mercoledì 9 aprile 2014

LA MORTE DI ULTIMATE WARRIOR (08/04/2014)

Di Giampaolo Carboni.
Solo alcuni giorni fa il guerriero aveva lanciato il suo ultimo grido. Capelli a spazzola,con un pizzetto bianco ed uno smoking che a malapena riusciva a contenere il collo taurino, era salito sul palcoscenico per essere introdotto ufficialmente nella Hall of Fame della Wwe, l’Olimpo dei wrestler. “Siete i miei fan. E se io sono leggenda, vuol dire che siete leggendari anche voi”, diceva sudando e agitando le dita. Poi lo show a Wrestlemania XXX, salendo sul ring con la maschera di una volta e agitando le corde davanti alla folla di New Orleans in delirio. 
Ed invece James Bryan Hellwig alias Ultimate Warrior (NELLA FOTO) dopo soli due giorni da questi fatti se ne è andato,probabilmente per un arresto cardiaco come Randy Savage tre anni fa. Era nato a Crawfordswille il 16 giugno del 1959 noto per la sua esperienza nella World Wrestling Federation, dal 1988 al 1996 e considerato una delle più popolari superstar dei primi anni novanta. Nel 1993 cambiò legalmente il proprio nome in Warrior e ella sua pur breve carriera ottenne diversi successi, tra cui un Wwf Championship (strappato ad Hulk Hogan durante Wrestlemania VI) e due Intercontinental Championship. 
Il padre abbandonò la famiglia quando lui era ancora piccolo, generando in Hellwig un forte contrasto verso il padre stesso, che proseguirà per il resto della sua vita, con anni di totale rottura (come i cinque precedenti alla malattia e conseguente morte del genitore, avvenuta nel 1996, occasione che portò ad un breve riavvicinamento tra i due). Cresciuto dunque, assieme a quattro fratelli, dalla madre, si rivelò un ottimo studente e praticò football americano. E proprio su consiglio del suo allenatore, che lo invitò ad incrementare la massa muscolare, si avvicinò al culturismo, ambiente dove ricevette la prima proposta di partecipare ad un incontro di Wrestling. Con il semplice nome di Jim Hellwig, nel 1985 formò, assieme a Steve "Flash" Borden (il futuro Sting pluricampione della World Championship Wrestling), Glory e Commando, il Power Team Usa. Fu Red Bastein, ex campione della Wwwf e della Awa, a scoprirlo e a scommettere su di lui. Hellwig e Borden si rivelarono i più talentuosi del Team e, insieme, andarono a combattere a Memphis in coppia, chiamandosi "Freedom Fighters". La paga era di 25-30 dollari a serata, sufficiente solo a coprire il costo di ogni viaggio. Hellwig cominciò a farsi chiamare "Rock". Il successo vero, lo ottennero quando iniziarono a farsi chiamare "Blade Runners", come il film di Scott del quale entrambi fecero da comparse. Non vennero salutati con simpatia dai veterani del ring, e furono accusati di sapersi solo iniettare steroidi nelle vene. Quindi la coppia andò a lottare nella regione Mid-South, grazie anche alla collaborazione di Eddie Gilbert. Debuttarono, come Blade Runners, sconfiggendo gli avversari in 28 secondi. Rock e Flash (successivamente Sting) parteciparono il 30 maggio 1986 al torneo di assegnazione del primo titolo Uwf, ma Hellwig perse al primo turno contro Ted DiBiase e Sting venne eliminato, sempre al primo turno, da Kamala. Il torneo venne vinto da Terry Gordy. Sting continuò a lottare in Tag con Rick Steiner, mentre Hellwig passò alla World Class (Wccw) di Fritz Von Erich, sotto il nome di Dingo Warrior. Fu nella World Class che cominciarono a delinearsi le caratteristiche del futuro Ultimate Warrior. Cominciò a farsi chiamare Dingo Warrior, diventando un babyface, cosa avvenuta in un six-men tag match, quando Dingo venne tradito dai suoi compagni. Dingo Warrior, in seguito, in coppia con Lance Von Erich, diventò campione di coppia battendo Buzz Sawyer & Matt Borne il 17 novembre 1986, ma persero le cinture poco dopo. Dingo Warrior, come singolo, successivamente diventò il nuovo campione del Texas. Mantenne il titolo per 4 mesi, per poi perderlo contro Al Perez.
