lunedì 7 luglio 2014

LA MORTE DI ALFREDO DI STEFANO (07/07/2014)

Di Giampaolo Carboni.


Non ce l'ha fatta Alfredo Di Stefano (NELLA FOTO) ad effettuare il suo solito dribbling vincente anche su quest'ultimo ostacolo. La leggenda del calcio mondiale, ritenuto a ragione uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi, è spirato quest'oggi all'età di ottantotto anni compiuti venerdì scorso, a causa di un infarto che lo ha colpito dopo essere uscito da un ristorante di Madrid sabato con i primi soccorsi di passanti esperti durati diciassette minuti prima dell'arrivo dell'ambulanza che lo ha portato nell'ospedale dove è deceduto. Nato a Buenos Aires il 4 luglio del 1926,soprannominato La Saeta Rubia, è stato considerato da molti come il miglior giocatore di tutti i tempi. Pelé nel 2004 lo inserì nella lista dei Fifa 100, i centoventicinque professionisti considerati i migliori giocatori di calcio viventi fino a quel momento. L'Afs (Association of Football Statisticians'), classificando i cento più grandi calciatori di sempre lo ha incluso al ventiduesimo posto,mentre la rivista World Soccer lo ha inserito invece al sesto posto tra i calciatori più forti del ventesimo secolo. In carriera ha vestito la maglia di due Nazionali diverse, Argentina e Spagna. Ha recentemente perso il primato di miglior marcatore nella storia del Clàsico al cospetto di Lionel Messi,ma con diciotto realizzazioni rimane il madridista ad aver segnato più gol ai cugini blaugrana. Dal 2008 il quotidiano spagnolo Marca assegna il Trofeo Alfredo Di Stéfano al miglior calciatore della massima divisione spagnola.
Nato a Barracas, uno dei barrios di Buenos Aires, Di Stéfano era figlio di Alfredo Di Stéfano, italo-argentino di prima generazione (suo padre Michele era emigrato da Nicolosi) ed Eulalia Laulhé Gilmont, donna argentina di origini francesi e portoghesi. A quindici anni entrò nella rosa della seconda squadra del River Plate, per approdare l'anno successivo in prima squadra dove si affiancò ad altri nomi straordinari che fecero il grande River degli anni quaranta. Nel 1948 partecipa alla Coppa dei Campioni del Sudamerica, torneo ufficiale dal quale nascerà la Copa Libertadores, giocando sei partite e realizzando quattro gol. Passato al Millonarios (Colombia) nel 1949, nel periodo de El Dorado, e contribuì con i suoi centocinquantasette gol in centottantadue partite a farne la più grande squadra della storia della Colombia, vincendo tre campionati in quattro anni.Ma è al Real Madrid, cui si trasferisce a inizio 1953 dopo un'amichevole giocata sotto gli occhi di Santiago Bernabeu e un testa a testa coi rivali del Barcellona per il suo acquisto,che la stella di Alfredo Di Stéfano conobbe il suo maggior splendore: bastano i numeri a descriverlo, 8 campionati spagnoli, cinque Coppe dei Campioni (in cui andò sempre a segno nelle rispettive finali, unico nella storia a riuscirci), una Coppa Intercontinentale e tantissimi riconoscimenti a livello mondiale tra cui spiccano due Palloni d'Oro. L'esordio madridista risale al 23 settembre 1953 contro il Nancy, in una partita finita 4-2 per i francesi. Nonostante la sconfitta alla prima partita, la carriera di Alfredo nelle merengues, come già detto, sarà ricca di trofei. Nei suoi undici anni con i blancos realizzò trecentotrentadue gol in trecentosettantasette partite di campionato, con una media di quasi 0,9 gol a partita. Chiuse l'esperienza a Madrid, il 27 maggio 1964 nella finale di Coppa Campioni contro l'Inter persa a Vienna per 3-1. Nell'estate del 1964 si trasferì all'Espanyol dove giocò fino al 1966 e chiuse la sua carriera all'età di quaranta anni. Come già detto Di Stéfano durante la sua carriera ha giocato per due Nazionali: sei partite con l'Argentina e trentuno con la nazionale spagnola, senza riuscire però mai a disputare una partita della fase finale della Coppa del Mondo. Nel 1947, a ventuno anni debuttò con la maglia della Nazionale argentina, con la quale vinse la Coppa America segnando ben sei gol. Nel 1950 l'Argentina si rifiutò di partecipare alla Coppa del Mondo, così Di Stéfano perse la sua prima chance di giocarla. Nel 1956 divenne cittadino spagnolo, ma le Furie Rosse non superarono la fase eliminatoria per accedere ai Mondiali del 1958. Finalmente con la Spagna riuscì a qualificarsi per la fase finale dei Mondiali del 1962, ma un infortunio muscolare gli impedì di disputare anche una singola partita. Darà l'addio alle Nazionali dopo questa manifestazione. "Pelé era il primo violino dell'orchestra. Di Stefano era l'orchestra": basterebbero queste parole del Mago Helenio Herrera per inquadrare la grandezza di Alfredo Di Stefano.
Dopo il ritiro come calciatore si è dedicato alla conduzione tecnica di svariate squadre dirigendo: Elche (dal 01/07/1967 al 08/01/1968), Boca Juniors (dal 01/07/1968 al 30/06/1970 e dal 01/01/1985 al 31/12/1985), Valencia (dal 01/07/1970 al 30/06/1974 dal 01/07/1979 al 30/06/1980 e dal 30/01/1986 al 21/03/1988), Sporting Lisbona, Rayo Vallecano, Castellón (dal 01/07/1976 al 30/06/1977), River Plate (dal 01/07/1981 al 30/06/1982), Real Madrid (dal 01/07/1982 al 01/07/1984 e dal 20/11/1990 al 22/03/1991). In ventiquattro anni come allenatore riesce a vincere cinque titoli nazionali (due Campionati argentini, un Campionato spagnolo, una Supercoppa di Spagna ed un primo posto nella Segunda Division) ed uno internazionale (la Coppa delle Coppe nella stagione 1979-1980 con il Valencia).Dal 5 novembre 2000 è divenuto presidente onorario del Real Madrid insieme a Florentino Perez. Al leggendario ex-giocatore argentino è intitolato anche lo stadio del Real Madrid Castilla, la squadra riserve delle merengues. Situato nel centro sportivo di Valdebebas,venne inaugurato nel maggio 2006.
LA CARRIERA IN CIFRE
PALMARES DA GIOCATORE

