lunedì 27 giugno 2011

CALCIO MONDIALE NEGLI STATI UNITI:LACRIME AI RIGORI PER L'ITALIA CONTRO IL BRASILE MA PRIMA FU UN PIANTO (17-18-19-20-21-22-23-24-25-26-27-28-29-30/06/1994 01-02-03-04-05-06-07-08-09-10-11-12-13-14-15-16-17/07/1994)

Di Redazione.

La prima volta del grande calcio negli Stati Uniti ha la faccia sorridente di Romario, brasiliano furbo ed elegante, che alza la coppa al cielo sotto il sole infuocato di Pasadena. La prima volta del soccer in mondovisione ha anche lo sguardo triste del Codino più geniale della storia del pallone, Roberto Baggio, che calcia oltre la traversa il rigore decisivo e regala al Brasile il quarto titolo. Romario è la ciliegina del Brasile più europeo della storia: nessun fenomeno, ma concretezza e praticità a piene mani. Roberto Baggio invece ripercorre la parabola di Paolo Rossi nel mondiale dell’82: partenza disastrosa, esplosione nel momento decisivo. È lui a «riportare l’Italia un paio di volte giù dall’aereo» come disse, con una felice immagine, il Ct Arrigo Sacchi. È lui a rilanciare le notti magiche firmando i successi azzurri con Nigeria (ottavi di finale), Spagna (quarti) e Bulgaria (semifinale); è lui che accende il sogno e lo spegne con quel rigore oltre la traversa. L’altro personaggio è Arrigo Sacchi, il tecnico azzurro non riesce a far giocare l’Italia come il suo Milan stellare, divide l’opinione pubblica, ma ha il merito di costruire un gruppo unito che riesce a trovare le energie per conquistare un’insperata e immeritata finale. I detrattori parlano di fortuna, ma lui va avanti. Di fatto il girone iniziale è disastroso, l’Italia perde con l’Irlanda 1-0, poi batte la Norvegia con gol di Dino Baggio, dopo aver giocato gran parte dell’incontro in dieci per l’espulsione del portiere Gianluca Pagliuca. Sacchi, per inserire il dodicesimo Luca Marchegiani fa uscire proprio il Codino. La tv coglie il labiale «Questo è impazzito» che farà il giro del mondo. Il girone si chiude con il pari con il Messico (1-1, gol di Daniele Massaro). Il girone si chiude con tutte le squadre a quattro punti: l’Italia è terza per la differenza reti e viene ripescata.
Le difficoltà emergono anche anche con la Nigeria negli ottavi: africani subito in vantaggio e azzurri in dieci perché Gianfranco Zola, appena entrato, viene espulso ingiustamente. Mentre si pensa già ai pomodori di un rientro anticipato, il dio del pallone illumina Roby Baggio che a pochi secondi dal fischio finale segna il gol del pari e nei supplementari il rigore vincente. Anche con la Spagna, nei quarti, Baggio trova l’ipirazione nei secondi finali sfruttando un lancio di Giuseppe Signori. Una partita segnata anche dalla gomitata di Mauro Tassotti a Luis Enrique non vista dall’arbitro ma sanzionata dalla prova tv con otto turni di squalifica.
In semifinale con la Bulgaria il Codino completa con una doppietta il salvataggio azzurro, ma rimedia un guaio muscolare che ne condiziona il rendimento nella finale col Brasile. I sudamericani non fanno impazzire ma vincono nei quarti la sfida più bella del torneo contro l’Olanda (3-2) e battono senza problemi (1-0) la rivelazione del torneo, la Svezia (che chiude al terzo posto).
La finale si gioca al sole di mezzogiorno. La maledizione dei rigori come quattro anni prima con l’Argentina e quattro anni dopo con la Francia condanna gli azzurri.

PRIMA FASE

GRUPPO A

18/06/1994

USA-SVIZZERA 1-1 (DETROIT)

Usa:

Svizzera:

Arbitro:

Reti:

19/06/1994

COLOMBIA-ROMANIA 1-3

Colombia:

Romania:

Arbitro:

Reti:16'Raducioiu 34'Hagi 43'Valencia 89'Raducioiu.