Jim Hellwig ricevette una chiamata dalla New Japan per combattere una serie di match contro una stella emergente dell'epoca, Vader, ma allo stesso tempo Vince McMahon si accorse del suo talento e gli fece firmare un contratto a gettone per la seconda metà del 1987.

Approdato alla Wwf, venne fuori il problema relativo al nome del suo personaggio. Alla compagnia erano infatti già presenti i Road Warriors e Texas Tornado (che si faceva chiamare Modern Day Warrior). Ma nel girare il promo d'esordio, James Hellwig fece capire di essere un "guerriero" particolare, diverso dagli altri lottatori che portavano quel nome, infatti affermò: "I'm not this warrior, I'm not that warrior, I am the ultimate warrior!". L'affermazione piacque a Vince McMahon, che optò proprio per quel nome. E da allora, per tutto il periodo in cui militerà nella compagnia di Stamford, egli sarà solo e soltanto The Ultimate Warrior. Il suo stile di lotta si caratterizzava esclusivamente da power moves, allo scopo di mettere in evidenzia la sua forza bruta; egli inoltre si distingueva per la sua entrata, che lo vedeva giungere sul ring correndo e scuotendo le corde.Nel gennaio del 1988 partecipò alla primissima edizione della Royal Rumble, composta da 20 combattenti a eliminazione; l'atleta venne eliminato da Dino Bravo e da One Man Gang. Il primo feud di rilievo per Warrior fu con Hercules Hernandez, contro il quale combatté a Wrestlemania IV il 27 marzo 1988: Warrior vinse rovesciando la Full Nelson di Hercules in un pin vincente. Si affrontarono anche in Italia, nella primavera dello stesso anno a Milano in occasione della European Tour della Wwe; il risultato di quel match fu un doppio count-out. Dopo la vittoria a WrestleMania, la sua popolarità cominciò a crescere, e la vittoria in un "Weasel Suit Match" contro Bobby "The Brain" Heenan in occasione del Wrestle Fest di Milwakee contribuì a renderlo sempre più presente nel cuore dei fans. Ormai era una delle prime stelle della federazione, e Vince McMahon decise di proporlo come primo sfidante del titolo Intercontinentale di Honky Tonk Man (il cui manager era Jimmy Hart, detto "The Mouth of the South" - la bocca del sud), sostituendolo quindi a Brutus "The Barber" Beefcake. Una settimana prima di Summer Slam 1988 (tenutosi il 29 agosto), Beefcake (secondo la storyline), venne infortunato per mano di "Outlaw" Ron Bass durante una puntata di Wrestling Challenge, per permettere al "guerriero" di essere l'avversario misterioso di Honky Tonk Man. Al Madison Square Garden bastarono 31 secondi a Warrior per schienare Honky Tonk e diventare il nuovo campione, ponendo fine al più lungo regno di campione Intercontinentale, record tuttora imbattuto. Dopo alcune difese del titolo vittoriose contro l'ex campione Honky Tonk Man, "Ravishing" Rick Rude (capeggiato da Bobby "The Brain" Heenan) venne nominato primo sfidante. Mai scelta fu così azzeccata: Warrior e Rude misero in scena un feud molto riuscito, con match spettacolari, a detta di tutti i più belli di tutta la carriera del guerriero. Rude, che allora si vantava di avere il più bel fisico della Wwe, decise di sfidare Warrior alla Royal Rumble 1989, in gennaio, in un Super Pose Down contest. La sfida venne vinta dal Guerriero, anche per il grande favore del pubblico nei suoi confronti. A WrestleMania V il 2 aprile 1989, si svolse infine l'atteso match: dopo nove minuti Warrior si trovò nella condizione di chiudere la contesa, ma mentre stava per eseguire un suplex a cavallo delle corde per riportare Rude dentro il ring, Heenan colse l'occasione e lo sgambettò, permettendo al suo cliente di eseguire il pin vincente e di vincere l'ambito titolo intercontinentale. Finalmente "The Weasel" riuscì a portare il titolo all'interno della sua scuderia, la Heenan's Family, portandolo via al wrestler che l'anno precedente lo aveva umiliato facendogli indossare un vestito da donnola. Divenuto nuovamente sfidante, Ultimate Warrior si trovò a fronteggiare un nemico in più: Rude allora godeva infatti della protezione di André the Giant, che già in precedenza aveva attaccato Warrior durante alcuni match. Pochi giorni prima del loro rematch a Summer Slam 1989, Warrior sconfisse Haku nella maniera che sarebbe diventata la sua trademark hold, ossia la Warrior's Gallop (danza di guerra del guerriero) seguita dalla Gorilla Press Slam e dal Body Splash. Cinque giorni dopo ebbe luogo la rivincita a Summer Slam. Fu il match più spettacolare della serata. Rude stavolta mise in seria difficoltà il guerriero, ma commise un grave errore, quello di distrarsi per concentrarsi su "Rowdy" Roddy Piper, che era a bordo ring. Warrior ne approfittò e divenne nuovamente campione Intercontinentale per la seconda volta. Nuovo sfidante venne nominato André the Giant e per il gigante francese questo fu l'ultimo feud della sua carriera come lottatore singolo. Grazie a questo feud Warrior segnò un record: fu il secondo wrestler a riuscire ad effettuare un bodyslam su Andrè, impresa riuscita in passato solo ad un'altra leggenda, Hulk Hogan durante il loro match storico a Wrestlemania III il 29 marzo 1987. Gli incontri tra i due vennero vinti tutti da the Ultimate Warrior, quasi tutti per schienamento nel giro di pochi secondi.
