mercoledì 9 luglio 2014

ELEZIONI PRESIDENZIALI IN INDONESIA (09/07/2014)

Di Giampaolo Carboni.

Chiusi i seggi in Indonesia per le elezioni presidenziali. I centonovanta milioni di elettori aventi diritto del Paese erano chiamati a scegliere il nuovo capo dello Stato tra il governatore di Jakarta, Joko Widodo e l'ex generale Prabowo Subianto, che fino alla vigilia erano dati testa a testa (NELLA FOTO LA SCHEDA ELETTORALE CHE E' STATA PROPOSTA AGLI INDONESIANI). Dopo lo svolgimento delle operazioni di voto nelle quali non sono stati segnalati incidenti, in un arcipelago di diciassettemila isole che rappresenta il quarto stato più popoloso al mondo, i primi exit poll hanno indicato un lieve vantaggio per Widodo, considerato il rottamatore d'Indonesia. Anche se l'ex imprenditore, autore di una formidabile ascesa politica partita dalle amministrazioni locali, è stato autore di una campagna elettorale debole che ha consentito una clamorosa rimonta a Prabowo. 
Nonostante i risultati ufficiali non verranno ancora comunicati, Widodo ha rivendicato la vittoria in seguito alle prime proiezioni pubblicate a meno di due ore dalla chiusura dei seggi, che hanno mostrato un distacco di sei punti nei confronti dell'avversario. «Può essere proclamato presidente dal 2014 al 2019», ha dichiarato in una conferenza stampa l'ex presidentessa Megawati Sukarnoputri, a capo del Partito democratico indonesiano di lotta di cui fa parte Widodo . Le elezioni presidenziali sono state vissute come un referendum sull'impronta da dare a un Paese che fino al 1998 era una dittatura, in particolare data l'immagine di «uomo forte» adottata da Prabowo in campagna elettorale; l'ex generale, genero dell'ex dittatore Suharto e sospettato di abusi dei diritti umani quando era a capo delle forze speciali, ha dichiarato a giugno che «l'Indonesia non è pronta per la democrazia».
La vittoria rivendicata da Widodo è stata criticata da Subianto che s'è rifiutato di riconoscere il risultato. «La procedura è ancora in corso», ha detto Mohammad Mahfud, aggiungendo che i sondaggi effettuati dai «nostri istituti di ricerca» hanno evidenziato una vittoria dell'ex generale. Per l'ufficialità, però, si deve attendere il 22 luglio prossimo quando si prevede siano comunicati i risultati effettivi del voto.

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