giovedì 11 settembre 2014

WALTER SABATINI A TUTTO CAMPO SULLA ROMA PASSATA,PRESENTE E FUTURA (11/09/2014)

Di Giampaolo Carboni.
In forma come sempre quando si ritrova di fronte alla stampa durante questo tipo di conferenze stampa,il direttore sportivo della Roma Walter Sabatini (NELLA FOTO) si presenta con una frase laconica quanto efficace "Sono ancora io, Walter Sabatini". Probabilmente a Sabatini piace subito prendersi la scena e rispondere,a ruota libera,su tutto ed a tutti rinuncendo per gran parte dell'incontro anche alle sue immancabili sigarette. A partire dall'olandese Kevin Strootman su cui in Inghilterra si continua a scrivere di un passaggio a Gennaio 2015 al Manchester United di Louis Van Gaal. "Oggi è incedibile, non è nella nostra testa venderlo e non abbiamo ascoltato offerte. Sarà il nostro vero acquisto di gennaio. Per i me i giocatori hanno tre fasce di prezzo ci sono quelli che vanno da zero a quattro milioni,quelli da quattro a dodici e quelli da dodici a sessantuno (chiaro qui il riferimento al prezzo di Mehdi Benatia secondo quanto detto dallo stesso Sabatini in un altra conferenza stampa). Ma oggi Strootman non ha prezzo".
Passato quindi ma anche futuro visto che,alla domanda,su a che punto è la costruzione di una Roma vincente e vincitrice Sabatini dice "Sono sempre dentro una dimensione di inquietudine permanente, non sono mai totalmente sereno, soddisfatto. Certamente sono sicuro che questa squadra possa essere competitiva. Questo non tacita la mia inquietudine, la voglia di capire, di vedere cosa si può fare. È la mia prerogativa, alla quale fatico a rinunciare. Questo mi dà la forza di cercare, combattere, fare, ficcare il naso in faccende altrui. Sarà sempre così per me". E parlando di un possibile giallorosso del futuro come Rabiot "E' un giocatore eccezionale, che ha bruciato le tappe. Non possiamo non seguirlo, sarebbe una defaillance, ci piace moltissimo. È un calciatore che vorremmo e tratteremo attraverso una linearità di comportamenti, non aspetteremo una soluzione di acquisizione a parametro zero. Non vogliamo fare queste cose per scelta strategica, ricorderete che avremmo potuto acquisire un ragazzo fortissimo come Sanabria, ma l’abbiamo preso in accordo col Barcellona. Se prederemo Rabiot, sarà in accordo con il Paris Saint Germain, non faremo sgarbi":una chiusura che sa tanto di frecciatina alla Juventus che ha preso Pogba dal Manchester United e Coman dallo stesso Psg a costo zero negli ultimi anni.

Chi si aspettava fuoco e fiamme in merito alla vicenda Mehdi Benatia è invece rimasto probabilmente (molto) deluso visto che "Il Bayern Monaco ci ha chiesto di smetterla con questo conciliabolo, ma io qualcosa devo aggiungerla. Benatia già a gennaio aveva ricevuto offerte, ci disse che sarebbe voluto restare di fronte a un adeguamento, in caso contrario si sarebbe sentito offeso. A maggio parlai di sessantuno milioni come prezzo di vendita, ma mi riferivo al monolite Benatia. Quello che ho venduto a ventotto milioni di euro più altri quattro di bonus era invece il simulacro di Benatia".

Vicenda Maicon,escluso in settimana (probabilmente per sempre) dalla nazionale verdeoro:qui Sabatini si scalda leggermente scandendo ancora meglio le proprie parole "Quando leggo che Maicon fa il furbetto per questioni economiche inorridisco, per venire qui ha lasciato tanti di quei soldi che difficilmente un professionista lascia. Gli dobbiamo rispetto, c’è una Roma con e una senza di lui. Ognuno di noi vive tre vite, quella pubblica, quella privata e quella segreta, lasciamogli fare due cosine come vuole lui, posto che lavori in allenamento. L’anno scorso ha giocato ventotto partite di grandissimo livello, spesso è andato in campo prendendo antidolorifici, ha giocato in condizioni disastrose, ma ha voluto farlo per la Roma. Sto parlando di un campione in attività, trattiamolo con la dignità che merita. Sta bene, ha giocato contro la Colombia e ha fatto pure una partita rilevante". Infine un retroscena sulla cessione di Dodò all'Inter a testimoniare come l'ambiente romano si distingua dal resto della penisola per la forte pressione mediatica che pone su entrambe le squadre della capitale "Dodò è stato venduto perché questo ragazzo non avrebbe potuto crescere in questo ambiente che lo ha sempre bastonato e non lo ha mai apprezzato fino in fondo". Sabatini dixit.

© Riproduzione riservata.

Nessun commento:

Posta un commento

Qualsiasi commento anonimo o riportante link NON sarà pubblicato

Any anonymous or linked comments will NOT be published