lunedì 12 agosto 2013

MA COME E' POTENTE QUESTA NOSTRA TV! (20/08/1992)

Di Redazione.


Scrive Beniamino Placido su "La Repubblica" "Documenta!" dicevano gli agenti di Pubblica Sicurezza di una volta - per strada e soprattutto nei film - quando ti fermavano per chiederti la patente. Oggi organizziamo un piccolo ragionamento (piccolo, piccolissimo) sulla base di due "Documenta". Proprio così: neutro plurale del termine latino "documentum". 

DOCUMENTUM NUMERO UNO. Più ufficiale di così. Si tratta del "Resoconto sommario della seduta di giovedì 6 agosto 1992 della Camera dei Deputati. Presidenza del Presidente Giorgio Napolitano, indi del Vicepresidente Tarcisio Gitti". Questo documento, insieme a tanti altri di estremo interesse, si trova presso l' Archivio di Palazzo Montecitorio. Ognuno di noi può andarselo a prendere, chiedendo il permesso. I giornalisti della stampa parlamentare, poi, mostrando semplicemente la tesserina. Indi ci informano su quel che è accaduto il giorno prima in Parlamento. Apriamo il "documentum" in questione alla pagina 14. Vi troviamo raccontato (i resocontisti parlamentari sono molto bravi) come il neodeputato Vittorio Sgarbi ha strapazzato quel dottor Sisinni che dovrebbe tutelare i nostri Beni Culturali, definendolo "un mafioso dalla barba di capra, distruttore di decine di monumenti italiani". E le reazioni degli altri parlamentari? Sono date fra parentesi ("Commenti. Si ride"). 

NON SIAMO QUI per parlare male dell' Onorevole Sgarbi. Non oggi. Non sempre. Ha fatto bene a denunciare quel che ha denunciato: se può dimostrarlo, se ha le prove. Siamo qui per osservare che un intervento del genere (ripreso a distanza dall' "Espresso") avrebbe suscitato gran clamore se fosse stato fatto in televisione. Sarebbe stato ripreso e commentato. Avrebbe colpito, fors'anche sorpreso milioni di telespettatori. Non altrettanto accade quando la denuncia vien fatta in Parlamento. I parlamentari lo sanno. Ne soffrono. Questa è probabilmente una delle ragioni della loro predilezione per Funari. Quando c' era (già, dove è andato a finire?). 

DOCUMENTUM NUMERO 2. Sul "Messaggero" di martedì 4 agosto un articolo di Lamberto Sposini. Il noto - bravo, elegante - conduttore del Tg5. Scrive Sposini: "Sì, la televisione è sempre più potente, sempre più condizionante, sempre più supplente delle deficienze dello Stato e dei suoi poteri. Ormai solo in tv, per esempio, si assiste alla discussione politica, al movimento delle opinioni e delle idee". Quando si dice la sfortuna. Lamberto Sposini scrive proprio mentre si sta consumando il caso Funari, estromesso dalla Fininvest (già, com' è andata a finire?). C' era una sede particolarmente attiva di discussione, di movimento di opinioni sulle Reti Fininvest: quelle stesse per cui Sposini lavora. Era l' edicola di "Mezzogiorno italiano" di Gianfranco Funari. Adesso non c' è più. Riscriverebbe oggi Lamberto Sposini quello stesso ardimentoso articolo? Dov' è la discussione politica, dov' è il movimento delle idee sulle Reti della Fininvest? (Di quello che accade in Rai-Tv non parliamo. Anzi, ne parliamo alla prima occasione buona, prossimamente). 

FORSE SARA' FINITA IN SARDEGNA. Perché viene in mente la Sardegna? Succedono certe cose oggi in Sardegna. Che ispirano curiose associazioni di idee. C' era una volta, nelle benemerite trasmissioni satiriche delle reti di Berlusconi ("Drive in", "Striscia la notizia") un attor comico sardo che faceva il verso ai sardi. Operazione indispensabile. Cosa saremmo noi tutti - sardi siciliani lombardi napoletani - se non ci prendessimo in giro? Se qualcuno non ci rammentasse i nostri tanti difetti? L' attor comico sardo Lucio Salis (Telegatto 1987) ci deliziava nella parte del pastore sardo Gavino ("Capito mi hai"), ci deliziava nella parte della "Zia Peppa", presunta zia di Cossiga. Poi un certo giorno è scomparso. Non si sa dove, non si capisce perché (sapete com' è laggiù in Sardegna). Si dice che abbia infastidito con le sue parodie qualcuno molto in alto, qualcuno molto potente (sapete com' è, qui nel Continente). 

PUNTO. Ovvero punto interrogativo. Domanda a Lamberto Sposini; ed ai suoi bravi colleghi del Tg5 (che va su Canale 5, che appartiene alla Fininvest, che fa capo a Berlusconi che ha appena ottenuto le concessioni). Perché non ci dite qualcosa sul caso Funari, sul caso Salis? Avete preso una iniziativa. Ogni sera ripetete i nomi di quei cinque italiani ("Cinque di noi") che sono ancora sequestrati: Andrea Cortellezzi, Mirella Silocchi, Vincenzo Medici, Giancarlo Conocchiella, Pasquale Malgeri ("Non dimentichiamoli"). Iniziativa nuova, giusta e opportuna. Non lo dimentichiamo. Ma: tutto qui? Credete che basti: per il movimento delle opinioni, per la discussione politica che ci aspettano (che ci aspettiamo) nel periodo autunnale?

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