Intorno alla fine del 1989 Warrior si trovò a combattere il duo Dino Bravo - Earthquake, capeggiato da Jimmy Hart. In un match di questi Warrior, trovandosi in seria difficoltà contro Earthquake, venne aiutato da Hulk Hogan. Pochi giorni dopo fu Warrior a restituire il favore all'Hulkster, ma questi, come aveva fatto il guerriero, dimostrò apertamente di non gradire l'aiuto dell'amico-rivale. Comunque nel tentativo di superare queste divergenze, Warrior venne invitato da Hogan a sfidare in un Tag Match Mr. Perfect e The Genius, in occasione di un Saturday Night's Main Event. Lì però i problemi e la rivalità tra i due riemersero: con Hulk a bordo ring, Warrior stese i due avversari con una double-clothesline e mentre Hulk si avvicinò al compagno per congratularsi, Warrior colpì inavvertitamente Hogan con un'altra clothesline. Hulk però un mese prima, alla Royal Rumble 1990, aveva fatto altrettanto eliminando involontariamente il Guerriero. Intanto Warrior era ormai all'apice della popolarità, il merchandising intorno alla sua figura rendeva tantissimo, e l'enorme schiera di fans aumentava di giorno in giorno. Vince McMahon si convinse di aver trovato in lui il degno erede di Hulk Hogan. Warrior, insomma, sarebbe dovuto diventare l'icona Wwf degli anni '90. Decise quindi di concedergli un title shot, ma l'avvenimento e le circostanze volevano che il passaggio di consegne tra i due beniamini avvenisse in maniera solenne: WrestleMania VI era alle porte e l'incontro, che avrebbe dovuto sancire l'inizio dell'era Warrior, doveva essere preparato puntigliosamente. Come successivamente riferirono molti, l'incontro fu pianificato e preparato mesi prima, in modo che niente di imprevisto potesse accadere, ma soprattutto il match sarebbe dovuto diventare "leggenda". Molti tuttora ne parlano come il più grande match di sempre, perché sebbene non fosse stato prettamente tecnico, fu memorabile per l'atmosfera creatasi allo Skydome, col pubblico diviso in due fazioni, gli Hulkamaniacs e i Warriors. Nessun incontro sarebbe riuscito minimamente a pareggiare questo match a livello di atmosfera ed intensità. A quella che venne chiamata "The Ultimate Challenge", l'ultima sfida, assistettero 67678 spettatori. 22 minuti e 53 secondi, 3 conteggi non segnalati, con entrambi i wrestler a fallire le loro finisher, entrambi una volta Ko. Il finale fu emozionante: pugno in testa di Hogan a Warrior, un secondo, un terzo, big boot, legdrop che Warrior evitò per poi eseguire il suo big splash, 1-2-3, Warrior new World Wrestling Federation Champion. Il finale fu memorabile, con Hulk Hogan che consegnò di propria iniziativa la cintura al Guerriero, sancendo ufficialmente il passaggio della "torcia". Il guerriero diventò il primo - e finora eguagliato dal solo Triple H nel 2002 - wrestler a detenere sia il titolo mondiale sia il titolo intercontinentale, sebbene quest'ultimo gli venne tolto il giorno dopo. Non sono mancate però le insistenze da parte del lottatore nei riguardi della federazione di mantenere entrambe le cinture. La prima difesa del titolo avvenne in Giappone il 13 aprile in occasione del Wrestling Summit contro Ted DiBiase, che venne sconfitto non senza difficoltà. Negli States, invece, Warrior sconfisse in sequenza Haku, Earthquake, Mr. Perfect (che era diventato il nuovo campione intercontinentale), Rick Martel, Dino Bravo e Akeem. Ma il vero avversario doveva ancora arrivare: e questi non era altro che "Ravishing" Rick Rude, l'unico che poteva vantarsi di aver sconfitto (seppure non in maniera pulita) il Guerriero nella WWF. Il culmine della seconda faida tra i due si ebbe nel Cage Match a Summer Slam, dove Warrior riuscì a sconfiggere l'odiato rivale, dopo una emozionante sfida. Sconfitto definitivamente Rick Rude, Randy Savage, divenuto tra l'altro Macho King, diviene il nuovo n°1 contender. L'incontro