Di Giampaolo Carboni.
La Procura di Ascoli «blinda» il contenuto di alcuni atti dell’inchiesta sul delitto di Melania Rea, per il quale è indagato il marito,Salvatore Parolisi.I magistrati hanno deciso il divieto di pubblicare il contenuto degli atti e degli accertamenti irripetibili: il provvedimento è stato verbalizzato venerdì, durante l’interrogatorio del caporalmaggiore dell’Esercito, che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il divieto riguarda i contenuti dell’ interrogatorio, ma anche l’esito dell’autopsia effettuata sul corpo di Melania e gli accertamenti condotti dai carabinieri del Ris. Per i pm il divieto è anche un modo per fermare il circo mediatico che si è scatenato intorno all’inchiesta sulla morte della donna, scomparsa ad Ascoli Piceno il 18 aprile scorso e trovata uccisa a coltellate due giorni dopo a Ripe di Civitella (Teramo). Nel frattempo, parlano i familiari di Melania: «Parolisi deve difendersi,deve spiegare. Sarebbe terribile se dopo aver perso la mamma, ora la piccola Vittoria perdesse anche il padre», ha detto il papà di Melania,in un’intervista rilasciata al settimanale «Gente».
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