22/06/1994

ROMANIA-SVIZZERA 1-4

Romania:

Svizzera:

Arbitro:

Reti:

23/06/1994

USA-COLOMBIA 2-1

Usa:

Colombia:

Arbitro:Baldas (Italia).

Reti:34'[Autorete] Escobar 52'Stewart 90'Valencia.

26/06/1994

SVIZZERA-COLOMBIA 0-2 (STANFORD)

Svizzera:

Colombia:

Arbitro:

Reti:

USA-ROMANIA 0-1 (PASADENA)

Usa:

Romania:

Arbitro:

Reti:

CLASSIFICA FINALE:Romania (QUALIFICATA AGLI OTTAVI DI FINALE) 6 Svizzera (QUALIFICATA AGLI OTTAVI DI FINALE) 4 Usa (QUALIFICATA COME UNA DELLE MIGLIORI TERZE) 4 Colombia 3.

GRUPPO B

19/06/1994

CAMERUN-SVEZIA 2-2 (PASADENA)

Camerun:

Svezia:

Arbitro:

Reti:8'Ljung 31'Embé 47'Oman Biyik 75'Dahlin.

20/06/1994

BRASILE-RUSSIA 2-0 (STANFORD)

Brasile:

Russia:

Arbitro:Lim Kee Chong (Mauritius).

Reti:26'Romario 52'Rai [Rigore].

24/06/1994

BRASILE-CAMERUN 3-0 (SAN FRANCISCO.NELLA FOTO IN BASSO DAVID EMBE' E LEONARDO IN AZIONE)

Brasile:

Camerun:

Arbitro:

Reti:39'Romario 66'Marcio Santos 73'Bebeto.

Espulso:Song (63') per gioco violento su Bebeto.

SVEZIA-RUSSIA 3-1 (DETROIT)

Svezia:

Russia:

Arbitro:Quiniou (Francia).

Reti:4'Salenko [Rigore] 37'Brolin [Rigore] 59'Dahlin 81'Dahlin.

28/06/1994

BRASILE-SVEZIA 1-1 (DETROIT)

Brasile:

Svezia:

Arbitro:Puhl (Ungheria).

Reti:23'K.Andersson 46'Romario.

GRUPPO C

17/06/1994

GERMANIA-BOLIVIA 1-0 (NELLA FOTO IN BASSO CARLOS TRUCCO ANTICIPA JURGEN KLINSMANN)

Germania:

Bolivia:

Arbitro:Brizio Carter (Messico).

Rete:61'Klinsmann.

Espulso:Etcheverry (82').

24/06/1994

BOLIVIA-COREA DEL SUD 0-0

Bolivia:

Corea del Sud:

Arbitro:

Espulso:Cristaldo (83').

27/06/1994

BOLIVIA-SPAGNA 1-3 (CHICAGO.NELLA FOTO IN ALTO MIGUEL RIMBA E SERGI IN AZIONE)

Bolivia:

Spagna:

Arbitro:

Reti:

GERMANIA-COREA DEL SUD 3-2 (DALLAS)

Germania:

Corea del Sud:

Arbitro:

Reti:

GRUPPO D

21/06/1994

ARGENTINA-GRECIA 4-0

Argentina:

Grecia:

Arbitro:

Reti:2'Batistuta 45'Batistuta 60'Maradona 90'Batistuta [Rigore].

22/06/1994

NIGERIA-BULGARIA 3-0

Nigeria:

Bulgaria:

Arbitro:

Reti:21'Yekini 43'Amokachi 55'Amunike.

25/06/1994

ARGENTINA-NIGERIA (FOXBOROUGH)

Argentina:

Nigeria:

Arbitro:

GRUPPO E

18/06/1994

IRLANDA-ITALIA 1-0 (NEW YORK)

Irlanda:Bonner,Irwin,Phelan,Keane,McGrath,Babb,Houghton (68'McAteer),Sheridan,Coyne (89' Aldridge),Townsend,Staunton.Allenatore:Charlton.

Italia:Pagliuca,Tassotti,P.Maldini,Albertini,Costacurta,F.Baresi,Donadoni,D.Baggio,Signori (84'Berti), R.Baggio,Evani (46'Massaro).Allenatore:Sacchi.

Arbitro:Van Der Ende (Olanda).

Rete:11'Houghton.

