Di Giampaolo Carboni.
Sono stati uccisi a colpi di sprangate mentre si trovavano all'interno della propria abitazione di via Villa Marini a Tempio Pausania, a poca distanza dal luogo in cui gestiscono un negozio di abbigliamento e scarpe per bambini Giovanni Maria Azzena, 50 anni, sua moglie Giulia Zanzani, 48 anni, ed il figlio Pietro di 12 anni sarebbero stati aggrediti con un oggetto metallico, forse una spranga (NELLA FOTO IL LUOGO DEGLI OMICIDI). I cadaveri dei tre sono stati scoperti verso le 22:45 da una parente delle vittime, che ha immediatamente chiamato il 118. Sul posto, insieme ai medici, sono arrivati i Carabinieri della Compagnia di Tempio Pausania, ma per padre, madre e figlio non c'è stato nulla da fare. I soccorritori si sarebbero trovati davanti uno spettacolo tristemente orribile, con tutte e tre le vittime che erano riverse in un lago di sangue. I carabinieri hanno immediatamente reso inaccessibile la zona ed avviato i primi accertamenti, alla ricerca di elementi utili alle indagini per individuare l'assassino o gli assassini della famiglia. Giovanni Maria Azzena e la moglie erano molto conosciuti a Tempio in quanto gestivano la già citata attività commerciale di abbigliamento e calzature per bambini, 'Azzena Baby Trend'. L'omicidio potrebbe quindi essere riconducibile alla loro attività, ma non solo in quanto l'uomo ha avuto dei precedenti con la giustizia quando,nel 2008,venne arrestato in una operazione della Guardia di finanza, denominata 'Lotta allo strozzino', legata all'usura e alle estorsioni. Con lui erano finite in cella altre due persone. I tre avrebbero prestato denaro in cambio di assegni postdatati, ma la cifra richiesta era molto più alta rispetto al denaro prestato, con tassi di usura variabili tra il cinquanta ed il duecento per cento.
FRIGERI CONFESSA "ORA PROVO RIMORSO" (20/05/2014)
«Ho rimorso». L’ha dichiarato stasera Angelo Frigeri a Tempio Pausania, dove è stato trasferito dal carcere di Bancali (Sassari) per un nuovo interrogatorio, agli inquirenti che l’hanno sentito ancora una volta dopo il fermo per il triplice omicidio della famiglia Azzena, scoperto sabato sera a Tempio Pausania. Alla presenza del suo nuovo avvocato, Gianfranca Sotgiu, l’amico di famiglia ha fornito al pm Angelo Beccu e al capo della procura di Tempio Pausania Domenico Fiordalisi elementi a conferma della tesi accusatoria. Gli elementi finora raccolti indicano in Frigeri l’unico assassino di Giovanni Azzena, di sua moglie Giulia Zanzani e del loro figlio Pietro di 12 anni, testimone scomodo dell’uccisione dei genitori. Restano ancora molti punti da chiarire, movente compreso: sembra ruotare a vicende di usura in cui Azzena era coinvolto, ma non si escludono altre questioni. Intanto, non si trova il quaderno che Frigeri, immortalato dalle circostanti telecamere della videosorveglianza, avrebbe recuperato nel negozio sottostante l’appartamento della strage, un quaderno di Giulia Zanzani con la quale - secondo indiscrezione circolate a Tempio - il giovane aveva una relazione stretta. Nè si trova il corpo contundente che sarebbe stato utilizzato per colpire la donna. L’inchiesta della Procura di Tempio è tutt’altro che chiusa.
FRIGERI CONFESSA "ORA PROVO RIMORSO" (20/05/2014)
«Ho rimorso». L’ha dichiarato stasera Angelo Frigeri a Tempio Pausania, dove è stato trasferito dal carcere di Bancali (Sassari) per un nuovo interrogatorio, agli inquirenti che l’hanno sentito ancora una volta dopo il fermo per il triplice omicidio della famiglia Azzena, scoperto sabato sera a Tempio Pausania. Alla presenza del suo nuovo avvocato, Gianfranca Sotgiu, l’amico di famiglia ha fornito al pm Angelo Beccu e al capo della procura di Tempio Pausania Domenico Fiordalisi elementi a conferma della tesi accusatoria. Gli elementi finora raccolti indicano in Frigeri l’unico assassino di Giovanni Azzena, di sua moglie Giulia Zanzani e del loro figlio Pietro di 12 anni, testimone scomodo dell’uccisione dei genitori. Restano ancora molti punti da chiarire, movente compreso: sembra ruotare a vicende di usura in cui Azzena era coinvolto, ma non si escludono altre questioni. Intanto, non si trova il quaderno che Frigeri, immortalato dalle circostanti telecamere della videosorveglianza, avrebbe recuperato nel negozio sottostante l’appartamento della strage, un quaderno di Giulia Zanzani con la quale - secondo indiscrezione circolate a Tempio - il giovane aveva una relazione stretta. Nè si trova il corpo contundente che sarebbe stato utilizzato per colpire la donna. L’inchiesta della Procura di Tempio è tutt’altro che chiusa.
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