mercoledì 19 settembre 2012

CALCIO COPPA INTERCONTINENTALE A TOKYO (08/12/1985)

Di Giampaolo Carboni.
JUVENTUS-ARGENTINOS JUNIORS 6-4 AI RIGORI (2-2 AL 90' ED AL 120'.VEDI QUI LA GARA INTERA)

Juventus:Tacconi,Favero,Cabrini,Bonini,Brio,Scirea (64'Pioli),M.Mauro (78'Briaschi), Manfredonia, A.Serena,Platini,M.Laudrup.Allenatore:Trapattoni.

Argentinos Juniors:Vidallé,Pavoni,Domenech,Villalba,Batista,Olgiun,Castro,Videla,Borghi, Commisso (82'Corsi),Erenos (117'Lopez).Allenatore:Yudica.

Arbitro:Roth (Germania Ovest).

Reti:55'Erenos 63'Platini [Rigore] 75'Castro 82'M.Laudrup.

Sequenza rigori:Brio (Gol),Olguin (Gol),Cabrini (Gol), Batista (Parato),A.Serena (Gol),Lopez (Gol),M.Laudrup (Parato),Pavoni (Parato),Platini (Gol).



La Juventus vince ai rigori a Tokyo e conquista la prima Coppa Intercontinentale della propria storia:decisivo Tacconi con le sue parate su Batista e Pavoni.Nella finale un curioso record per il presidente Giampiero Boniperti presente in tribuna per tutti i centoventi minuti andando contro alla propria abitudine di andarsene dallo stadio dopo il primo tempo. Il gol decisivo dal dischetto è arrivato da Platini (NELLA FOTO A TERRA PER PROTESTA DOPO L'ANNULLAMENTO DI UN SUO SPLENDIDO GOL). Sergio Brio ricorda così quella partita "Borghi mi fece dannare veramente. Un ottimo centravanti, grande tecnica e movimenti rapidi. Ma alla fine la Coppa la vincemmo noi. Per me è stata la gioia più profonda, la vittoria più gratificante, la soddisfazione sportiva che mi ha ripagato di tutto, infortuni compresi".
«Cadi, porca miseria, cadi!». E' quasi finita la notte in Italia, ma quasi tutti i tifosi della Juventus sono svegli. E gridano, come se potesse sentirli, il loro disperato appello a Michael Laudrup, caricato irregolarmente da Vidallé, il portiere dell'Argentinos Juniors. L’attaccante bianconero lo ha saltato, al culmine di un'azione meravigliosa, e l’argentino non potendo più fare niente gli ha messo un guantone in faccia e poi uno davanti al suo piede sinistro, sbilanciandolo completamente, facendogli perdere il controllo della palla, ma non del tutto l'equilibrio. Laudrup, sbilenco e con il pallone a un metro e mezzo da lui, è infatti ancora in piedi, nonostante tutto. «Cadi, 'rcozio, cadi!», pensa Trapattoni tarantolato davanti alla panchina, il braccio sinistro in alto a spazzare l'aria, come se volesse spingerlo, il suo attaccante, spingerlo giù per terra ottenendo il più sacrosanto dei rigori. E, per un millesimo di secondo, Laudrup sembra dargli retta: si piega in avanti, perde il baricentro, sfiora il terreno con le mani. Ma, un millesimo di secondo dopo, riacquista un precario equilibrio, rialza il busto e spicca una falcata verso un disperato recupero del pallone, che sta scivolando sul fondo, a lato del palo destro della porta. E' follia pura, lo capiscono tutti. E pensano: anche ammesso che lo riprenda, da quella posizione come fa a metterlo in rete: impossibile. Laudrup, tuttavia, non si rende conto dell'assurdità geometrica della sua giocata, in quel momento vede il pallone e vede la porta, non percepisce nient’altro: solo pallone e porta. E' scomparso anche Vidallé dopo il suo goffo tentativo di ostacolarlo. Bastano tre balzi e Laudrup, raggiunge il pallone ma, come avevano tutti facilmente previsto, lo raggiunge trenta centimetri prima della linea di fondo, a circa due metri dal palo, in un punto dal quale solo un pazzo può pensare di segnare. Ma in quel momento, Laudrup è il pazzo più lucido del mondo, allunga il destro nell'ultima falcata e colpisce il pallone verso la porta, indovinando l'unica traiettoria possibile per mandarlo in rete, dove finisce con un rimbalzo, mentre lui cade e il resto del mondo rimane a bocca aperta, chi per gridare gol, chi solo per lo stupore. Dal momento del sublime controllo in area al perfetto colpo da biliardo con cui è stato segnato il gol sono passati tre secondi e cinquanta centesimi, ma a tutti sono sembrati infinitamente di più. Così a sette minuti alla fine dei tempi regolamentari della finale di Coppa Intercontinentale del 1985 al National Stadium di Tokyo, la Juventus raggiunge il meritato pareggio. Il trofeo lo alzerà poco meno di un'ora dopo, giocati con le ultime energie i supplementari e battuti i calci di rigore, uno dei quali Laudrup sbaglierà, pur senza compromettere la vittoria. Spiegherà, scusandosi molto, di essersi fatto ingannare da una finta del portiere, cambiando idea sull'angolo in cui tirare all'ultimo momento: una roba da pollo dopo un gol da fenomeno. Ma del rigore quasi nessuno si ricorda, mentre quel gol dalla linea di fondo è finito del museo delle cose incredibili, ma vere. «E' stato molto bello e difficile perché, non vorrei sembrare immodesto, ma da quella posizione era molto complicato tirare in porta», spiegherà il danese, sorpreso dello stupore di chi lo intervista e gli ribatte: «Appunto, Michelino, come ti è venuto in mente di tirare». E a lui, serafico, spiega: «Ho scambiato la palla con Platini, che ha chiuso perfettamente il triangolo lanciandomi in area, io ho dribblato il portiere che mi ha sbilanciato e a quel punto ho dovuto fare gol da laggiù. Perché non sono caduto? Perché in quel momento mi sono ricordato del rigore che non era stato concesso poco prima per un fallo su di me e il gol regolare annullato a Platini: l'arbitro Roth non ne stava azzeccando una e, oltretutto, ci aveva già concesso un penalty nel primo tempo. Mi sono detto: se cado potrebbe anche non fischiare, ho guardato dov'era la palla e ho capito che esisteva una possibilità per metterla dentro e quella possibilità me la sono giocata». In tre secondi e mezzo se ne possono pensare tante di cose, ma se ne fa una sola: Laudrup ha fatto quella giusta, premiata con il titolo di campione del mondo per club. Ci ripenserà molte volte a quell’attimo e a quel gol. Come ci ripenseranno molte volte i tifosi della Juventus, la cui storia ultracentenaria è fatta di dodici decenni, di lunghe stagioni, di tante partite, ma per cambiarla a volte bastano tre secondi, cinquanta centesimi e un pizzico di geniale follia.

VINCITRICE COPPA INTERCONTINENTALE 1985: JUVENTUS.

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