Se questo è l'inizio, la fine pare vicina. L' Italia comincia malissimo il suo Mondiale americano, finendo battuta meritatamente dall' Irlanda. Decide un gol di Houghton all' undicesimo del primo tempo, sul quale la complicità di Baresi e Pagliuca è notevole. L' Italia ha tirato una sola volta in porta pericolosamente, con Signori, proprio quando il laziale era tornato a fare il centrocampista nel quattro quattro due pensato da Sacchi. Ma l' Italia prima di tutto è franata sul piano nervoso: quando non è stata in grado di giocare la palla a terra, ha smarrito ogni cognizione di sé , andando a infilarsi nel cappio degli irlandesi. Staunton prova a sorprendere dopo venti secondi con un tiro al volo, Signori vorrebbe involarsi su allungo di Roberto Baggio. I due cercano subito di stabilire un' intesa. Quando pare che la stiano affilando, l' Eire passa in vantaggio con Houghton. E l' 11' e l' errore che lo determina e' duplice: di Baresi, che non riesce a controllare di petto un pallone comodo al limite dell' area e di Pagliuca, sorpreso fuori dai pali dalla conclusione dell' irlandese. Ci si mette poco a capire che partita vogliono i verdi. Controllo della palla, molti passaggi laterali, qualche retropassaggio, addirittura a Bonner, direttamente da metà campo. L' Irlanda è comunque più pericolosa dell' Italia: per uno scambio profondo tra Roberto Baggio e Signori (17' ) c'è , un attimo prima, un cross di Staunton che Townsend riesce a girare troppo centralmente per Pagliuca. La partita si apre all' improvviso, con uno squarcio netto. L' Italia sembra non perdere l' idea che deve presiedere ogni giocata, cioè palla bassa e fraseggio stretto, Roberto Baggio arretra spesso a tenere corta la squadra ma tarda a ripartire, non trovando spazio. Signori, invece, partendo prevalentemente da destra e mirando alla velocità trova di fronte a sé un fronte largo, ma chiuso dai possenti centrali McGrath e Babb. L' Irlanda dispone le proprie folte trame attraverso i suoi cinque centrocampisti, ma uno (Staunton a sinistra) sembra mettere a disagio Tassotti più del dovuto. Sull' uso indiscriminato del potere fisico vigila l' arbitro Van der Ende, che al 31' ammonisce Phelan (fallo su Donadoni). Per il resto palla lunga e alta, sulla quale l' Italia può poco, come previsto. Non sarebbe neppure giusto dire che complessivamente gli azzurri giocano male, quanto, piuttosto, che subiscano il sottrarsi sistematico dell' Irlanda. Ci vorrebbe, forse, un pressing ultraoffensivo, ma con trentatré' gradi di temperatura e l' umidità all' 85 per cento non è certo consigliabile. Per questo l' Italia aspetta l' Irlanda a metà campo (come del resto aveva indicato Sacchi), favorendone il compassato passeggio con il pallone. Nel finale di tempo viene anche meno la precisione nei passaggi nel centrocampo azzurro: non decolla mai Donadoni a destra, stenta Evani a sinistra, immalinconisce al centro Albertini. Le azioni dell' Italia, lodevoli sul piano dell' impostazione, mancano proprio di velocità e profondità . Tenere lontana l' Irlanda dall' area azzurra non è difficile, è entrare in quella avversaria che sembra impossibile. E' lecito chiedersi: giusto che Roberto Baggio venga a prendere palla a metà campo? Certo, sbagliato non e' . Quel che manca, pure in una prestazione impreziosita da tocchi lievi e morbide carezze, è la ripartenza immediata e, soprattutto, l' assistenza quando Baggio cerca di farsi largo fra le torri avversarie. Nella ripresa, Sacchi cerca di assecondarlo affiancandogli Massaro e togliendo Evani. Al 12' , Massaro fa vedere quanto può : difende palla su rinvio lungo, la smista su Dino Baggio che allarga a Donadoni a destra. Diagonale alto. Sembra che l' Italia sia in grado di muoversi maggiormente senza palla. Ma è solo una impressione, nonostante Dino Baggio vada ad inserirsi in area in appoggio di Roberto: chiuso in angolo. Pure quelli che fino al primo tempo avevano deluso (Baresi e Donadoni) crescono notevolmente. Il primo riesce a contendere, e spesso a vincere, i contrasti aerei con gli avversari. L' altro porta la fantasia del centrocampo alla trequarti. Che l' Italia riprenda ad essere almeno decente lo si percepisce da una occasione che Signori (19') si crea in area e Bonner sventa di pugno. Ma l' Irlanda replica con un tiro del sostituendo Houghton che Pagliuca stavolta para con sicurezza a terra. Improvvisamente, l' Italia è prossima al tracollo a metà del secondo tempo: Keane esce in dribbling da un ginepraio di difensori azzurri sulla fascia sinistra e mette basso al centro per Sheridan che colpisce sicuro di far centro. Solo la traversa miracola Pagliuca. Il problema è , come si temeva, l' afflosciamento del centrocampo nel quale Signori stenta a tornare. Si assiste poi alla regressione di Roberto Baggio ai margini della partita. Così l' Italia cessa di esistere anche in contropiede e rischia ancora su angolo trasformato da Staunton in un colpo di testa che Pagliuca e' strepitoso nel respingere. La fine è nota e la paura di andare fuori subito adesso e' concreta.

