Di Giampaolo Carboni.
Un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato in serata nel complesso di Città della Scienza,il celebre "science center" aperto a Napoli negli anni novanta dalla Fondazione Idis. Sul posto stanno lavorando da tempo numerose squadre di vigili del fuoco. Per il momento non si hanno notizie sull'origine delle fiamme, che si sarebbero sprigionate dopo l'orario di chiusura al pubblico.Fortunatamente il lunedì, durante i mesi invernali, la struttura risulta chiusa al pubblico e quindi le autorità almeno per il momento ritengono che il rogo non abbia coinvolto persone.L'opera di spegnimento si preannuncia,ad ogni modo,lunga ed al tempo stesso difficile per i vigili del fuoco, intervenuti con almeno cinque mezzi. Ad andare a fuoco sono almeno quattro capannoni del polo divulgativo scientifico campano. In quell'area sono rimasti in piedi soltanto i muri perimetrali, mentre l'interno dei padiglioni è devastato. Le testimonianze riferiscono di una estensione rapidissima dell'incendio, complice la gran presenza di legno e altri materiali infiammabili. Il custode racconta di aver visto una colonna di fumo, e di aver dato subito l'allarme: ma in pochi minuti il fuoco ha divorato i padiglioni dall'interno, diventando indomabile.La «Città della Scienza» ha una media di 350 mila visitatori l'anno. Oltre al museo interattivo, ospita un planetario, un centro congressi, un centro di alta formazione e un'area per mostre d'arte. Sorge in via Coroglio, di fronte al mare di Bagnoli, nell'area dell'ex Italsider e proprio per questo è tra i luoghi-simbolo dei progetti di bonifica e rinascita dell'area industriale. In una dozzina d'anni aveva guadagnato consensi e credibilità, non solo come luogo dove apprendere praticamente le leggi della scienza grazie a decine di esperimenti pratici e dimostrazioni dal vivo, ma anche come centro congressi, centro di alta formazione, incubatore di imprese.Fuori del museo sono accorsi quasi tutti i 160 dipendenti, angosciati anche per il loro futuro occupazionale. Con loro i tanti che lavoravano nell'indotto creato dal museo. L'area distrutta dalle fiamme è stimata in 10-12 mila metri quadrati, praticamente l'intero centro a eccezione del «teatro delle Nuvole», un corpo separato che ospitava rappresentazioni.
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