Di Redazione.
Il leader radicale sciita Moqtada Sadr ha chiesto ai suoi militanti di ritirarsi dalle strade di Bassora e dalle altre località, dove da giorni si susseguono gli scontri con le truppe governative. I seguaci del leader radicale hanno precisato che non consegneranno le armi. L'appello è stato accolto comunque con soddisfazione a Baghdad. "Riteniamo che questo sarà di aiuto per ripristinare la pace", ha detto un portavoce governativo. Al Sadr ha poi chiesto al governo iracheno di interrompere i raid contro i suoi miliziani, sostenendo che l'Esercito del Madhi non possiede armi pesanti. Il comunicato del predicatore estremista sciita arriva al sei giorni dall'inizio dell'offensiva lanciata dal governo di Baghdad contro le milizie sciite a Bassora, che ha provocato la ripresa di scontri e combattimenti in tutto il Paese.
"Le armi della resistenza non saranno consegnate al governo iracheno", ha però precisato il braccio destro del leader religioso integralista, Hazem Al Araji. "E' una dichiarazione positiva", ha commentato Ali Al Dabbagh, portavoce del premier Nouri Al Maliki, anch'egli di confessione sciita ma su posizioni moderate. "Come governo dell'Iraq diamo il benvenuto a parole di questo tenore. Riteniamo che ciò contribuirà a sostenere i nostri sforzi per imporre la sicurezza e per ripristinare la pace. Un vasto numero di persone ascolteranno l'appello di Moqtada Al Sadr", ha osservato ancora il portavoce governativo. "La vita in tutto l'Iraq ritornerà dunque come prima" ha infine aggiunto Al Dabbagh.
Nessun commento:
Posta un commento
Qualsiasi commento anonimo o riportante link NON sarà pubblicato
Any anonymous or linked comments will NOT be published