giovedì 9 maggio 2013

NAVE MOBY BLOCCATA,CAOS A SANTA TERESA (27/06/2011)

Di Giampaolo Carboni.

Nella battaglia (navale) tra la Moby di Onorato e la flotta sarda di Cappellacci, ecco irrompere la Francia. Ieri mattina il registro navale d’Oltralpe ha bloccato a Bonifacio il traghetto Giraglia dell’armatore napoletano: non avrebbe le carte in regola per attraversare le Bocche di Bonifacio. La gendarmeria gli ha impedito di ripartire per Santa Teresa: tre corse della Moby sono saltate e decine di passeggeri hanno visto evaporare i loro biglietti. In serata, la Moby si è difesa. «Non c’è alcun problema di sicurezza per il traghetto Giraglia - ha detto una fonte aziendale -. Si tratta solo di approfondimenti tecnici. Il Rina (il registro navale italiano, ndr) e il ministero dei Trasporti hanno inviato alle autorità francesi tutta la documentazione richiesta. Adesso aspettiamo fiduciosi il loro pronunciamento». Ricevuto il faldone da Roma, il registro navale francese (Bureau Veritas) ha autorizzato il Giraglia a ritornare in Italia, ma a una condizione: senza passeggeri. Stamattina il traghetto - sempre secondo Moby - dovrebbe riprendere regolarmente le corse per la Corsica. La decisione francese, ovviamente, segna un punto a favore della flotta sarda. L’unico traghetto ad aver viaggiato tra Santa Teresa e Bonifacio è stato l’Ichnusa, di proprietà della Saremar e quindi della Regione. Gli ambienti vicini a Cappellacci hanno preferito non fare alcuna dichiarazione, evitando così di infierire sulle disgrazie di Onorato. A parlare sono stati i passggeri della Moby, soprattutto quelli rimasti a terra sia nel porto gallurese che in quello còrso. Quasi tutti turisti (spagnoli, tedeschi, austriaci), per loro è stata una giornataccia. «È semplicemente inconcepibile, nessuno ci ha avvisato, nessuno ci sa dire se possiamo prendere un altro traghetto», hanno detto. Gli unici fortunati sono stati quelli in partenza con il primo traghetto. Alle 7, il Giraglia ha mollato gli ormeggi ed è arrivato a Bonifacio. E lì sono cominciati i guai. I tecnici del registro navale l’hanno bloccato, coadiuvati dalla gendarmeria. «Ci dispiace, non potete ripartire». Perché? Manca una versione ufficiale, ma sembrerebbe che i francesi abbiano riscontrato alcune irregolarità sulla stabilità del traghetto. In altre parole, l’avrebbero ritenuto inidoneo ad attraversare le Bocche di Bonifacio. È un provvedimento forte e, per certi versi, significativo. C’è un retroscena che aiuta a fare un po’ di chiarezza. Dieci giorni fa i funzionari del Rina e del Bureau Veritas hanno ispezionato a Santa Teresa sia l’Ichnusa che il Giraglia. I due traghetti sono stati promossi dall’autorità italiana, quello della Moby non ha invece ottenuto il via libera dei francesi. Che avrebbero chiesto alla Moby alcuni interventi e, accertato che non erano stati fatti, l’hanno tenuto fermo in porto. È cominciato così un lungo braccio di ferro diplomatico tra Italia e Francia. Nel frattempo è saltata la corsa di ritorno a Santa Teresa del mattino e poi, di conseguenza, le altre due tratte pomeridiane. Decine di passeggeri, con tanto di biglietto Moby, sono rimasti appiedati. Alcuni sono riusciti a prendere quello della Saremar. Ma, vista la poca capienza dell’Ichnusa, che ovviamente doveva dare la precedenza ai propri passeggeri, in molti hanno dovuto perdere tempo (almeno una giornata) e soldi per pagarsi un albergo. «Io ero in vacanza alla Maddalena - dice Claudia Estellon, turista francese -. Dovevo andare a Bonifacio e poi a Tolone. Ora ho perso la prima coincidenza, spero di non veder andare all’aria anche la seconda. Ma, a proposito: Moby rimborserà i biglietti?». Gli impiegati dell’ufficio di Santa Teresa hanno detto di sì, bisognerà presentare la domanda alla società e poi, come sempre, aspettare. Non ci sono stati momenti di altissima tensione. Neppure alle 17. A quell’ora da Bonifacio è arrivato l’Ichnusa. Che, poco dopo, è ripartito per la Corsica. C’è stata la ressa alla biglietteria della Saremar: tutti i passeggeri della Moby volevano prendere il traghetto della concorrenza. «Ma perché non si mettono d’accordo? Perché a rimetterci è il turismo», è stata l’amara considerazione di un austriaco. Non è proprio la cosa più facile del mondo, in questo momento. I dipendenti Saremar hanno fatto il possibile per evitare disagi e scontri. Il molo di Santa Teresa era occupato dalle macchine in attesa dalle 15, orario in cui il Giraglia avrebbe dovuto partire. Un commerciante della Corsica non ne voleva sapere di spostarsi, lui voleva prendere il traghetto Saremar anche senza avere il biglietto. Si è scontrato con un marittimo della flotta sarda. «Voglio salire». «No, lei non può e si sposti subito da lì, altrimenti chiamiamo i carabinieri». Poteva andare peggio, è finita con un saluto.

© Riproduzione riservata.

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