LA MORTE DI ERIC ROHMER (11/01/2010)

Di Redazione.

È morto questa mattina a Parigi all’età di ottantanove anni il regista francese Eric Rohmer (NELLA FOTO IN ALTO), uno dei maggiori esponenti della Nouvelle Vague. Lo ha annunciato la casa di produzione francese Les Films du Losange, per voce della produttrice Margaret Menegoz. Il regista era ricoverato da circa una settimana in ospedale, secondo una fonte vicino alla famiglia. Non ci sono invece ancora disposizioni riguardo ai funerali che si dovrebbero tenere nei prossimi giorni. Nato a Nancy, in Lorena, il 4 aprile del 1920 Rohmer, il cui vero nome era Jean Marie Maurice Scherer, esordì dietro la macchina da presa, con il corto, andato perduto, “Journal d'un scélérat” (1950). Il suo primo lungometraggio “Il segno del leone” risale invece al 1959. In quegli anni fonda insieme ad un gruppo di amici, cinefili e cineasti, la corrente della Nouvelles Vague che influenzò per diversi anni il cinema francese, anche grazie ai celeberrimi “Cahiers du Cinema”, fondati dallo stesso Rohmer nel 1951. Tra le personalità di spicco che parteciparono al progetto dei “Cahiers” si possono annoverare autori come François Truffaut, Jean-Luc Godard, Jacques Rivette e Claude Chabrol. I lavori di Eric Rohmer sono generalmente divisi in tre categorie, ricordiamo: “La collezionista” (1966), che vince l’Orso d’Oro a Berlino; “La mia notte con Maud” (1969), considerato da molti la sua opera più importante e che fa parte del ciclo di film dei “Sei racconti morali”, insieme a “Il ginocchio di Claire” (1970); “La marchesa Von…” (1976) e “Perceval” (1978) di argomento storico; “Le notti della luna piena” (1984) e “Il raggio verde” (1986), che appartengono invece al ciclo “commedie e proverbi”; Infine negli anni Novanta inizia il ciclo dei “Racconti delle quattro stagioni”, summa finale del suo cinema. Nel 2001 vinse il Leone d’Oro alla Carriera, il suo ultimo lavoro è" Gli amori di Astrea e Celadon" del 2007, che chiude una trilogia, iniziata nel 2001 con “La Nobildonna e il Duca” proseguita poi con “Triple Agente” (2004).

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