martedì 14 febbraio 2012

FESTIVAL DI SANREMO:PRIMA SERATA TRA MONOLOGO DI CELENTANO CONTRO I PRETI ,LA MANCANZA DELLA FIGURA FEMMINILE ED IL VOTO CHE SI INCEPPA NELL'AVVIO DELLA RASSEGNA CANORA (14/02/2012)

Di Giampaolo Carboni.


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Altro che la bionda e la bruna di baudiana memoria. Qui la bruna (Tamara Ecclestone) è stata gentilmente invitata a tornare a casa e la bionda (Ivana Mrazova) s'è rotta, poveretta, "cervicalgia acuta con blocco vertebrale", roba che  solo a sentirla uno si mette paura. Morandi, Mazzi, Papaleo - si son riuniti in una stanza al primo piano dell'hotel Globo per rimettere mano a un festival che ha come comune denominatore della prima giornata il termine incertezza.
Di sicuro c'è che per la prima volta sul palco dell'Ariston non ci sono presenze femminili. Quell'elemento che negli anni ha suscitato dibattiti accorati, sorprese e scontenti, quest'anno agli organizzatori del festival gli è sfumato fra le mani. La modella ceca Ivana Mrazova, già alle prese con ripetuti attacchi di panico, è stata colta da un tremendo torcicollo (la cervicalgia di cui sopra) che le impedisce di muoversi e, dunque, di fare la sua apparizione accanto a Morandi e Papaleo. Risultato: autori con le mani nei capelli e corri a rimettere a posto i dialoghi e a riconvertire le battute che poggiavano sulla presenza della ragazza. Quindi la pezza dell'ultimora: Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez richiamate d'urgenza per riformare, con Luca e Paolo, il quartetto dell'anno scorso.Una decisione obbligata anche per facilitare l'ingresso all'interno di un meccanismo a pieni giri da parte di chi quel palco l'ha già calcato e quella tensione l'ha già vissuta.
Ma veniamo al clou della serata,che dopo le innumerevoli polemiche che l'hanno preceduto non poteva che essere Adriano Celentano ed il suo intervento.Sirene, fragore di esplosioni, fiamme, le immagini che si ribaltano mentre le comparse si accasciano al suolo e aerei bombardano l’Ariston, che esplode mentre tutti fuggono. Immagini potenti - alcune simulate, altre storiche come quelle dello sbarco in Normandia introducono l’ingresso in scena di Adriano Celentano sul palco dell’Ariston.
«Giornali inutili come Avvenire, Famiglia Cristiana andrebbero chiusi definitivamente», perché si occupano di «politica» anzichè «di Dio e dei suoi progetti»: è l’affondo di Adriano Celentano che dal palco dell’Ariston si rivolge anche a «preti e frati» e dice loro: «Perché non parlate del Paradiso?».
Avvenire e Famiglia Cristiana, ha detto ancora Celentano, «non hanno idea di quanto può essere confortante per i malati leggere di ciò che Dio ci ha promesso. Famiglia cristiana e Avvenire non la pensano così, per loro discorso di Dio occupa poco spazio, lo spazio delle loro testate ipocrite come le critiche che fanno a uno come Don Gallo che ha dedicato la sua vita ad aiutare gli ultimi. E di ultimi ce ne sono tanti, come gli operai che dall’8 dicembre stazionano giorno e notte al freddo e al gelo alla stazione centrale di Milano per protestare contro la cancellazione dei vagoni letto».
Quanto a preti e frati, «non parlano mai del paradiso, come a dare l’impressione che l’uomo sia nato solo per morire, ma le cose non stanno così. Siamo nati per vivere, ma che cazzo di vita è questa, con lo spread, l’economia, le guerre?», insiste “il molleggiato”.
Nella performance di Celentano ce n’è anche per la Consulta che ha bocciato i referendum abrogativi della legge elettorale: «Di Pietro, Parisi, Segni hanno raccolto un milione duecento mila firme che la Consulta ha buttato nel cestino. C’è qualcosa che non va: o è la Consulta che sbaglia o bisogna cambiare vocabolario». Subito prima Rocco Papaleo aveva letto che «la Costituzione italiana sancisce che il potere sovrano appartiene al popolo che esercita un potere pieno e indipendente».
Morandi condivide: «Bocciando il referendum la Consulta ha tolto la parola ai cittadini». Poi però Celentano mette sull’avviso il direttore generale della Rai, Lorenza Lei: «Guardi che con queste cose che ha detto Morandi sulla Consulta io non c’entro niente, le ha dette lui». E Morandi: «È vero, le ha scritte lui ma le ho dette io». Adriano ne ha anche per il dg: «Ho capito perché si chiama Lei, perché vuole mantenere le distanze: anche con Michele Santoro... l’ha distanziato mica male». Morandi commenta. «Anche lì non è stata una cosa molto bella». E ancora Celentano. «Non dirai mica che la Rai censura?».
Ma la cosa vergognosa in un Sanremo che,a primo ascolto, appare debole dal punto di vista musicale,è il fatto che l’ organizzazione del Festival ne ha combinata un’altra delle sue, è riuscita a far sì che si bloccasse il sistema di voto. Così la Rai decide di annullare la gara e di far riesibire tutti e 14 gli artisti domani. Non viene eliminato nessuno. Domani verranno eliminati ben 4 artisti. Il tutto è successo proprio nell’ esibizione di Samuele Bersani, al momento del voto della giuria il sistema si è bloccato ed è andato in palla. Così per non favorire nessuno, la decisione è arrivata prima ancora di qualche protesta e qualche grido alla scandalo. La giuria demoscopica della serata protesta e grida: “Vergogna!“. E sì perché il loro lavoro e quindi i loro voti di questa sera sono così annullati e non hanno nessun valore per la gara. I fischi non sono tardati ad arrivare e molti giurati si sono alzati e sono andati via.  Vi ricordiamo, infatti, che la giuria di domani sarà completamente diversa in modo da avere dei voti più obiettivi possibile. Rocco Papaleo cerca di smorzare la tensione: “Occupate l’Ariston!“. Sanremo perde colpi ma per fortuna ha altre quattro nottate per decollare e riprendersi.


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