19/06/1994

NORVEGIA-MESSICO 1-0 (WASHINGTON)

Norvegia:

Messico:

Arbitro:

Rete:85'Rekdal.

23/06/1994

ITALIA-NORVEGIA 1-0 (NEW YORK)

Italia:

Norvegia:

Arbitro:

Rete:

Espulso:

24/06/1994

MESSICO-IRLANDA 2-1 (ORLANDO)

Messico:

Irlanda:

Arbitro:

Reti:

28/06/1994

IRLANDA-NORVEGIA 0-0 (NEW YORK)

Irlanda:

Norvegia:

Arbitro:

ITALIA-MESSICO 1-1 (WASHINGTON.NELLA FOTO IN ALTO PAOLO MALDINI E JORGE CAMPOS IN AZIONE)




Italia:

Messico:

Arbitro:

Reti:

CLASSIFICA FINALE:

OTTAVI DI FINALE

05/07/1994

NIGERIA-ITALIA 1-2 DOPO TEMPI SUPPLEMENTARI (BOSTON)

Nigeria:

Italia:

Arbitro:

Reti:

Espulso:

QUARTI DI FINALE 

09/07/1994

ITALIA-SPAGNA 2-1 (FOXBOROUGH)

Italia:Pagliuca,Tassotti,Benarrivo,Albertini (46'Signori),P.Maldini,Costacurta,A.Conte (66'Berti),D.Baggio,Massaro,R.Baggio,Donadoni.Allenatore:Sacchi.

Spagna:Zubizarreta,Alkorta,Otero,Baquero (64'Hierro),Abelardo,Nadal,Ferrer,Goicoechea,Luis Enrique,Caminero,Sergi (60'Jorge Salinas).Allenatore:Clemente.

Arbitro:Puhl (Ungheria).

Reti:25'D.Baggio 58'[Autorete] Benarrivo 88'R.Baggio.

