Ma insomma gli italiani quanto si devono preoccupare? Le locuste della speculazione, come le ha definite Silvio Berlusconi, sono all`opera. Rischiamo sì o no il default, faremo la fine dell`Islanda o della Grecia? Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro, non ha dubbi: «L`Italia è un Paese che tutti, sottolineo tutti, gli osservatori riconoscono essere uno Stato liquido e solvibile. Ciò che dobbiamo evitare è che l`alimentazione del debito pubblico attraverso i titoli di Stato si riveli troppo onerosa perché in quel caso sarebbe necessario un ulteriore aggiustamento del conti pubblici. Dobbiamo evitare che si crei una spirale negativa di questo tipo. Ma insisto: l`Italia, e anche questo lo sanno tutti, è un Paese dove più che in altri si è mantenuta la coesione sociale. Perché ha una struttura della società fondata sulla famiglia e sulle piccole comunità e nella quale le relazioni umane sono state e sono solidali anche nei tempi difficili».
Resta, ministro, che quella di ieri è stata una giornata drammatica. La Borsa è andata a picco;lo spread tra i titoli italiani e quelli tedeschi ha toccato un inquietante record. E` intervenuto il presidente Napolitano con un appello al governo. Cosa si deve fare per allontanare i pericoli e sedare le turbolenze dei mercati?
«Confidare in forti decisioni europee e, nella dimensione nazionale, approvare quanto prima la manovra che è stata presentata dal governo, mantenendone fermi, o rafforzandoli, i saldi di bilancio. Ha ragione il presidente Napolitano a chiedere un confronto costruttivo in Parlamento tra maggioranza e opposizione.
Credo che saremo in grado di far approvare il decreto nel giro dì pochi giorni, tanto meglio se attraverso un confronto costruttivo. Ma in ogni caso...»
In ogni caso?
«...saremo capaci di dare via libera perchè la maggioranza parlamentare è solida e si è anche ulteriormente allargata».
E questo davvero basterà? O ci ritroveremo tra qualche settimana o mese di nuovo nella morsa speculativa?
«Io credo di si. O meglio: credo che i mercati finanziari guardino innanzi tutto alla sostenibilità dei conti pubblici, e siano in grado di stabilire quando vengono messi in sicurezza i conti previdenziali;quanto strutturalmente sia stata avviata la razionalizzazione dei servizi sociali e sanitari; quanto si sono responsabilizzate le dimensioni regionali e locali della spesa pubblica, quanto cioè tutti i centri di spesa e lo stesso pubblico impiego sia soggetto ad un programma di riorganizzazione amministrativa con adeguata mobilità interna. La manovra ha quindi ulteriormente sviluppato interventi strutturali su questi aggregati, oltre ad altri interventi più congiunturali. La stessa riforma fiscale ha lo scopo da un lato di sostenere la vitalità dell`economia e della società, delle imprese e delle famiglie; e dall`altro anche di-ripulire un sistema nel quale si sono sedimentate troppe agevolazioni per un valore complessivo di 161 miliardi che non sempre corrispondono a esigenze oggettive».
Lei, ministro, parla di rapidità e di auspicabile confronto con le opposizioni. Pd, Udc e Idv hanno messo a punto pochi emendamenti ma di sostanza, che portano forti cambiamenti alle vostre misure. Li accoglierete o no?
«Leggeremo le proposte. Sapendo che non possono in alcun modo attenuare il rigore della manovra, cioè la sua efficacia al fine della sostenibilità dei conti pubblici. Quindi c`è un limite inesorabile che non può essere oltrepassato.Si tratta di capire se le proposte delle opposizioni saranno fatte per mera testimonianza o se invece avranno un contenuto responsabile. Ripeto: le valuteremo. Ma ciò che conta più di tutto è che la manovra sia approvata rapidamente, dimostrando ancora una volta come il nostro Paese possa contare su una sorta di doppio binario: da un lato un certo disordine nel confronto politico e anche fra istituzioni; dall`altro tuttavia una stabilità parlamentare che costituisce garanzia di continuità nell`azione di governo».
