Da www.ilmessaggero.it
Un secchione con la testa persa nel web; un giovane autistico affetto da disturbi della personalità; un timido oltre ogni capacità di comunicare con i compagni. Brandelli di informazionecominciano a comporre il puzzle che definisce il killer-suicida della scuola di Sandy Hook. Il nome: Adam Lanza, è stato pronunciato una prima volta e poi ignorato successivamente dai media, come ormai d'abitudine, per evitare di contribuire alla sua fama e alimentare follie emulatrici di altri soggetti deboli. Vent'anni, genitori divorziati quattro anni fa, il fratello maggiore Ryan già uscito di casa che vive in New Jersey, e che venerdì è stato a lungo identificato come il responsabile della strage, perché un suo documento era stato trovato sul corpo esanime dell'assalitore. Nelle foto finora diffuse appare pallido ed emaciato con il volto ancora infantile. Alcuni conoscenti dicono che era in cura farmacologica per una forma di autismo conosciuta come sindrome di Asperger. Di sicuro si sa che intendeva seminare morte, e che era addirittura preoccupato all'idea di non raggiungere il pieno obiettivo. Martedì scorso aveva cercato di comperare senza riuscirvi un quarto fucile, oltre alle due pistole Glock e Sig Sauer da 9 mm e al semiautomatico Bushmaster registrati con il nome della madre, che ha finito per usare nella sparatoria.Era stata la mamma Nancy, collezionista di armi, a portarlo in un poligono di tiro e a insegnargli a sparare. E' stata lei anche la prima delle vittime, che Adam ha falciato prima di uscire di casa la mattina di venerdì, con un colpo sparato in faccia. Ha poi preso la macchina di Nancy ed è andato alla scuola di Sandy Hook dove ha parcheggiato davanti all'ingresso principale intorno alle 9:30. Si è fatto largo abbattendo una vetrina e ha cominciato a sparare quasi subito tra l'ufficio di presidenza e le classi dei bambini più piccoli. La sparatoria è durata appena due minuti, compreso il tempo di ricarica dei trenta bossoli contenuti delle pistole. La preside e la terapeuta che erano in riunione sono state le prime a cercare di intervenire per fermarlo, e anche tra le prime a morire. Qualche insegnante è riuscita a barricare i bambini nei ripostigli e in un bagno; altri sono riusciti a fuggire allontanandosi dall'edificio prima dell'arrivo dei soccorsi. Quando ha sparato l'ultimo colpo per togliersi la vita, intorno a lui c'erano i corpi esanimi di cinque adulti e 18 bambini. Altri quattro sono morti poco dopo il ricovero in ospedale. Adam Lanza ha attraversato la sua giovane vita in penombra. Chi l'ha conosciuto dice che era cortese e mite, ma quasi invisibile. A differenza di altri antieroi di simili stragi non ha lasciato tracce nel web: non aveva una pagina su Facebook, né un profilo su altri media sociali. Eppure ieri mattina il luogotenente della polizia statale Paul Vance ha detto che i suoi uomini hanno raccolto "prove eccellenti" che dovrebbero aiutare a capire cosa ha spinto il giovane a compiere la carneficina. Voci interne alla polizia non ancora confermate parlano di un recente litigio che Adam avrebbe avuto all'interno della scuola.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Qualsiasi commento anonimo o riportante link NON sarà pubblicato
Any anonymous or linked comments will NOT be published