ECCELLENZA 9°GIORNATA
GHILARZA-TORRES 1-1
Perduta una grande occasione. Nella maniera peggiore: giocando male e senza convinzione. La Torres ritorna da Ghilarza con un pareggio (1-1) che evita alla squadra rossoblù una sconfitta che avrebbe avuto dell’incredibile per come è andata la partita. Una gara che la Torres ha affrontato nella maniera sbagliata, regalando il primo tempo agli avversari e ritrovando un minimo di orgoglio nella ripresa.
Un secondo tempo giocato in maniera dignitosa ma insufficiente a ribaltare il risultato proprio perché è mancato lo spirito giusto e la rabbia agonistica tanto cara ad Angelino Fiori. Il primo tempo della squadra rosssoblù è stato un disastro. Ritmi inadeguati, l’incapacità di imporre il gioco, individualità sotto tono, la rassegnazione a subire l’entusiasmo degli avversari. Denis Desoul, gettato nella mischia per dare ordine e geometrie a centro campo, ha mostrato la corda di una condizione atletica inadeguata. Così la Torres non è mai riuscita a rendersi pericolosa (solo Cadau al 16’ è andato al tiro concludendo però alto), ma ha subìto un Ghilarza quadrato in difesa, generoso a centrocampo e con Ferraro, attaccante di razza e migliore in campo, incubo della difesa sassarese soprattutto quando attaccava la zona affidata al giovane Delogu che ha mostrato la corda dell’inesperienza.
Eppure, l’espulsione di Musu dopo appena 21 minuti di gioco sembrava aprire la strada alla squadra rossoblù. Nemmeno per idea, il Ghilarza non accusava il colpo e, anzi, trovava il gol del vantaggio con Lai al 31’ che, lanciato da Ferraro, si fiondava verso la porta sassarese e batteva Deliperi con un rasoterra. E lo stesso portiere era poi bravissimo a opporsi a una conclusione di Ferraro ed evitare il 2 a 0.
Nella ripresa, Angelino Fiori mandava in campo Puggioni al posto di Dasoul e Alberto Mura per Garrucciu. La Torres sembrava essersi rivitalizzata anche se Cadau, ben marcato, non era brillantissimo, Ferreira era poco servito e Cherchi non riusciva a trovare le sue giocate. Però, al 21’, una fiammata di Alessandro Cadau portava al cross l’ala dalla sinistra per una girata al volo di prima intenzione di Alberto Mura che mandava la palla a insaccarsi sotto la traversa. Il Ghilarza sembrava alle corde (al 37’ rimaneva addirittura in nove per il rosso a Scarfò) stringeva i denti e impediva di fatto alla Torres di rendersi pericolosa. Non solo, Ferraro in due occasioni si incuneava nella difesa sassarese e sfiorava il gol (bravo Deliperi al 39’ e al 45’ a dire di no al giallorosso). Finiva così 1 a 1, un risultato del quale ci si deve accontentare, sperando che non ci siano più prestazioni del genere.
Torres:Deliperi,Delogu,Ruiu (77'M.Mura),Boncore,Teriaca,De Carlo,Cadau,Dasoul (46’Puggioni),Ferreira,Cherchi, Garrucciu (46’A.Mura).Allenatore:Fiori.
Arbitro:Addis di Olbia.
Reti:32'Lai 66'A.Mura.
OLBIA-SAN TEODORO 0-2
I bianchi finiscono viola, dopo il primo derby della loro storia. L’Olbia non ne azzecca una, di palla. Il San Teodoro ne piazza due con Barbano, e umilia la squadra del nuovo, a lungo sognato capoluogo.
Poca storia, in questi 90’. Olbia e San Teodoro non si sono mai scontrati in campionato. Un piccolo “evento”. Più per il San Teodoro, forse, che ha inseguito per decenni l’indipendenza da Nuoro per tornarsene nella nuova provincia della “sua” Gallura. Poca passione, però: bella giornata di sole e tribune del Nespoli semivuote (300 spettatori). Molti ex in campo, partita corretta. Risultato: il San Teodoro fa (meritatamente) lo sgambetto alla squadra della città capoluogo.
Due gol, uno per tempo, di Barbano (di testa e in rovesciata) chiudono la pratica: per l’Olbia è la terza sconfitta di fila, e ci sono i primi segnali di crisi in attesa della svolta di novembre. Più soldi dagli sponsor, nuovi giocatori e, secondo indiscrezioni sempre smentite dalla società, anche un nuovo allenatore.
Gara noiosa. Squadre schierate con il 4-4-2. Molta tattica, o paura di sbagliare. L’Olbia, come al solito, va fuori giri per prima. Ha l’occasione per passare in vantaggio al 4’, e la spreca. Punizione di Mascia, il baby Mulas ha la porta davanti, ma il “vecchio” Mario Puddu (al debutto con i viola) gliela chiude in faccia. E così, come era successo con la Torres e il Villacidro, sono i bianchi ad andare sotto nei primi 15’ di gioco. Monni ha una prateria davanti, affonda sulla sinistra, crossa preciso e Barbano, a due passi dalla linea, insacca di testa, tra Varrucciu e La Rosa.
La situazione ideale per i viola, quella peggiore per i bianchi senza un attacco di peso, e nuovamente costretti a inseguire. Mascia si fa sentire con il sinistro al 26’, ma Puddu blocca. Poco dopo, il 10 dei bianchi sfiora il palo. Al 37’ l’occasionissima per l’Olbia: palla in area, Aloia cerca il gol in tuffo (modello Quagliarella contro il Lecce) ma liscia; la sfera finisce sui piedi di Mulas che spara alto da due passi. Tutto in pochi secondi, tutto malissimo.
E nella ripresa, sempre nel primo quarto d’oro, arriva il colpo del ko del San Teodoro. Stavolta il cross arriva dalla destra: Bassu, pettinatura aereodinamica, brucia la fascia e mette in mezzo per Barbano che, in rovesciata, infila la porta bianca. Qualche segnale dell’Olbia, infine: Mulas spreca la sua terza palla gol al 93’, e non c’è tempo neppure per piangere.
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