Scusi, ma la speculazione secondo lei si è attivata, diciamo così, per spinta propria oppure le polemiche e le divisioni dentro la maggioranza, le inchieste, hanno spinto la turbolenza verso l`Italia?
«Non dimentichiamo che la speculazione è in agguato, è immanente nel tempo che viviamo e che si appoggia innanzi tutto su alcuni Paesi di dichiarata debolezza: fattore di fragilità e fonte di contagio. L`Italia può rafforzare le difese rispetto al contagio anche con un confronto politico e istituzionale più sereno. Le stesse inchieste sono non sono in sé criticabili, ma ciò che le può rendere pericolose perla stabilità è la sistematica amplificazione mediatica. Il fatto è che, senza paragoni con nessun altro Paese, da noi una inchiesta si caratterizza per immediata evidenza mediatica non per responsabilità degli organi di informazione quanto piuttosto perchè le stesse istituzioni non garantiscono la riservatezza degli atti».
Il cancelliere Angela Merkel ha chiamato Berlusconi.
Un atto che lo ha aiutato o messo in difficoltà, confermando le preoccupazioni sull`Italia? «E evidente che la Germania ha voluto sostenere l`impegno italiano per la stabilità. Nel momento in cui ha sollecitato l`approvazione della manovra, la Cancellierà Merkel l`ha, seppur implicitamente, apprezzata come peraltro ha fatto esplicitamente il ministro delle Finanze, Schaeuble.Del resto non si chiede di approvare una manovra che non si condivide? Ad ogni livello la manovra è stata giudicata efficace: ricordo, tra gli altri, il recente apprezzamento di Draghi. Se una debolezza c`è stata ha riguardato non il merito delle misure bensì il dubbio che vi potessero essere elementi di instabilità politica che però proprio quel doppio binario che ho citato aiuta a fugare».
Metterete la fiducia sulla manovra?
«Questa è una valutazione che viene compiuta lungo il percorso parlamentare, e che è strumento per il fine di una tempestiva approvazione».
La principale critica mossa alla manovra è che ha spostato il peso più gravoso degli interventi nel biennio 2013-2014 per timore dell`impopolarità..
«E'davvero una polemica strumentale perchè tutti gli osservatori attenti sanno bene che il 2011 e il 2012 sono già stati "manovrati". Sono stati anni per i quali hanno avuto efficacia gli interventi già fatti e per i quali è necessaria una semplice manutenzione rispetto ai fabbisogni di spesa ulteriormente emersi. Non a caso la Commissione europea ha concordato con l`Italia questa modulazione della manovra nell`arco dei tre anni di riferimento. Proprio perchè la Commissione conosce i conti italiani, ne ha visto l`evoluzione e i correttivi apportati».
E allora, ministro, di tutta questa vicenda cosa resta? Qual è l`evoluzione possibile del quadro politico: davvero pensate di riuscire ad arrivare indenni a fine legislatura?
«Io guardo all`evoluzione politica dell`area moderata, in piena continuità e avendo come riferimento temporale le elezioni politiche alla scadenza naturale della legislatura. L`arca moderata può evolvere fino ad una compiuta unità delle forze che si collegano con il popolarismo europeo.Lo ha detto con chiarezza il segretario del Pdl Angelino Alfano, la cui assunzione di responsabilità è stata enfatizzata più volte dallo stesso Berlusconi.Alfano ha definito un compito politico che può dare all`Italia nei prossimi anni una prospettiva di solido ancoraggio al riformismo nel solco delle alleanze di stampo occidentale. Ancora una volta rimarranno delusi sia i furbetti del quartierino finanziario sia i furbetti del quartierino intellettuale che hanno un`inesorabile approccio giacobino, secondo il quale il popolo non può essere rappresentato ma solo guidato. E` il ragionamento che piace tanto ad una certa borghesia improduttiva italiana. La politica è sempre meglio. Meglio la passione di un Vendola - e cito non a caso un esponente politico a- me lontanissimo - che un algido tecnocrate. Meglio il suo fuoco polemico che l`algido cinismo dei tecnocrati cosmopoliti e giacobini».
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