si svolse in un House Show in ottobre e Savage venne umiliato e sconfitto in 40 secondi. In quella circostanza, per la prima e unica volta, Warrior si presentò sul ring senza la sua famosissima maschera dipinta in volto. In seguito, durante un match tra Warrior e DiBiase, Savage e Sherri attaccarono il guerriero, al quale ripetutamente venne chiesta una nuova opportunità, che però Warrior non concesse. Intanto mentre tutti gli appassionati di wrestling stavano già sognando un rematch contro Hogan da tenersi a WrestleMania VII, Vince McMahon con lo scoppiare della guerra del Golfo, approfitta dell'occasione facendo salire rapidamente le classifiche a Sgt. Slaughter, che proprio in quei giorni "tradì la patria" schierandosi con l'Iraq. Il 19 gennaio, a Miami in Florida, in occasione della Royal Rumble, Warrior affrontò Sgt. Slaughter. Quando tutto faceva presagire una nuova vittoria del guerriero, vi fu l'intervento di Macho King e di Sherri, che consegnarono il titolo nelle mani di Sgt. Slaughter: tutto ciò faceva parte di un accordo tra i due heel che prevedeva nel caso di vittoria del sergente un immediato match contro Savage per il titolo.La beffa per Savage fu che non venne assolutamente posto come primo sfidante, dato che l'opportunità venne data prima a Hacksaw Jim Duggan e poi, a furor di popolo, ad Hulk Hogan. Quest'ultimo in occasione di WrestleMania VII si riappropriò del titolo. Nella stessa occasione The Ultimate Warrior si trovò a dover combattere contro Randy Savage in un "career ending match". Fu uno dei più emozionanti e spettacolari match, a detta di molti il più bel match della storia della Wwf e sicuramente uno dei migliori feud mai realizzati dalla World Wrestling Federation. Warrior, che - per la prima e unica volta - entrò nel ring senza correre, giunse con indosso un costume sul quale era raffigurata la cintura di campione Wwf con una frase molto eloquente "Means much more than this" (Questo match vale molto più di questa cintura). In quel match Warrior non si arrese nemmeno a 5 elbow drops consecutivi, ma ad un certo punto lo stava per fare quando, "consigliato dai suoi spiriti degli antichi guerrieri", stava abbandonando l'arena. Un altro messaggio proveniente dagli "spiriti indiani" lo invogliava però a chiudere il match e continuare la carriera. Tre Warrior Gallop consecutivi e la chiusura, con un piede sopra il petto di Savage, sancirono una vittoria prepotente e umiliante che avrebbe dovuto porre fine la carriera di Savage. Ma il destino fu beffardo: Savage trovò da questo match una nuova linfa per la sua carriera, mentre il nostro guerriero da questo momento intraprese una parabola discendente mai arrestata. Infatti Savage venne reintrodotto mesi dopo nella Wwf, mentre Warrior a Summer Slam 1991 abbandonò la federazione. Per poter cercare i motivi bisogna fare un passo indietro. Subito dopo WrestleMania, Warrior accettò la sfida postagli da the Undertaker, che tra l'altro in un famoso Funeral Parlour chiuse il guerriero in una bara. Fu uno dei feud più belli della storia della Wwf (fu nominato "Feud of the year 1991"), il guaio è che nessun incontro tra i due (e furono quasi una trentina in 3 mesi) fu mandato in Ppv, per cui non ebbe quel grosso seguito meritato. Warrior uscì in tutti gli incontri vittorioso per pin o per Dq, ma subì il tradimento dell'amico Jake the Snake Roberts, che si alleò col becchino. Tutto questo doveva culminare con un match a Summer Slam '91. A SummerSlam, tuttavia, Warrior fece coppia con Hulk Hogan contro Sgt. Slaughter, Colonel Mustafa e Gen. Adnan, con Sid Justice (da poco entrato in federazione) arbitro speciale. Al termine del vittorioso match, Warrior e Hogan avrebbero dovuto posare nel ring per i fans insieme con Sid Justice. Warrior, invece, se ne andò negli spogliatoi sparendo letteralmente dalla scena.
