giovedì 9 maggio 2013

L'ECCIDIO DI BIAFRA (09/05/1969)

Di Giampaolo Carboni.

I campi petroliferi dell'Eni in Nigeria si trovano sulla riva sinistra del fiume Niger, in territorio confinante con il Biafra ma ancora sotto il controllo di Lagos. L'Agip conduceva prospezioni petrolifere nei due campi denominati "Okpai" e "Kwale 3", distanti tra loro circa quindici chilometri.La mattina del 9 maggio 1969, verso le cinque e trenta, un comando di biafrani interviene dopo aver sconfitto gli avamposti nigeriani, attaccando il campo Kwale 3 ed uccidendo dieci tecnici italiani e un giordano. I tecnici del campo Okpai, sentendo riecheggiare colpi ripetuti di arma da fuoco nella foresta, decidono di prendere i mezzi e avviarsi verso Worri, ma appena giunti al campo Kwale 3 scoprono la tragedia, e vengono catturati dai biafrani. Gli italiani fatti prigionieri furono in totale quattordici: Silvio Barbera, Claudio Bersani, Nereo Bassi, Giacomo Chianura, Rocco D'Amico, Aldo Fuolega, Pietro Giammaria, Guglielmo Grignaffini, Vittorio Lucarelli, Lino Mazza, Aristide Rai, Francesco Tomasoni, Walter Cattivelli, Vladimiro Golfarelli, portati nel villaggio di Barakanà e successivamente nella prigione di Owerri. La notizia dell'attacco biafrano venne alla luce solo il 13 maggio, ma senza i contorni del dramma. La notizia del massacro si apprese solo il 27 maggio. I prigionieri, in un primo momento condannati a morte, verranno poi rilasciati il 7 giugno 1969 grazie ad una delicata trattativa condotta dall'Onorevole Mario Pedini, sottosegretario agli Esteri. Papa Paolo VI ricevette in udienza gli italiani liberati la sera stessa del loro rientro a Roma. Alcuni articoli dell'epoca misero in discussione la procedura delle trattative, insinuando la presenza un riscatto di dodici miliardi di lire compartecipato fra Stato ed Eni. Sul fatto si svolsero diverse interrogazioni parlamentari.


GLI ITALIANI MORTI

Benito Bonvini di Rieti
Fausto Casarola di Ferrara
Giovanni dell'Orso di Pescara
Antonio Falcone di Caltanissetta
Albino Fermi di Piacenza
Giovanni Giuliano di Brescia
Ugo Grossi di Reggio Emilia
Claudio Lombardini di Rieti
Emilio Malchiodi di Piacenza
Enrico Ricciuti di Chieti

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