lunedì 12 agosto 2013

DOVE E' FINITA ZIA PEPPA SCOMPARSA DA STRISCIA? (23/07/1991)

Di Redazione.

Scrive Leandro Palestini su "La Repubblica" "Caro Presidente, un minuto del suo tempo per un po' di giustizia. Beati coloro che credono nella giustizia, perché verranno giustiziati...". E' così che Lucio Salis, attor comico sardo, tre mesi or sono iniziava la sua lettera aperta a Silvio Berlusconi, sperando anche nella benevolenza dell' illustre corregionale Francesco Cossiga, presidente della Repubblica, con tanto di preghiera: quella di intercedere verso il Cavaliere di Arcore, e quant' altri di casa Fininvest che (dall' inizio dell' anno), l' avrebbero inopinatamente escluso da Striscia la notizia, il quotidiano satirico di Canale 5 col quale collaborava nelle vesti della ' Zia Peppa' : presunta zia di Cossiga, "una sorta di talpa del Quirinale, sempre pronta a rivelare aspetti curiosi e pettegolezzi sul Palazzo". Le ragioni di questo allontanamento? "Io penso che il mio personaggio era diventato troppo scomodo. Dev' essere per questo che alla Fininvest non hanno rispettato gli accordi, e mi hanno fatto scendere dalla Striscia di Greggio e Pisu con sei mesi di anticipo", risponde Salis, mostrando una parte della corrispondenza intercorsa tra lui e i vertici Fininvest. E ora che è rimasto senza lavoro, il quarantaquattrenne comico di Oristano (diventato popolare ai tempi di Drive in con il personaggio di Gavino, lanciando il tormentone di "Capito mi hai?"), pur continuando ad avere stima per Antonio Ricci, autore di Striscia la notizia, suppone che anche a lui, a suo tempo, siano arrivate "delle telefonatine amichevoli, per farla finita con la Zia Peppa". "E dire che, originariamente, quando con Ricci si impostò il personaggio, avrei dovuto fare nientemeno che la ' First Lady' , la signora Cossiga: ma dato che la moglie del Presidente si chiama veramente così, e che i due sono separati da molti anni, dopo quindici giorni di riflessione e ripensamenti, Berlusconi in persona suggerì di fare la Zia". Ed è Salis-Zia Peppa che scrisse ad un certo punto a Berlusconi (dopo che i suoi sketch cominciavano ad essere tagliati via, per esempio quando scoppiò il caso Gladio), chiamandolo "Silvieddu", e rimproverandogli i silenzi: "Perché non ti sei fatto sentire? Dopo aver fatto da talpa al Quirinale per la Fininvest, passandoti informazioni preziose che tu poi passavi a Bettino, e Bettino passava a Checchinu miu: così poi mio nipote sapeva finalmente che cavolo aveva detto in giro...". Ora, però, la Zia Peppa minaccia di far causa a Berlusconi "per non aver rispettato gli accordi", e non ha voluto accettare una proposta lavorativa della Fininvest (è recente di non molti giorni fa), giudicata da Salis "poco interessante". Comunque, il comico sardo assicura di nutrire verso il Presidente un sincero affetto: "tra l' altro, da fonti attendibili ho saputo che lui si era spesso divertito con il mio personaggio, il Professore (così ama essere chiamato dagli intimi) è del resto uomo di spirito, certo più di alcuni dirigenti berlusconiani". E, tanto per rinfrescare la memoria di quanti credono che lui voglia solo "cavalcare" l' ondata polemica che di questi tempi sale sul Colle del Quirinale, Lucio Salis ricorda che sin dalla metà degli anni 80, in tempi non sospetti, in un cabaret romano lui si autoproclamava "il più grande comico sardo dopo Cossiga". E oggi? "Oggi chiedo umilmente scusa al Professor Francesco Cossiga, non avrei mai immaginato che la satira politica sarebbe arrivata a tanto". Ma, per incorreggibile amore della battuta, non si trattiene dal dire "l' ultima", con l' inconfondibile voce della Zia Peppa. "Poveri pastori sardi, in tempi di recessione come questi, per loro restano solo due strade aperte: fare il comico o fare il Presidente. O si possono fare le due cose insieme?..."


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