L'uscita di scena è avvenuta il 10 luglio 1991; il Guerriero inviò una lettera a Vince McMahon chiedendo un nuovo contratto,in particolare 550 mila dollari per l'esibizione a WrestleMania VII nonché un numero garantito di giorni lavorativi, le sistemazioni di viaggio e una maggiore percentuale sulle vendite del merchandising. Ultimate Warrior, nella missiva, sottolineava che i $ 550,000 dollari "non erano neanchela cifra giusta," e che "(Warrior) significava tanto o di più per lo spettacolo di Hulk Hogan." Warrior concluse la lettera dicendo che in caso di mancato accoglimento delle sue richieste non avrebbe partecipato agli show della Wwf. La Wwf rispose il 13 luglio 1991, accettando di corrisponder la cifra di 550 mila dollari per WrestleMania VII , accettando che Warrior avrebbe ricevuto un tasso di royalty più alto e sottolineando che nessun altro wrester della Wwf sarebbe stato pagato più di lui. Vince McMahon concluse personalmente la lettera dicendo: "Vorrei esprimere il mio più vivo apprezzamento e ammirazione per te come professionista, come membro della famiglia Wwf, come uomo e come mio amico". Tuttavia subito dopo la fine del ppv SummerSlam, la Wwf consegnò a mano a Warrior una lettera, datata appunto 26 agosto 1991, giorno del Ppv, nella quale era prevista la sospensione di Warrior con effetto immediato. Tra le altre cose, Vince McMahon scrisse: "tu ci hai minacciato di 'stare a casa' e quindi avresti disertato anche il prossimo pay-per-view SummerSlam. Non ho avuto altra scelta che aderire alle tue richieste esorbitanti. Questo è stato un grave errore da parte tua". Vince McMahon, nel processo che si sarebbe tenuto tra le parti da li a pochi anni, in seguito testimoniò che l'unico motivo per cui l'azienda aveva accettato il contratto era "accondiscendere alle sue richieste temporaneamente" al fine di garantire che Warrior avrebbe partecipato al Ppv SummerSlam. Dopo aver ricevuto la lettera, il Guerriero rifiutò la sospensione e lasciò la Wwf. Warrior formalmente inviò una lettera di dimissioni alla Wwf nell'ottobre 1991, ma la stessa rifiutò di accettarle dato che Ultimate Warrior era ancora sotto contratto fino al settembre 1992.
Nell'aprile 1992, Vince McMahon era di fronte ad un'altra grana in vista: Hulk Hogan decise di ritirarsi. Si trovò, quindi, a dover fronteggiare la futura assenza del beniamino del pubblico, con il problema della sua sostituzione, cercando quale personaggio potesse essere in grado di sostituirlo. Fallito il tentativo di Sid Justice (che addirittura a WrestleMania VIII andò proprio contro l'ex amico Hulk Hogan), McMahon si fece convincere dalla gente, che aveva continuato ad invocarlo per tutti gli otto mesi d'assenza, che fosse ancora Warrior il degno successore. 5 aprile, Hoosier Dome di Indianapolis, WrestleMania VIII: Sid vs Hogan. Il match terminò con la vittoria di Hulk per squalifica, quest'ultimo subì l'interferenza di Papa Shango che si schierò al fianco di Sid incastrando Hulk nelle corde. A quel punto la musica di Ultimate Warrior risuonò nell'arena. In pochi secondi Warrior spazzò sia Papa Shango che Sid Justice fuori dal ring, e i due più amati dai fans poterono festeggiare insieme, tra grida e fuochi d'artificio. Proprio contro Sid Justice si sarebbe dovuto disputare un match a Summerslam, ma Justice lasciò la federazione anzitempo per problemi contrattuali. Sparito Hulk dalle scene, intanto Randy Savage era tornato campione. Warrior fu nominato primo sfidante. Durante un attacco di Ric Flair ai danni di Savage, Warrior intervenne per aiutare il campione, ma questi intimò al guerriero di tornare a farsi gli affari suoi dicendo di non aver bisogno di alcun aiuto. Savage, dal canto suo, poche settimane più tardi restituì il favore, quando fu Warrior vittima di un attacco di Flair e Mr. Perfect. Un feud che somigliava dunque a quello tra Hogan e Warrior di due anni prima. Decisero allora, Warrior e Savage, di accettare la sfida dei Nasty Boys, ma la tensione fra i due nel ring fu notevole e finirono per litigare, subendo ambedue l'attacco di Flair e Mr. Perfect. Savage allora sfidò Ultimate Warrior per