martedì 2 aprile 2013

BERSANI "NO AL VOTO,RESTA LA MIA PROPOSTA.SU QUIRINALE SERVE LARGHISSIMA CONVERGENZA" (02/04/2013)

Di Giampaolo Carboni.

«Inaccettabile la proposta del Pdl di trattare sul Quirinale». Lo ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani durante una conferenza stampa tenuta martedì 2 nella sede del suo partito. «La destra vuol scegliere il presidente della Repubblica. Ma la strada che vogliamp percorrere noi è un'altra: per il Colle cerchiamo larghissima convergenza».Riguardo l'ipotesi di ritorno alle urne, il segretario Pd è esplicito: «No a nuove elezioni. La crisi italiana non si risolve andando a nuove elezioni, ma dando governabilità». E poi ha chiarito: «Il ritorno alle urne sembra un'ipotesi disastrosa. Tante parti del Parlamento la pensano così. Il fatto che ci troviamo nel semestre bianco è stata un'ulteriore difficoltà perché può lasciare spazio a equivoci. Non sono pessimista sulla possibilità di fare le riforme».Si alla corresponsabilità, non al governissimo. E' la sintesi di ciò che Bersani pensa riguardo la traiettoria da percorrere per arrivare al nuovo governo. «Siamo in ogni caso il primo partito - ribadisce orgoglioso il democratico - e dobbiamo avanzare una proposta utile al paese. Per garantire governabilità, cambiamento e corresponsabilità noi pensiamo che un governissimo sarebbe sbagliato e la politica sarebbe chiusa in un fortino».
Comunque il leader dei democratici non vuole intralciare il percorso che porta al nuovo governo: «Se Bersani serve per aiutare questa strada, io ci sono, non intendo essere un ostacolo ma ci sono. Prima di tutto c’è l’Italia», conclude il segretario. Che poi chiarisce: «Immagino che il mio preincarico sia assorbito in questa nuova fase, il che non vuol dire che vado al mare... io ci sono». «Non mi si raffiguri come il Bersani ostinato - è la preoccupazione del leader pd -. Non ho mai messo il nome sul simbolo. Ho solo in testa quella che credo sia la soluzione per il nostro paese. Non intendo fare un governo con le mani legate di fronte all’esigenza di cambiamento. Ci si poteva aspettare maggiore disponibilità ma non è stato inutile mettere le forze politiche davanti alle proprie responsabilità».Sul Quirinale «ci sarà una ricerca onesta, non ci si detti il compito, perchè non è possibile, ma da lì in giù si discute, era vero fino a l’altro ieri resta vero fino alla elezione del presidente della Repubblica» è la riflessione di Bersani che ha assicurato, rispetto a possibili divisioni all’interno del suo partito, come «di fronte alle decisioni fondamentali il Pd si è sempre espresso con una voce sola».
Il M5S? «Facessero una direzione anche loro in streaming così capiamo tutti... Non possono stare dietro a quello che dice uno o l’altro» ironizza il segretario pd chiedendo «dove sono le direzioni all’aperto di tutte le altre forze che dovrebbero concorrere alla vita democratica». Il leader democratico puntualizza, rispondendo ai cronisti commentando le accuse di essersi schiacciato sui temi di M5S: «Non ho affatto inseguito i grillini e non è affatto stato inutile metterli davanti alle proprie responsabilità». «Ci siamo trovati di fronte a un disimpegno conclamato del Movimento 5 Stelle - osserva Bersani - che ha avuto 8 milioni di elettori e che pare voglia mettere in frigorifero. Così non si preserva la legislatura. Il dato di fondo è che c’è un 25% del Paese che ha voluto partecipare alla vita parlamentare ma non vuole rendere effettiva la vita parlamentare che parte della formazione del Governo». A Bersani replica subito il segretario Pdl Angelino Alfano per il quale quelle del leade Pd sono «le stesse parole ostinate, chiuse, fuori dalla realtà dei numeri del Parlamento, che l’onorevole Bersani ripete da 36 giorni, cioè dalla chiusura delle urne, tempo che la sinistra ha usato solo per occupare le presidenze delle Camere (come ora spera di fare anche per la presidenza della Repubblica), per impedire ogni dialogo nella direzione della governabilità, e per proporre inutili commissioni per riforme che il Pd ha sempre osteggiato». Quanto alla collaborazione, il segretario Pdl osserva: «Per parte mia, ancora una volta, ribadisco una disponibilità a collaborare nell’interesse dell’Italia. Ma se Bersani vuole occupare tutte le istituzioni, non c’è alcuno spazio per il dialogo». Comunque il leader dei democratici non vuole intralciare il percorso che porta al nuovo governo: «Se Bersani serve per aiutare questa strada, io ci sono, non intendo essere un ostacolo ma ci sono. Prima di tutto c'è l'Italia», conclude il segretario. Che poi chiarisce: «Immagino che il mio preincarico sia assorbito in questa nuova fase, il che non vuol dire che vado al mare... io ci sono». «Non mi si raffiguri come il Bersani ostinato - è la preoccupazione del leader pd -. Non ho mai messo il nome sul simbolo. Ho solo in testa quella che credo sia la soluzione per il nostro paese. Non intendo fare un governo con le mani legate di fronte all'esigenza di cambiamento. Ci si poteva aspettare maggiore disponibilità ma non è stato inutile mettere le forze politiche davanti alle proprie responsabilità».
Sul Quirinale «ci sarà una ricerca onesta, non ci si detti il compito, perchè non è possibile, ma da lì in giù si discute, era vero fino a l'altro ieri resta vero fino alla elezione del presidente della Repubblica» è la riflessione di Bersani che ha assicurato, rispetto a possibili divisioni all'interno del suo partito, come «di fronte alle decisioni fondamentali il Pd si è sempre espresso con una voce sola».Il M5S? «Facessero una direzione anche loro in streaming così capiamo tutti... Non possono stare dietro a quello che dice uno o l'altro» ironizza il segretario pd chiedendo «dove sono le direzioni all'aperto di tutte le altre forze che dovrebbero concorrere alla vita democratica». Il leader democratico puntualizza, rispondendo ai cronisti commentando le accuse di essersi schiacciato sui temi di M5S: «Non ho affatto inseguito i grillini e non è affatto stato inutile metterli davanti alle proprie responsabilità». «Ci siamo trovati di fronte a un disimpegno conclamato del Movimento 5 Stelle - osserva Bersani - che ha avuto 8 milioni di elettori e che pare voglia mettere in frigorifero. Così non si preserva la legislatura. Il dato di fondo è che c'è un 25% del Paese che ha voluto partecipare alla vita parlamentare ma non vuole rendere effettiva la vita parlamentare che parte della formazione del Governo».
A Bersani replica subito il segretario Pdl Angelino Alfano per il quale quelle del leade Pd sono «le stesse parole ostinate, chiuse, fuori dalla realtà dei numeri del Parlamento, che l'onorevole Bersani ripete da 36 giorni, cioè dalla chiusura delle urne, tempo che la sinistra ha usato solo per occupare le presidenze delle Camere (come ora spera di fare anche per la presidenza della Repubblica), per impedire ogni dialogo nella direzione della governabilità, e per proporre inutili commissioni per riforme che il Pd ha sempre osteggiato». Quanto alla collaborazione, il segretario Pdl osserva: «Per parte mia, ancora una volta, ribadisco una disponibilità a collaborare nell'interesse dell'Italia. Ma se Bersani vuole occupare tutte le istituzioni, non c'è alcuno spazio per il dialogo».

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