mercoledì 19 settembre 2012

MARCO SAU "INDOSSARE QUESTA MAGLIA TI DA' UNA CARICA SPECIALE" (16/09/2012)

Di Roberto Muretto.
Vestire la maglia della squadra del cuore è uno stimolo in più. Marco Sau (NELLE FOTO) ha sempre sognato di giocare col Cagliari. Sin da quando era un bambino e a Tonara cominciava a inseguire il pallone. Poi tutta la trafila delle giovanili e in giro per l’Italia. Fino a incontrare uno come Zeman che a Foggia (in Lega Pro) lo fa giocare sempre e lui lo ripaga con 20 gol, uno più di Insigne, ora a Napoli e già arrivato in nazionale. La scalata alla B con la Juve Stabia, 16 reti all’attivo e tanti titoli sui giornali, oltre al premio per il miglior gol della serie cadetta. Cellino crede in lui e lo riporta a casa. A quasi 25 anni (li compirà a novembre) l’esordio in serie A condito da un gol che non dimenticherà. E una notte trascorsa a rivedere le immagini da Palermo. «Tutti mi chiedono che cosa ho provato - dice l’attaccante - rispondo un fortissimo dolore perchè ho preso una botta e non ho potuto nemmeno esultare. E il dolore è stato ancora più forte perchè Conti mi dava dei colpi proprio dove ho preso il colpo, senza sapere che stavo soffrendo». Marco Sau non è uno di tante parole. Bisogna tiragliele con le pinze e insistere perchè si sciolga un po’. «Sono contento perchè perdere a Palermo sarebbe stata un’ingiustizia. Mi auguro che sia il primo di tanti gol in serie A. Segnarli con questa maglia ti fa provare una sensazione speciale. Sono sardo e orgoglioso di esserlo. Spero di aver regalato un momento di gioia agli operai dell’Alcoa, in lotta per salvare il loro posto di lavoro». Massimo Cellino scommette su di lui. Il presidente crede in questo ragazzo. «Fa piacere, spero di ricambiare la fiducia. Non è vero che questo mi mette pressione, io sono uno che quando va in campo pensa solo a giocare e si dimentica di tutto il resto». Prima della chiusura del mercato, Zeman ha chiesto alla Roma di acquistarlo. «Sono cose - spiega Sau - che ho avuto modo di leggere, ma sinceramente gli ho dato poco peso. Io sono felicissimo di essere tornato a casa e sono pronto a dare tutto perchè il Cagliari arrivi più in alto possibile. Zeman è stato un maestro e posso solo ringraziarlo perchè mi ha fatto crescere. Ma voglio sfruttare questa grande occasione e dimostrare che posso fare bene anche in A». Marco è un ragazzo che sa mantenere i nervo a posto. «E’ normale provare un po’ di emozione. L’ho sentita quando il mister mi ha detto di prepararmi per entrare. E’ stato un attimo, poi ho solo pensato che stavamo perdendo e dovevamo recuperare». Il capitano Conti lo ha sommerso di abbracci. «Daniele mi ha aiutato tantissimo ad inserirmi nel gruppo. Non ho avuto problemi con i nuovi compagni, sono subito diventato uno del gruppo. A Cagliari c’è l’ambiente ideale per lavorare bene e io non sento nessuna pressione. Lo so di essere sotto esame, però non mi preoccupo, dimostrerò sul campo quello che so fare». Quella di ieri per Marco Sau è stata la giornata dei complimenti. Tante telefonate, tanti sms e gli elogi della tifoseria rossoblù che lo ha già eletto come proprio beniamino. «La fiducia dei tifosi è importante - conclude Sau - ma adesso basta con i complimenti. La mia avventura in serie A è appena iniziara e mi auguro che duri a lungo. Dipende solo da me. ce la metterò tutta perchè il mei sogni si realizzino». Ficcadenti si frega le mani, ha nella faretra un’altra freccia «avvelenata» per gli avversari. 

(Da "La nuova Sardegna")

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