un match col titolo in palio a Summer Slam '92 che si sarebbe tenuto al Wembley Stadium di Londra. Flair e Mr.Perfect intanto, sarebbero stati a bordo ring ma non svelando se al fianco dell'uno o dell'altro. Tutti gli 80000 fans e gli appassionati degli States erano pronti a giurare che Warrior quella sera sarebbe tornato campione. Anche questo match fu emozionante e spettacolare, pur viziato da continui interventi di Flair e Perfect quasi tutti a sfavore di Warrior. Quando, dopo aver applicato il Warrior Gallop e il Gorilla Press, la vittoria sembrava fatta, proprio un attimo prima di effettuare il big splash, Warrior venne colpito da una sedia scagliatagli da Ric Flair. Il match finì con la sconfitta per count-out di Savage, che invece di "finire" Warrior, esanime al centro del ring, si concentrò su Flair che astutamente gli infortunò la gamba sinistra già martoriata. Nonostante tutto, Savage conservò la cintura e da quel giorno si sarebbe potuto avvalere di un nuovo amico, Ultimate Warrior che sollevò Savage e lo scortò fino agli spogliatoi. L'Ultimate Maniacs si era formata. Nel novembre 1992, pertanto, il Guerriero doveva essere il tag team partner di Savage per affrontare Ric Flair e Razor Ramon a Survivor Series; ma poche settimane prima dell'evento, Ultimate Warrior venne licenziato dalla Wwf. Nel suo libro Sex, Lies and Headlocks, il giornalista sportivo di Espn Shaun Assael ha dichiarato che il farmacista canadese Mauro Di Pasquale riuscì a dimostrare l'utilizzo di steroidi anche da parte di Ultimate Warrior nel mese di settembre. Riuscì pertanto a convincere con successo McMahon (che era sotto il controllo federale al momento, perché accusato di fornire illegalmente steroidi ai suoi lottatori), che era conveniente per la sua società rescindere il contratto con alcuni dei suoi wrestler, tra i quali British Bulldog e appunto the Ultimate Warrior.
Nel 1993 cambiò legalmente il suo nome in "Warrior" e si trasferì in Arizona. Girò anche un film "Fire Power", di scarso successo e fece sporadiche apparizioni nelle federazioni indipendenti. Intorno alla fine del 1995 Vince McMahon contattò Ultimate Warrior per proporgli di ritornare nella Wwf. Warrior inizialmente declinò l'offerta, dichiarando tranquillamente che, in virtù della popolarità di cui godeva e soprattutto a causa delle altre iniziative che intanto aveva intrapreso (la Warrior University e la serie di fumetti dedicati proprio al Guerriero) avrebbe meritato un contratto particolare e non standard. Successivamente venne contattato da Linda McMahon la quale con la sua abilità riuscì a raggiungere un accordo economico con Warrior, che in sostanza prevedeva che la Wwf gli avrebbe concesso una percentuale sul ricavato del merchandising del suo personaggio mediante anche la promozione, da parte della Federazione stessa, dei "comic book" disegnati dallo stesso Warrior e della sua Università. Warrior fece pertanto il suo ritorno ad Anaheim, California, il 31 marzo 1996 in occasione di Wrestlemania XII, nella quale affrontò e sconfisse Triple H in pochissimi minuti, rimanendo impassibile anche al temuto "pedigree". In seguito Warrior disputò un breve feud con l'allora campione intercontinentale Goldust, ma tutti i match tra i due si conclusero per vittoria di Warrior per count-out, con esclusione del match per le qualificazioni a King of the Ring 1996 che terminò con un double-count-out. Cominciò quindi un feud con Jerry Lawler, che culminò in un'altra vittoria a King of the Ring 96. Nei vari House Show Warrior umiliò prima Vader (sconfitto 6 volte per pin e 6 volte per count out), quindi Owen Hart e dr. Isaac Yankem (il futuro Kane). Nel mese di luglio del 1996 Warrior era in un feud che vedeva contrapposto il Team di Jim Cornette (British Bulldog, Owen Hart e Vader) contro il campione Wwf Shawn Michaels, il campione intercontinentale Ahmed Johnson e, appunto, the Ultimate Warrior. Solamente quattro mesi dopo il suo secondo ritorno, le strade di Warrior e della Wwf tornarono a separarsi. Secondo quanto riferito dalla World Wrestling Federation nel dvd "Self Destruction of The Ultimate Warrior", Warrior