Di Redazione.
"In futuro i pagamenti provenienti dai fondi strutturali e di coesione dell'Unione Europea dovrebbero essere sospesi nei paesi della zona euro che non si conformeranno alle raccomandazioni sulle procedure di riduzione dei deficit eccessivi". C'è anche questo passaggio chiave nella lettera annunciata ieri da Nicolas Sarkozy e Angela Merkel a conclusione del vertice franco tedesco 1 e recapitata oggi alla Commissione Europea.
Una proposta forte, destinata a far discutere e che molto probabilmente darà luogo nelle prossime ore a frizioni tra Parigi e Berlino da una parte e Bruxelles dall'altro. Stando alle prime reazioni informali, se il giudizio complessivo della Commissione sull'attivismo franco-tedesco a difesa dell'euro è positivo, diversa è la valutazione sul blocco dei fondi, misura alla quale l'Ue è contraria.
"Per noi togliere questi fondi è come tagliare i mezzi per aiutare questi paesi a rilanciare la crescita", ha spiegato il portavoce dell'esecutivo Ue Olivier Bailly, e "questo può provocare un ulteriore peggioramento della situazione economica di un paese già in difficoltà". Ed è proprio per questo, ha ricordato il portavoce, che la Commissione ha mantenuto tutti i fondi Ue per la Grecia, istituendo una task force ad hoc per permettere al meglio la loro utilizzazione.
I cambiamenti, secondo quanto sottolineano invece il presidente francese e la cancelliera tedesca nella lettera, "dovranno essere integrati al nuovo regolamento dei fondi strutturali e di coesione che saranno proposti per il prossimo quadro finanziario pluriannuale". "I fondi strutturali e di coesione - precisano ancora i due leader - devono servire a sostenere le riforme indispensabili che mirano a migliorare la crescita economica e la competitività nella zona euro" e "devono riguardare il miglioramento della competitività e la riduzione degli squilibri negli stati membri a cui sono indirizzati raccomandazioni nell'ambito della procedura che riguarda gli squilibri eccessivi".
Sarkozy e Merkel precisano. quindi. che "nei paesi sotto programma, la Commissione dovrà automaticamente procedere a un controllo per fare in modo che i fondi strutturali e di coesione sostengano in modo ottimale il programma di adeguamento macro-economico" e "dovrebbe inoltre partecipare alla selezione e all'attuazione dei progetti". "I fondi non utilizzati dal paese sotto programma potrebbero essere riuniti in un fondo per la crescita e la competitività che sarebbe gestito a livello europeo dalla commissione", aggiungono.
Oltre a questa importante novità, la lettera inviata stamattina al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy contiene poi i tre punti elencati ieri nella conferenza stampa conclusiva del vertice franco-tedesco: la creazione di un "governo" per la zona euro, che tenga "riunioni regolari"; il "rafforzamento della sorveglianza e dell'integrazione delle politiche di bilancio", sotto forma di un obbligo di includere un vincolo di pareggio nelle 17 Costituzioni nazionali; la "proposta comune di tassa sulle transazioni finanziarie".
Quest'ultimo punto 2 è stato oggetto oggi di critiche da diversi ambienti della finanza internazionale e sembra essere stato il motivo dell'avvio in perdita delle contrattazioni sui mercati internazionali, anche se i principali listini europei hanno poi chiuso in ordine sparso, con guadagni a Parigi, Amsterdam e Milano e perdite a Londra e Francoforte. Contrari si sono dette infatti la Borsa e le banche di credito cooperative tedesche, oltre all'associazione europea delle banche d'affari Afme, secondo cui si tratta di una misura che potrebbe distorcere i mercati, alzando i costi. Contario anche il governo britannico, salvo che non si tratti di un provvedimento su scala globale.
Obiezioni che non hanno tuttavia fatto cambiare idea a Sarkozy e Merkel. Le proposte, scrivono ancora nel messaggio, "dovranno essere messe in atto in modo da rafforzare la coesione dell'Unione Europea nel suo insieme. Il Parlamento europeo, la Commissione europea e i parlamenti nazionali dovranno associarsi a questo processo in conformità alle loro rispettive prerogative". La lettera contiene infine la richiesta a Van Rompuy di assumere l'incarico di presidente del nuovo organismo di governo della zona euro.
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