2 Campionati argentini (con il River Plate nel 1945 e nel 1947)
3 Campionati colombiani (con il Deportivo Los Millonarios nel 1949,1951 e 1952)
1 Coppa di Colombia (con il Deportivo Los Millonarios nel 1953)
8 Liga (con il Real Madrid nelle stagioni 1953/1954,1954/1955,1956/1957,1957/1958,1960/1961,1961/1962,1962/1963 e 1963/1964)
1 Copa Del Rey (con il Real Madrid nella stagione 1961/1962)
2 Coppa Latina (con il Real Madrid nel 1955 e nel 1957)
5 Coppe dei Campioni (con il Real Madrid nelle stagioni 1955/1956,1956/1957,1957/1958,1958/1959 e 1959/1960)
1 Coppa Intercontinentale (con il Real Madrid nel 1960)
1 Copa America (con l'Argentina nel 1947)
1 Titolo di capocannoniere nel campionato argentino (nel 1947 con 27 reti)
2 Titoli di capocannoniere nel campionato colombiano (nel 1951 con 31 reti e nel 1952 con 20 reti)
5 Titoli di capocannoniere Pichichi nella Liga (nelle stagioni 1953/1954 con 27 reti,nel 1955/1956 con 24 reti,nel 1956/1957 con 31 reti,nel 1957/1958 con 19 reti e nel 1958/1959 con 23 reti)
2 Titoli ci capocannoniere della Coppa dei Campioni (nella stagione 1957/1958 con 10 reti e nella stagione 1961/1962 con 7 reti ed in ex aequo con Bent Løfqvist, Ferenc Puskás, Heinz Strehl, Justo Tejada)
2 Palloni D'Oro (1957 e 1959)
1 Super Pallone d'Oro (1989)
Inserito nelle "Leggende del calcio" del Golden Foot (2004)

PALMARES DA ALLENATORE

2 Campionati Argentini (un Nacional nel 1969 con il Boca Juniors ed un Metropolitano nel 1981 con il River Plate)
1 Liga (con il Valencia nella stagione 1970/1971)
1 Segunda Division (con il Valencia nella stagione 1986/1987)
1 Supercoppa di Spagna (con il Real Madrid nel 1990)
1 Coppa Delle Coppe (con il Valencia nella stagione 1979/1980)


© Riproduzione riservata.

Nessun commento:

Posta un commento

Qualsiasi commento anonimo o riportante link NON sarà pubblicato

Any anonymous or linked comments will NOT be published