giovedì 25 aprile 2024

SI MUOVONO LE BIG RANGNICK "BAYERN? SÌ, MI HA CERCATO" I REDS VERSO SLOT (25/04/2024)

Di Redazione.


Non bastassero Liverpool, Manchester (sponda United), Bayern in cerca di una guida, a maggio potrebbe aggiungersi anche il Chelsea. Sì, perché la débâcle di martedì di Pochettino davanti all’Arsenal dell’amico Arteta ha lasciato la proprietà senza parole. Al Poche pare sarebbe stata garantita la continuità, ma i ko in stagione (anche pesanti, quattro sberle pure da Liverpool, Newcastle e Wolverhampton) non aiutano e il co-proprietario Boehly non è abituato a lunghe attese prima di far risultato. Allora chi prendere?

Nel valzer delle panchine delle big europee c’è chi si è mosso già da tempo, cercando di correre ai ripari. Al Bayern Monaco, per esempio, hanno già preso due porte in faccia: prima da Xabi Alonso, che è voluto restare a Leverkusen, campione, e poi dal c.t. della Germania Nagelsmann, che ha appena prolungato al 2026. Ieri c’è stato un passo esplorativo col c.t. dell’Austria Ralf Rangnick (NELLA FOTO IN ALTO), altro con l’accordo fino al 2026, che ha rivelato: «C’è stato un contatto col Bayern e ho informato la Federazione. Abbiamo un rapporto di fiducia, il mio focus è sull’Austria e gli Europei. Sto bene qui e al momento non c’è ragione per approfondire la questione. Se poi il Bayern mi dirà “vogliamo te”, io mi dovrò chiedere: “Voglio davvero questo?”. E poi mi chiederei: “Posso fare la differenza? C’è la possibilità di sviluppare una squadra e avere successo?”. Questo è ciò che mi spinge, non il denaro».

Discorso chiaro. L’alternativa a Monaco inizia a scarseggiare. Si erano citati Zidane e De Zerbi ma non parlano tedesco. Resterebbe l’ex Hansi Flick, cinquantanove anni, qui dal 2019 al 2021, sette titoli in Baviera e al momento disoccupato, da settembre scorso dopo l’addio alla Germania. Flick pare più probabile al Bayern perché Rangnick ne è stato l’antitesi: manager più che tecnico, poi dirigente del gruppo Red Bull, carriera fra Lipsia, Stoccarda, Hoffenheim e Schalke, è abituato a prendere decisioni sul mercato e non solo. Il nuovo responsabile del mercato Eberl lo lascerebbe fare? A Liverpool, sfumato Xabi Alonso, altro ex, si stanno muovendo su un nome nuovo: Arne Slot, 45enne tecnico olandese del Feyenoord, già accostato a Leeds e Tottenham, ha conquistato il campionato 2023 e in questa stagione ha portato il club di Rotterdam al secondo posto e alla vittoria della Coppa d’Olanda, poi finalista di Conference contro la Roma di Mou nel 2022. Ecco, proprio Mou è un altro dei mammasantissima in giro, come Antonio Conte che però ha spesso detto di preferire l’Italia. Come Maurizio Sarri, già ex Chelsea. Tornando a Slot: è sotto contratto fino al 2026, per questo il Liverpool starebbe per avviare i contatti col Feyenoord per provare a liberarlo. Per il Mail, Slot, arrivato a Rotterdam nel dicembre 2020, prima all’Az, avrebbe una clausola da dieci milioni di euro. A Monaco, ma anche a Liverpool, hanno depennato dalla lista Unai Emery, che ha appena prolungato l’accordo con l’Aston Villa fino al 2027. Slot piace ai Reds per la mentalità offensiva, per i media olandesi è il più “attack-minded”, fissato con l’attacco, dai tempi di Cruijff. Il più simile a Guardiola, metro di riferimento in Premier, e amante della riconquista rapida della palla e dell’intensità, come il “gegenprssing” di Klopp.

Slot piace anche perché l’emergente tecnico dello Sporting di Lisbona, Ruben Amorim, trentanove anni, lunedì è volato a Londra ma per incontrare emissari del West Ham, che studiano anche lo spagnolo Lopetegui. Da ricordare però che intanto lo United non pare voglia riconfermare un altro olandese che pareva poter far prodigi: Erik Ten Haag, reduce da tre titoli con l’Ajax in quattro stagioni e da un promettente terzo posto l’anno scorso in Premier. Ma i disastri di questo ultimo corso stanno spingendo Sir Ratcliffe, nuovo leader a Manchester, a guardarsi intorno. Ecco che ai Red Devils potrebbero interessare Zidane, tre Champions League vinte a Madrid, o il nostro Roberto De Zerbi. Il bresciano ha una lunga lista di estimatori che comincia con Guardiola, suo avversario stasera («La mia ammirazione per lui aumenta ogni stagione», ha detto il tecnico del City), ma alla fine potrebbe rimanere dov’è. Se non sarà lui allo United potrebbe essere un altro “maghetto”, quel Graham Potter, ex Brighton, altro innalzato agli altari dal Chelsea e poi liquidato troppo in fretta. O addirittura si parla del c.t. inglese Southgate, in caso di fallimento all’Europeo. O, perché no, anche Thomas Tuchel, che col Bayern potrebbe rivincere la Champions. E salutare, come da programma, ma in trionfo.

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