Di Giampaolo Carboni.
L'assassinio di Trotsky è un film storico, con la regia di Joseph Losey. È basato su vicende realmente accadute riguardanti l'assassinio di Lev Trotsky, avvenuto a Coyoacán (Messico) il 21 agosto 1940 (NELLA FOTO LA LOCANDINA DEL FILM TRATTA DA UN QUOTIDIANO DEL 24 APRILE 1972). Nel 1929, il regime stalinista espelle Lev Trotsky dall'Unione Sovietica. Inizia così il suo esilio, che lo porterà in Messico all'inizio del 1937, accolto dal presidente messicano Lázaro Cárdenas. Trotsky rimane molto attivo nell'opporsi a Stalin, e per questo è nel mirino dell'NKVD, il Commissariato del Popolo per gli Affari Interni. La presenza di Trotsky in Messico divide i militanti e simpatizzanti comunisti fra sostenitori del dissidente e strenui oppositori che vorrebbero, come l'Nkvd, eliminarlo.Un primo attentato alla sua vita ha luogo una notte di fine maggio del 1940: un gruppo armato, con false divise, coordinato dal pittore messicano David Alfaro Siqueiros, fa irruzione nella dimora di Trotsky facendo fuoco ripetutamente: l'attentato tuttavia fallisce poiché la vittima designata e sua moglie Natalia riescono a nascondersi.
Intanto, Ramón Mercader, un sicario ingaggiato ed addestrato dall'Nkvd, utilizzando il falso nome di Frank Jackson si infiltra in casa di Trotsky grazie alla sua relazione con Gita Samuels, la segretaria del politico sovietico. Nell'agosto del 1940 Mercader riesce ad avvicinare Trotsky e lo colpisce al capo con una piccozza che aveva nascosto. Trotsky muore in ospedale il giorno dopo, mentre Mercader viene arrestato e cade in uno stato di semi pazzia, senza rivelare la sua vera identità.
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