non si presentò a diversi house show per i quali era stata annunciata la sua presenza. La Wwf allora sospese il guerriero ed impose pubblicamente a Warrior un contratto in cui si impegnava a non assentarsi più a determinati eventi pena l'immediata rescissione del contratto; Warrior, ritenendo umiliante tale trattamento rifiutò e ciò portò alla rescissione del contratto. Il Guerriero contestò la spiegazione data da McMahon, sostenendo che la vera ragione per cui egli decise di saltare questi eventi era dovuta ad una violazione del contratto da parte dello stesso McMahon, poiché la Wwf aveva venduto il merchandising del Guerriero senza dargli una percentuale per come precedentemente pattuito. Inoltre, sostenne che durante quel periodo, dovette recarsi ad assistere il padre, gravemente ammalato e che morì di lì a poco. L'ultima sua apparizione avvenne durante una puntata di Raw dove sconfisse per squalifica Owen Hart, dopo l'intervento di Vader e British Bulldog. Warrior sentendosi dalla parte della ragione, intentò una causa alla Wwf e a Vince McMahon al fine di ottenere il 100% dei diritti sulla proprietà del marchio "Ultimate Warrior", proprio per non incorrere più nei problemi sopra citati. Il giudice diede ragione a Warrior, che divenne l'unico proprietario dei diritti sul suo personaggio.
A metà 1998, Hulk Hogan per conto della WCW contattò Warrior per proporgli un accordo con la federazione, vantandosi con Warrior di come poteva tranquillamente disporre del denaro della Wcw facendo firmare vantaggiosi contratti a chiunque. Dopo qualche mese Bischoff e Warrior stipularono un contratto della durata di sei mesi. Secondo quanto lo stesso Warrior affermò anni dopo, la notte precedente alla firma del contratto con la Wcw, egli ricevette nel cuore della notte una telefonata da Vince McMahon per convincerlo a tornare nella Wwf, facendogli una offerta economica che lo stesso Warrior definì incredibilmente vantaggiosa. Warrior, per non venir meno alla sua coerenza, rifiutò dicendogli che mai avrebbe più lavorato per lui. Warrior fece la sua prima apparizione a Nitro quando Hogan, nell'accettare la sfida lanciatagli dal commissioner James Dillon, che aveva indetto per Fall Brawl un match a tre team rappresentanti Wcw, Nwo Hollywood e Nwo Wolfpac, dove il wrestler vincente avrebbe sfidato all'Halloween Havoc il campione Wcw Goldberg affermò che non c'era nessuna guerra che non potesse vincere né tanto meno nessun guerriero che non potesse battere. Le luci si spensero e, tra rumori di scosse elettriche e col fumo che coprì interamente l'arena, Warrior debuttò nella Wcw. Durante il suo monologo, prese in giro sia Hogan, sia Bischoff che Disciple, annunciando una rivoluzione che avrebbe soverchiato la Nwo e Hogan stesso: la Own, One Warrior Nation (in pratica la scritta Nwo al contrario). A Fall Brawl, nei War Games, l'apparizione di Warrior durò pochi minuti poiché nel tentativo di raggiungere Hogan fuori dalla gabbia, sfondò la recinzione e cadendo si procurò uno strappo al tricipite destro. Malgrado i dottori gli prescrissero riposo assoluto per due mesi per dare tempo sufficiente al suo braccio di guarire, il Guerriero iniziò la rieducazione immediatamente con esercizi fisici leggeri ogni giorno. Dato che la lesione lo rese incapace di combattere, Warrior cominciò a realizzare dei promo per fare un grosso lancio pubblicitario per il rematch dell'Halloween Havoc contro l'Hulkster. Nonostante questo, il match deluse le aspettative. Il guerriero venne sconfitto da Hogan grazie all'interferenza di Horace Hogan che colpì il Guerriero con una sedia di acciaio. La notte successiva, Nitro era live da Phoenix, dove Warrior viveva a suo tempo. Fece una breve apparizione alla fine dello show facendo intuire che la contesa con Hogan doveva proseguire (dopo tutto mancavano ancora due mesi allo scadere del suo contratto). Quella fu la sua ultima apparizione in un programma della Wcw. In precedenza, l'unica nota da sottolineare, fu la riunificazione degli ex Blade Runners, Sting e Warrior per un match contro Hogan e Bret Hart, a tredici anni dal loro primo incontro.

