Di Giampaolo Carboni.
È morto questa sera a Roma il senatore a vita Emilio Colombo (NELLA FOTO), in passato presidente del Parlamento Europeo, presidente del Consiglio e più volte ministro. Aveva 93 anni essendo nato a Potenza l'11 aprile del 1920 ed era l'ultimo costituente ancora in vita.Laureato in giurisprudenza, fu eletto per la prima volta deputato all'Assemblea Costituente nel 1946, per poi essere riconfermato in tutte le legislature fino alle dimissioni da deputato nel 1992. Membro storico della Democrazia Cristiana, è stato anche parlamentare europeo dal 1976 al 1980 e dal 1989 al 1992.Emilio Colombo fu uno dei più giovani Costituenti, eletto nel 1946 a 26 anni; in quel periodo Francesco Saverio Nitti disse su di lui: «È un colombo che volerà».Dopo aver rivestito in numerosi governi l'incarico di sottosegretario all'Agricoltura, è ministro dell'Agricoltura nel I governo Segni e nel governo Zoli, passa quindi al Commercio Estero (Fanfani II) e all'Industria, commercio e artigianato (Segni II, Tambroni, Fanfani III e Fanfani IV). Colombo è uno dei maggiori artefici dell'elezione alla Presidenza della Repubblica di Antonio Segni, del quale fu uno dei principali collaboratori in occasione della Riforma agraria.Dal 1963 al 1968 è ministro del Tesoro. In tale veste, non si discosta dalla linea della Banca d'Italia, e applica una politica di ortodossia finanziaria (opposta alla linea keynesiana promossa da Antonio Giolitti, ministro del Bilancio e della programmazione economica dal 1963 al 1964). Nel gennaio del 1966, Colombo presiede la riunione del Consiglio dei Ministri delle Comunità Europee in cui viene raggiunto il "compromesso di Lussemburgo" che reintegra la Francia al Mercato comune, dopo il periodo detto della "sedia vuota".È stato Presidente del Consiglio dei ministri nel periodo 6 agosto 1970 - 17 febbraio 1972, primo presidente espresso dalla Basilicata dall'avvento della Repubblica, e secondo dall'Unità di Italia dopo Francesco Saverio Nitti. Prima dell'esperienza alla guida del governo e nel periodo successivo ha guidato a più riprese importanti dicasteri ministeriali quali il Tesoro, le Finanze, il Bilancio e gli Esteri. Dal 1977 al 1979 è Presidente del Parlamento Europeo, l'ultimo nella composizione a suffragio indiretto dell'assemblea comunitaria. Nel 1979 gli viene attribuito il Premio Carlo Magno.Ministro degli Esteri nel Governo Forlani, nel I e II Governo Spadolini e nel V Governo Fanfani, è fautore di una linea di chiaro orientamento atlantista, anche se non sempre in totale accordo con l'amministrazione americana, come nel caso della cosiddetta "guerra dell'acciaio", quando l'Italia respinge le richieste statunitensi di sanzioni economiche verso l'Urss.Colombo ha partecipato attivamente alla transizione della Democrazia Cristiana nel nuovo Partito Popolare Italiano (PPI) di Mino Martinazzoli, avvenuta nel 1994. In occasione del primo congresso del partito, nel luglio del 1994, è stato tra i principali sostenitori della segreteria di Rocco Buttiglione.Tuttavia nel 1995 nella querelle che divise il PPI tra i favorevoli ad un'alleanza di centrodestra con Berlusconi (guidata dal segretario Rocco Buttiglione) e i favorevoli ad un'alleanza col centrosinistra con Prodi (guidata da Gerardo Bianco e dal presidente Giovanni Bianchi), egli aderì alla linea di Gerardo Bianco, prendendo le distanze da Buttiglione.Pur senza incarichi di partito e uscito dal Parlamento dall'agosto 1992 (le sue dimissioni si resero necessarie perché in quell'occasione la Segreteria della DC stabilì l'incompatibilità tra la carica di ministro e quella di parlamentare), militò nel PPI fino al 2001, quando abbandonò il partito in polemica con la dirigenza che non gli aveva riservato un collegio al Senato per le elezioni politiche del 2001. Passò quindi a Democrazia Europea di Sergio D'Antoni che lo candidò al Senato in un collegio della Basilicata, dove tuttavia non venne eletto. Dal 1986 al 2003 è presidente dell'Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ente fondatore della Università Cattolica del Sacro Cuore. Dal 1993 al 1995 è presidente dell'I.D.C. (Internazionale Democratico-Cristiana).È stato nominato senatore a vita nel 2003 da Carlo Azeglio Ciampi.Dopo le elezioni politiche del 2006, Colombo sostenne con il suo voto il secondo governo Prodi.Nella XVI legislatura ha aderito al gruppo dell'UDC-SVP-Autonomie al Senato, insieme ai colleghi senatori a vita Francesco Cossiga e Giulio Andreotti.Il 7 ottobre 2011 a Losanna viene insignito della medaglia d'oro della Fondazione Jean Monnet in riconoscimento dei suoi meriti nella nascita e nello sviluppo della Comunità Economica Europea e dell'Unione Europea.Il 15 marzo 2013, nella seduta di apertura della XVII legislatura, e nella seconda seduta del 16 marzo 2013, è presidente provvisorio dell'assemblea in quanto componente anagraficamente più anziano, in sostituzione del senatore a vita Giulio Andreotti (avendo quest'ultimo rinunciato all'ufficio per motivi di salute). Nel corso della seconda seduta è eletto e proclamato il nuovo presidente del Senato, Pietro Grasso.Come già detto infine dal 6 maggio 2013, giorno della scomparsa di Giulio Andreotti,fino ad oggi, giorno della sua morte, è stato il più anziano senatore in carica e l'unico padre costituente ancora in vita.
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