Di Giampaolo Carboni.
Nel fine settimana in cui si torna a giocare a calcio l’attenzione è rivolta allo stadio “Romeo Menti” di Vicenza dove questo pomeriggio sarà ospite la Juventus, che da questo stadio manca dal 2000-2001. Nessun supporter bianconero assisterà, però, al match. Secondo l’ordinanza arrivata dalla Questura non potranno infatti essere messi in vendita i 1.000 biglietti, destinati alla tifoseria ospite. Come comunica la società biancorossa “il settore di curva nord resterà chiuso ai tifosi per ragioni di ordine pubblico”. E siccome sono andati esauriti tutti i biglietti disponibili “nessun ulteriore tagliando sarà a disposizione e i botteghini resteranno chiusi”. La capienza massima per la sfida di questo pomeriggio sarà dunque di 8.999 spettatori in quanto il Vicenza è tra le società che avevano optato per la capienza di 9.999 unità, per l’impossibilità di adeguarsi alle norme della Legge Pisanu. “La Questura ha imposto la chiusura della curva nord - spiega Paolo Bedin, direttore di gestione del club di via Schio - e noi dobbiamo attenerci a tale direttiva. Ovviamente, per una questione economica, avremmo preferito rimettere in vendita i 1000 tagliandi, ma questo non è possibile”. Intanto Gregucci pensa alla partita: “E’ un match prestigioso, contro un avversario blasonato, ma non mi piace definirla partita dell’anno, perchè in palio ci saranno i soliti 3 punti delle altre partite”. Dispiciuti i commenti in casa bianconera. Didier Deschamps, da una parte, è convinto che sia giusto accettare i provvedimenti del governo, se serviranno a eliminare la violenza da stadio, ma dall’altra è perplesso e pensa che la giornata, mezza a porte chiuse e mezza a porte aperte, non sarà un grande successo del calcio. “Ci adattiamo, ma per chi gioca senza pubblico, sarà davvero strano”, racconta alla vigilia della partenza per Vicenza. Non si spinge a definire, come ha fatto Lucarelli, “falsato” il turno calcistico, ma si capisce che c’è disagio, anche perchè fino a poche ore fa sembrava che lo stadio di Vicenza fosse inagibile, prima di farne scendere la capienza. Quindi, si riprende in trasferta, invece di ricominciare con il Rimini in casa, una situazione che il tecnico accetta a denti stretti, ma certamente non volentieri. Il motivo? “Si soffre sempre di più in trasferta, perchè gli avversari già normalmente danno il massimo contro di noi, figuriamoci di fronte al proprio pubblico”. Ma la Juve non sarà l’unica squadra “danneggiata” dalle nuove norme. Un’altra grande rischia di pagare carissime le carenze strutturali del suo stadio: il Napoli. Che faranno gli ultras? “Qualcuno andrà certamente davanti allo stadio, perchè ha bisogno di sentire l’atmosfera - spiega il quetore della città partenopea - io però sono ottimista: non cercheranno di entrare in questo contesto e in questa occasione. In futuro speriamo di trovare qualche soluzione”.
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