La settimana seguente, Nitro si svolgeva presso Kansas City. Warrior, come del resto tutti gli altri wrestler, ricevette un biglietto d'aereo per recarsi in quella città, ma quando il Guerriero giunse nell'edificio, si meravigliò dello stupore che avevano le persone nel vederlo, in quanto non era previsto nessun angle nel quale apparire. Nelle settimane successive Warrior riferì di aver cercato di contattare Eric Bischoff per ben sedici volte, ma Eric non richiamò mai il Guerriero, il quale ricevette dunque il compenso per i due mesi finali dello stipendio standosene tranquillamente a casa. Eric Bischoff invece affermò, sempre nel Dvd Wwe dedicato a Warrior, che i progetti per lui erano a lunga scadenza nella Wcw e che l'unico motivo per il quale il rapporto durò solo un paio di mesi a causa delle assurde pretese economiche avanzate da Warrior. Anni dopo Warrior affermò di aver capito che l'unico motivo per il quale era stato contattato dalla Wcw era per concedere una rivincita ad Hulk Hogan che gli aveva concesso il job nel famoso match di otto anni prima e a rivincita avvenuta, in pratica non vi erano altre ragioni per tenere Warrior negli schermi della Wcw.
Terminata la carriera di wrestler, Warrior ha avuto una breve carriera da speaker e conferenziere. Nei suoi discorsi, che spaziano dalla politica all'attualità ed al costume, Warrior criticava aspramente le associazioni (politiche e non) di sinistra, accostando il suo pensiero a quello della destra cristiana americana. In questo periodo, Warrior ha ricevuto aspre critiche a causa di alcune sue dichiarazioni ritenute offensive nei confronti delle persone omosessuali. A chi gli ha chiesto se sarebbe mai tornato a lottare sui ring della Wwe, Warrior ha risposto di non voler più lavorare per i McMahon e la Wwe. Nell'aprile 2006 il sito della World Wrestling Enterteinment ha aperto un sondaggio per individuare quale wrestler fosse per i fans il più meritevole di entrare nella Hall of Fame. Il Guerriero è risultato di gran lunga il più votato. A questo riguardo, Ultimate Warrior ha rinunciato alla sua introduzione nella Hall of Fame del 2012. Nell'aprile 2008, Warrior è apparso in uno show della Nwe a Madrid, ha attaccato Orlando Jordan colpevole di aver importunato un fan di Warrior, in seguito Warrior ha affermato che tornerà sul ring per sfidare Jordan sempre in uno show Nwe per il Nwe World Heavyweight Championship. Il 25 giugno 2008, Warrior, sancendo dunque il ritorno dopo ben 10 anni di assenza dal wrestling agonistico, ha vinto il Nwe World Heavyweight Championship ma lo ha reso immediatamente vacante.
Nella puntata di Raw del 13 gennaio scorso venne annunciata la sua introduzione nella Hall of Fame classe 2014. Il giorno prima della sua scomparsa, durante l'episodio di Monday Night Raw,fece alcune toccanti dichiarazioni sulla morte: «Nessun talento della Wwe diventa una leggenda per conto proprio, il cuore di ogni uomo batte il suo ultimo battito e i suoi polmoni esalano l’ultimo respiro. E se quello che un uomo ha fatto nella sua vita fa pulsare il sangue nel corpo degli altri e li fa sanguinare nel profondo, allora la sua essenza, il suo spirito, saranno immortali». Poi si era rivolto ad individui singoli e al pubblico in generale dicendo che sono loro quelli che hanno contribuito alla creazione della leggenda di The Ultimate Warrior «Voi siete gli Ultimate Warrios fans e lo spirito di Ultimate Warrior vivrà per sempre!».

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