Lega. Le passerelle dei big nazionali non ci servono" (17/01/2019)

Il 16 ed il 17/02/2019 ha ricevuto la visita dell'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

"Amo la mia isola, la migliorerò" (20/02/2019)

"Mi auguro che proprio dalla Sardegna "arrivi uno stop al populismo e ai nuovi fascismi" (21/02/2019)

Chiuse la campagna elettorale a Sassari "Sarò il sindaco dell’isola" (22/02/2019)


GLI OTTO CANDIDATI IMPRESENTABILI SECONDO LA LISTA DELL'ANTIMAFIA RESA NOTA IL 21/02/2019

IL NUOVO CONSIGLIO REGIONALE


I SINGOLI CANDIDATI PER COLLEGIO













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