È Roberto Baggio a tirarci giù dall'aereo che avrebbe riportato in Italia una nazionale che non ha ancora incantato. Un gol bellissi­mo e decisivo, all'ultimo respiro. Il portiere Zubizarreta drib­blato ed un destro calciato da po­sizione impossibile. Con classe e rabbia. Pri­ma lo scontro con Sacchi poi la magie contro le Furie Rosse: decisamente in crescendo la rassegna iridata per Baggio. Puro spirito e purissimo genio. Ha vinto l’Italia e ha perso il demone spaventoso che per tre volte ci aveva alitato in faccia il fiato di un orribile, invevitabile mattanza. Contro Norvegia e Nigeria, l’istinto di sopravvivenza aveva avuto il sopravvento su un destino già scritto, ribaltandolo. Ieri, nulla sembrava arginare il corso degli avvenimenti. Il pari della Spagna, su autorete ad inizio di ripresa; il tracollo prossimo, imminente. L’Italia era un vescica d’aria sballottata da mani sconosciute. Ci voleva il genio, oltre che lo spirito. E arrivato a due minuti dalla fine, come con la Nigeria. Allora ci rianimò, adesso ci sospinge. Ha segnato Roberto Baggio, naturalmente. Prima aveva segnato Dino Baggio, ovviamente. Nei loro nomi c'è la decalcomania dell’Italia che da stasera è in semifinale. Non era stato difficile capire attraverso quali arterie sarebbe corso il flusso vitale della partita. Italia a cercare il gol attraverso una manovra elaborata e un po' troppo lenta, Spagna dedita a un possesso scientifico del pallone, esplicitamente sotterrato a ritmo infimo. Clemente impania le punte azzurre con una difesa a cinque, incluso il libero Nadal, l’Italia ci mette ferrea attenzione nel non sguarnirsi, per evitare di concedere agli spagnoli il contropiede, materia in cui sembrano particolarmente ferrati, soprattutto con l’ausilio delle due fasce, dove potrebbero distinguersi Ferrer a destra e, a sinistra, Otero. Si gioca inguainati nella nebbia, i riflettori dello stadio sono accesi per aiutare la visibilità. Quel che si vede bene è la decisione degli spagnoli nel puntare Baggio (Alkorta a uomo) e nel frenarlo prima che si muova (Alkorta ammonito). La prima palla che avvicina l’Italia al vantaggio la trascina Massaro da metà campo al limite dell’ area avversaria, batte in velocità Nadal e piazza un cross sul quale Roberto Baggio cerca il diagonale forbito, il difensore Nadal rimedia in angolo. La Spagna presidia, però sembra più statica degli azzurri. Manca dinamismo non solo sulle fasce, dove di solito abbonda, ma anche nell’ articolazione dei passaggi. L’unica risorsa è il tiro da lontano (Caminero al 20′ ) centrale per Pagliuca. Forse un caso, forse è spirito di emulazione, però cinque minuti dopo, Dino Baggio prova anche lui, dai venti metri leggermente defilato a sinistra. Il suo destro, preparato da un’ abilissima opera di conservazione di palla di Donadoni, si staglia a mezza altezza, nell’angolo a destra di Zubizarreta. Aspettavamo il gol per condurre la partita se non a piacimento, certo seguendo canoni privilegiati. Invece, per tre minuti, l’Italia sbanda per propria immaturità. Palle perse a centrocampo, una regalata da Maldini, un’altra servita da Pagliuca riconsegnano l’iniziativa alla Spagna che la usa per due soluzioni aeree (entrambe di Caminero). L’Italia capisce che è il contropiede in velocità lo strumento di precisione, anche se quest’ultima difetta a Conte, dopo la solita interferenza di Dino Baggio sull’avversario e lo scambio stretto con Roberto Baggio. Il suo momento sembra tornare al 43′, su punizione, ma il tiro esce di un metro. E’ una discreta Italia che dovrebbe solamente applicarsi con intelligenza nella ripresa, quando entra Signori, che va a sinistra, ed esce Albertini (in debito d’ossigeno) sostituito nel ruolo di centrale di centrocampo da Donadoni. Ma si nota immobilità , se non proprio attendismo. Stanchezza? Forse. Imprudenza sicuramente. Perché la Spagna trova il pareggio al 13′ e solo al culmine di troppe disattenzioni azzurre (Conte e Signori), di un buco in mezzo all’area e di un tiro di Caminero, beffardamente deviato da Benarrivo. Se alla modestia si accoppia la sfortuna difficile salvarsi. Così l’Italia, per dieci minuti almeno, resta nei pugni dell’ avversario: Conte smarrisce ancora una pericolosissima palla in area, Pagliuca deve deviare un diagonale sinistro di Goicoechea. Giocano gli allenatori, adesso: Clemente inserisce Julio Salinas, una punta, per vincere. Poi Hierro per Bakero. Sacchi replica con Berti al posto di Conte. E proprio Berti ha due occasioni: la seconda, in girata vede la deviazione di Zubizarreta (31′). Dino Baggio è sempre l’uomo che si carica l’Italia in spalla: sue le iniziative che scuotono la squadra dal torpore. Purtroppo, cominciano a vacillare le gambe: di Benarrivo, di Tassotti, di Donadoni. Al 37′, non scatta il fuorigioco per un colpevole ritardo di Maldini, Pagliuca esce, si ferma, rincula, si fa sotto di nuovo quando ormai Julio Salinas batte sicuro: salva di piede, il portiere. Prova Hierro dai trenta metri e ancora Pagliuca vola a deviare. Sempre più Spagna: è angolo, sul quale Costacurta rimedia a Pagliuca battuto. Sommersi dagli spagnoli, aggrappati al caso per la prima volta davvero favorevole, gli italiani danno una sola impressione: approdare ai supplementari. Ma poi per fare cosa? Per arrivare dove, visto che gli avversari sono un’onda che ci investe e noi altro non sembriamo che un detrito? Fermate il cronometro di questo benedettissimo stadio Foxboro, fermate Boston e il mondo. E’ l’88’, il minuto di Roberto Baggio. Fermate tutto e guardatelo, anche se la televisione vi ha già detto ogni cosa: Berti che prende palla a centrocampo, Signori che la gira sopra uno spagnolo malfermo e il campo che sul tocco si apre ampio alla falcata di Roberto. L’area, il portiere Zubizarreta gli si para di fronte e lo fa virare a destra. Troppo, sembra. Sembra, però: perché Baggio si lascia cullare come un sughero e asseconda la traiettoria. Dribbla il portiere, intanto. Si decentra, è vero, riduce la luce della porta a uno spicchio sghembo, mentre rinvengono ringhiosi i difensori spagnoli ad appostarsi, sgomenti, sulla linea. Da quell'angolo apparentemente senza luce lo spirito non basta, ci vuole il genio. E il punto di chiusura: Baggio batte arcuando il destro. Centra l’angolo. E’ tutto, perché è il massimo. Sei minuti di recupero con gli spagnoli schiumanti non intaccano nulla. Avanti ancora, adesso sì.

