martedì 29 aprile 2014

BASKET NBA PLAYOFF:GLI HEAT SI GUADAGNANO L'ACCESSO,GLI SPURS SI RISCATTANO PACERS QUASI FUORI (28/04/2014)

Di Giampaolo Carboni.
Charlotte Bobcats-Miami Heat 98-109 (27-26 a fine primo quarto,54-52 all'intervallo,71-84 a fine terzo quarto.Serie:0-4.MIAMI HEAT ALLE SEMIFINALI DI CONFERENCE)

Dallas Mavericks-San Antonio Spurs 89-93 (23-18 a fine primo quarto,36-50 all'intervallo,65-73 a fine terzo quarto.Serie:2-2.NELLA FOTO MANU GINOBILI DEGLI SPURS SALTA NOWITZKI)

Indiana Pacers-Atlanta Hawks 97-107 (21-20 a fine primo quarto,40-61 all'intervallo,67-87 a fine terzo quarto.Serie:2-3)


La Nba ha sospeso a vita il proprietario dei Los Angeles Clippers, Donald Sterling per le sue frasi razziste. Lo ha anticipato la 'Nbc' pochi minuti prima dell'annuncio ufficiale da parte del 'commissioner' della Nba, Adam Silver. Sterling, che quindi non potrà mai più assistere a partite del campionato, sarà anche multato con 2,5 milioni di dollari. Le frasi razziste di Sterling "sono profondamente offensive e dannose", nonché "contrarie al principio di inclusione e allo spirito multiculturale della nostra lega": così Silver, che ha confermato come fosse proprio la voce di Sterling quella della registrazione, ha commentato le sanzioni decise nei confronti del proprietario dei Clippers, chiedendo anche scusa all'ex stella del basket Usa Magic Johnson al centro della telefonata che ha scatenato il caso. Ma queste sanzioni potrebbero essere soltanto il primo passo della Nba nei confronti dell'ottantenne miliardario: "I proprietari hanno il potere di rimuoverlo, a patto di avere il 75% dei voti e chiederò al board Nba di costringere Sterling a vendere i Los Angeles Clippers", ha aggiunto Silver, che ha poi concluso sottolineando come proprio Magic Johnson sarebbe il benvenuto come proprietario della franchigia californiana. Il commissario della Nba non ha neanche dimenticato la questione sponsor: "Farò del mio meglio per riportare indietro gli sponsor persi dai Clippers", ha detto. Poco dopo la notizia Virgin Atlantic, Kia, Red Bull e molti altri avevano abbandonato il team risolvendo contratti da milioni di dollari. L'indagine della Nba è giunta alla conclusione che sia stato proprio Sterling in persona, come ammesso da lui stesso, a pronunciare quelle frasi incriminate, ma senza chiedere scusa o dare segni di pentimento. "Siamo tutti uniti nel condannare il punto di vista di Sterling - ha aggiunto Silver - Semplicemente non hanno posto nell'Nba. Questa lega è molto più grande di qualsiasi proprietario, allenatore o giocatore". Il patron dei Clippers è stato così escluso con effetto immediato dal partecipare a qualsiasi gara o attività commerciale che abbia a che fare con la franchigia californiana. Inoltre non potrà farsi trovare fisicamente in alcun ufficio o struttura della franchigia di Los Angeles. L'ammenda di 2,5 milioni sarà devoluta ad organizzazioni che si dedicano alla lotta contro la discriminazione che saranno selezionate dalla lega e dal sindacato dei giocatori. A incastrare Sterling è stata una telefonata alla fidanzata V.Stiviano, una modella afro-americana di origini messicane, divulgata dal sito di gossip Tmz. Tutto nasce da alcune foto che la ragazza ha pubblicato sul suo account Instagram, in cui appare accanto a persone di colore, fra cui l'ex stella dei Lakers Magic Johnson. "Perché ti fai foto con le minoranze? Perché? Mi mette a disagio che tu voglia apparire con persone di colore. Ci puoi andare a letto, ci puoi fare quello che vuoi ma non pubblicamente e non portarli alle mie partite. Non mettere Magic Johnson su Instagram perché il mondo lo veda e poi tutti mi chiamano. E non portarlo alle partite" le parole di Sterling al telefono. Grande la soddisfazione per la decisione della Nba: "Questa vicenda riguarda Los Angeles e la sua tradizione di tolleranza, ospitalità e di rispetto dei diritti civili", ha commentato il sindaco Eric Garcetti. Un 'grazie' ai vertici della Nba è stato 'twittato' da LeBron JAmes, ma anche da tanti altri campioni di oggi e del passato, come Abdul Jabbar o Magic Johnson. Anche i Clippers hanno diffuso un comunicato in cui sostengono la decisione della Nba: "Ora inizia il processo di riconciliazione".


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