10/07/1994

BULGARIA-GERMANIA 2-1 (NEW YORK)

Bulgaria:

Germania:

Arbitro:

Reti:

ROMANIA-SVEZIA 6-7 DOPO I CALCI DI RIGORE (SAN FRANCISCO.1-1 AL 90' E 2-2 AL 120'.NELLA FOTO IN BASSO UN USCITA DI FLORIN PRUNEA)

Romania:

Svezia:

Arbitro:

Reti:

Sequenza rigori:

SEMIFINALI

13/07/1994

ITALIA-BULGARIA 2-1

Italia:

Bulgaria:

Arbitro:

Reti:

FINALE 1° 2° POSTO (17/07/1994)

BRASILE-ITALIA (PASADENA.NELLA FOTO IN BASSO CAFU' E NICOLA BERTI IN AZIONE)

Brasile:Taffarel,Jorginho (20'Cafù),Branco,Mauro Silva,Aldair,Marcio Santos,Mazinho, Dunga,Romario,Zinho (106'Viola),Bebeto.Allenatore:Parreira.

Italia:Pagliuca,Mussi (34'Apolloni),Benarrivo,Albertini,P.Maldini,F.Baresi,Donadoni, D.Baggio (95'Evani),Massaro,R.Baggio,Berti.Allenatore:Sacchi.

Arbitro:Puhl (Ungheria).

Sequenza rigori:F.Baresi (alto),Marcio Santos (parato),Albertini (gol),Romario (gol),Evani (gol),Branco (gol),Massaro (parato),Dunga (gol),R.Baggio (alto).

LE ROSE DEL MONDIALE AMERICANO

ITALIA

1 Gianluca Pagliuca (Portiere)
2 Luigi Apolloni (Difensore)
3 Antonio Benarrivo (Difensore)
4 Alessandro Costacurta (Difensore)
5 Paolo Maldini (Difensore)
6 Franco Baresi (Difensore)
7 Lorenzo Minotti (Difensore)
8 Roberto Mussi (Difensore)
9 Mauro Tassotti (Difensore)
10 Roberto Baggio (Centrocampista)
11 Demetrio Albertini (Centrocampista)
12 Luca Marchegiani (Portiere)
13 Dino Baggio (Centrocampista)
14 Nicola Berti (Centrocampista)
15 Antonio Conte (Centrocampista)
16 Roberto Donadoni (Centrocampista)
17 Alberigo Evani (Centrocampista)
18 Pierluigi Casiraghi (Attaccante)
19 Daniele Massaro (Attaccante)
20 Giuseppe Signori (Attaccante)
21 Gianfranco Zola (Centrocampista)
22 Luca Bucci (Portiere)

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